pizzato NG 2D1D411C-F31 User manual

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Pizzato Elettrica Srl
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ZE FOG99B18-EU
1 INFORMAZIONI SUL PRESENTE DOCUMENTO
1.1 Funzione
Il presente manuale di istruzioni fornisce informazioni su installazione, collegamento
e uso sicuro dei seguenti articoli: NG 2•••••••, VN NG-F••
1.2 A chi si rivolge
Le operazioni descritte nel presente manuale di istruzioni, devono essere eseguite
esclusivamente da personale qualificato, perfettamente in grado di comprenderle, con
le necessarie qualifiche tecnico professionali per intervenire sulle macchine e impianti
in cui saranno installati i dispositivi di sicurezza.
1.3 Campo di applicazione
Le presenti istruzioni si applicano esclusivamente ai prodotti elencati nel paragrafo
Funzione e ai loro accessori.
1.4 Istruzioni originali
La versione in lingua italiana rappresenta le istruzioni originali del dispositivo. Le ver-
sioni disponibili nelle altre lingue sono una traduzione delle istruzioni originali.
2 SIMBOLOGIA UTILIZZATA
Questo simbolo segnala valide informazioni supplementari
Attenzione: Il mancato rispetto di questa nota di attenzione può causare rotture
o malfunzionamenti, con possibile perdita della funzione di sicurezza.
3 DESCRIZIONE
3.1 Descrizione del dispositivo
Il dispositivo di sicurezza descritto nel presente manuale è definito in accordo a EN
ISO 14119 come interblocco con blocco, senza contatto, codificato di tipo 4.
Gli interruttori di sicurezza con elettromagnete e tecnologia RFID, a cui si riferiscono
le presenti istruzioni d’uso, sono dispositivi di sicurezza progettati e realizzati per il
controllo di cancelli, protezioni, carter e ripari in genere, installati a protezione di parti
pericolose di macchine con o senza inerzia.
3.2 Uso previsto del dispositivo
- Il dispositivo descritto nel presente manuale nasce per essere applicato su macchine
industriali per il controllo dello stato di protezioni mobili.
- È vietata la vendita diretta al pubblico di questo dispositivo. L’uso e l’installazione è
riservata a personale specializzato.
- Non è consentito utilizzare il dispositivo per usi diversi da quanto indicato nel pre-
sente manuale.
- Ogni utilizzo non espressamente previsto nel presente manuale è da considerarsi
come utilizzo non previsto da parte del costruttore.
- Sono inoltre da considerare utilizzi non previsti:
a) utilizzo del dispositivo a cui siano state apportate modifiche strutturali, tecniche o
elettriche;
b) utilizzo del prodotto in un campo di applicazione diverso da quanto riportato nel
paragrafo CARATTERISTICHE TECNICHE.
4 ISTRUZIONI DI MONTAGGIO
Attenzione: L’installazione di un dispositivo di protezione non è sufficiente a
garantire l’incolumità degli operatori e la conformità a norme o direttive specifiche
per la sicurezza delle macchine. Prima di installare un dispositivo di protezione è
necessario eseguire un’analisi del rischio specifica secondo i requisiti essenziali di
salute e sicurezza della Direttiva Macchine. Il costruttore garantisce esclusivamente
la sicurezza funzionale del prodotto a cui si riferisce il presente manuale di istruzioni,
non la sicurezza funzionale dell’intera macchina o dell’intero impianto
4.1 Direzioni d’azionamento
I simboli di centraggio del dispositivo e dell’azionatore devono essere af-
facciati.
4.2 Scelta del tipo di azionatore
Attenzione: Il dispositivo è disponibile con due tipologie di azionatore RFID: ad
alto livello di codifica (articolo VN NG-F31) oppure a basso livello di codifica (articolo
VN NG-F30). Nel caso sia stato scelto un azionatore a basso livello di codifica, duran-
te l’installazione devono essere rispettate delle specifiche aggiuntive prescritte dalla
norma EN ISO 14119:2013 paragrafo 7.2
Attenzione: Nel caso sia stato scelto un azionatore a basso livello di codifica
eventuali altri azionatori a basso livello di codifica presenti nello stesso luogo dove
è stato installato il dispositivo, devono essere segregati e tenuti sotto stretto control-
lo per evitare l’elusione del dispositivo di sicurezza. Qualora vengano montati nuovi
azionatori a basso livello di codifica, gli azionatori originali a basso livello di codifica,
devono essere smaltiti oppure resi inutilizzabili.
Si consiglia di utilizzare azionatori ad alto livello di codifica in modo da rendere
più flessibile e sicura l’installazione. In questo modo non saranno necessarie scher-
mature del dispositivo, montaggio in zone non accessibili o altre prescrizioni previste
dalla norma EN ISO 14119 per gli azionatori a basso livello di codifica.
4.3 Scelta del principio di funzionamento
Attenzione: L’interruttore è disponibile con due principi di funzionamento:
1) principio di funzionamento D per versioni NG 2D1D••••, NG 2D5D••••, NG 2D6D••••,
NG 2D7D••••: azionatore bloccato con elettromagnete diseccitato (blocco a molla,
sblocco con attivazione ingresso I4);
2) principio di funzionamento E per versioni NG 2D1E••••, NG 2D7E••••: azionatore
bloccato con elettromagnete eccitato (blocco con attivazione ingresso I4, sblocco a
molla).
Il principio di funzionamento D (blocco a molla) mantiene il blocco dell’azionatore
anche nel caso venisse tolta tensione alla macchina. Pertanto se la macchina ha
movimenti pericolosi con inerzia, viene garantita l’inaccessibilità agli organi pericolosi
(azionatore bloccato) anche nel caso di improvvisa mancanza di tensione. Se la
macchina consente ad una persona di entrare con tutto il corpo nella zona pericolosa,
con la possibilità che questa venga chiusa all’interno della macchina, l’interruttore
deve essere dotato di un pulsante di sblocco antipanico (escape release) in modo da
consentire alla persona intrappolata di uscire anche in caso di mancanza di tensione.
Il principio di funzionamento E (blocco con attivazione ingresso I4) mantiene il
blocco dell’azionatore solo con la presenza di tensione. Pertanto prima di scegliere
questo principio di funzionamento, dovranno essere attentamente valutati i pericoli
derivanti da un’ improvvisa mancanza di tensione con conseguente possibile sblocco
immediato dell’azionatore.
La scelta del principio di funzionamento D o E deve essere sempre preceduta da
un’analisi del rischio sull’applicazione specifica.
Per macchine senza inerzia, ovvero con blocco immediato degli organi pericolosi
all’apertura della protezione, nelle quali si sia scelto un dispositivo con blocco della
porta puramente per motivi di salvaguardia del processo produttivo, possono essere
indifferentemente usati il primo o il secondo principio di funzionamento.
4.4 Scelta della modalità di attivazione delle uscite di sicurezza
Attenzione: il dispositivo è disponibile con tre modalità di attivazione delle uscite
di sicurezza:
- modalità 1 (articoli NG •••••1••): uscite di sicurezza attive con azionatore inserito
e bloccato;
- modalità 2 (articoli NG •••••2••): uscite di sicurezza attive con azionatore inserito;
- modalità 3 (articoli NG •••••3••): uscita di sicurezza OS1 attiva con azionatore in-
serito e bloccato e IS1 attivo, uscita di sicurezza OS2 attiva con azionatore inserito
e IS2 attivo.
La modalità 1 attiva le uscite sicure OS quando l’azionatore è allo stesso tempo
inserito e bloccato, cosicché l’azionatore non può essere estratto con le uscite sicure
attivate. Il dispositivo in modalità 1 è di tipo 4 codificato (interblocco con blocco)
secondo EN ISO 14119.
La modalità 2, per specifiche applicazioni, permette di sbloccare l’azionatore
mantenendo attiva la catena di sicurezza, tipicamente per applicazioni specifiche a
bassa inerzia, quando il rischio non permane dopo l’apertura del riparo. Il dispositivo
in modalità 2 è di tipo 4 codificato (interblocco senza blocco) secondo EN ISO 14119.
La modalità 3, per specifiche applicazioni, prevede un canale con funzionamento
in “modalità 1” e un canale in “modalità 2”, permettendo così di emulare dispositivi
di interblocco con blocco elettromeccanici senza sostanziali modifiche al cablaggio
macchina.
L’utilizzo delle modalità 2 e 3 deve essere sempre preceduto da un’analisi del rischio
sull’applicazione specifica, con particolare attenzione al funzionamento dei dispositivi
di modalità 3 collegati in cascata.
4.5 Fissaggio del dispositivo
Prima di fissare il dispositivo, se necessario, è possibile
regolare la posizione della testa e del dispositivo di
sblocco (se presente) per orientare il dispositivo nella
posizione più consona all’applicazione. Togliendo com-
pletamente le 4 viti della testa sarà possibile orientare
su un arco di 270° sia la testa, sia il dispositivo di sbloc-
co, in modo indipendente.
Attenzione: Non forzare la rotazione oltre i 270°
altrimenti il dispositivo potrebbe rompersi. Una volta
completata la regolazione serrare nuovamente le viti
della testa con una coppia da 0,8 a 1,2 Nm.
Dopo aver posizionato la testa del dispositivo, è obbligatorio utilizzare le due viti di
sicurezza fornite al posto delle due viti originali, in angoli opposti.
Attenzione: Il dispositivo deve essere sempre fissa-
to con 4 viti M5 con classe di resistenza 8.8 o superiore,
con sotto testa piano. Le viti devono essere montate con
frena filetti di media resistenza e avere un numero di filetti
in presa, uguale o superiore al proprio diametro. Non è
ammesso il fissaggio del dispositivo con un numero di viti
inferiore a 4. Coppia di serraggio delle 4 viti M5 compresa
tra 2 e 3 Nm
Si consiglia di installare il dispositivo nella parte
alta della porta, in modo da prevenire l’introduzione di
sporco o residui di lavorazione all’interno del foro per
l’inserimento dell’azionatore. Per evitare manomissioni si
consiglia di fissare il corpo del dispositivo al telaio della
macchina in modo inamovibile.
4.6 Fissaggio dell’azionatore alla protezione
Attenzione: Come prescritto dalla norma EN ISO 14119 l’azionatore deve esse-
re fissato al telaio della porta in modo inamovibile.
L’azionatore deve essere sempre fissato con almeno 4
viti M5 con classe di resistenza 8.8 o superiore, con sotto
testa piano. Le viti devono essere montate con frena
filetti di media resistenza e avere un numero di filetti in
presa uguale o superiore al proprio diametro. Non è
ammesso il fissaggio dell’azionatore con un numero di
viti inferiore a 4. Coppia di serraggio delle 4 viti M5

2/24
compresa tra 2 e 3 Nm.
Dopo il fissaggio è obbligatorio tappare i fori delle 4 viti con i tappi in dotazione. L’im-
piego dei tappi è considerato una misura supplementare per ridurre al minimo la pos-
sibilità di smontaggio dell’azionatore secondo EN ISO 14119.
Per un fissaggio corretto possono essere utilizzati anche altri mezzi come rivetti, viti di
sicurezza non smontabili (one-way) o altro sistema di fissaggio equivalente, purché in
grado di garantire un adeguato fissaggio.
4.7 Allineamento dispositivo - azionatore
Attenzione: Nonostante il di-
spositivo sia stato predisposto per
facilitare l’allineamento tra dispositi-
vo e azionatore, un disallineamento
eccessivo potrebbe causare un
danneggiamento dello stesso. Veri-
ficare periodicamente il corretto alli-
neamento tra il dispositivo e il suo
azionatore.
Disallineamento massimo ammesso dall’asse del foro, per porte rigide: +/- 2 mm
verticale e orizzontale.
L’azionatore non deve urtare esternamente alla zona di imbocco dell’azionatore e non
deve essere utilizzato come dispositivo di centraggio della protezione mobile.
Nel caso di applicazione su porte a battente, verificare che il raggio tra l’asse
dell’azionatore e l’asse della cerniera montata sulla porta sia superiore a 150 mm.
Per le regolazioni non utilizzare un martello, svitare le viti e regolare manualmente il
dispositivo per poi serrarlo in posizione.
Questo dispositivo non è adatto per applicazioni nelle quali la porta mobile con
l’azionatore fissato in modo inamovibile, consenta disallineamenti tali da permettere al
perno di non entrare nel rispettivo foro presente nel dispositivo, a porta completamente
chiusa.
Il dispositivo è dotato di un foro passante per l’inserimento dell’azionatore.
Nel caso venga utilizzato in ambienti con presenza di polvere si raccomanda di non
ostruire il foro di uscita opposto a quello di inserimento. In questo modo eventuale
polvere che dovesse entrare nel foro, ha la possibilità di uscire dalla parte opposta.
4.8 Pulsante di sblocco antipanico (Escape release)
Alcune versioni del dispositivo sono dotate di pulsante di sblocco per consentire
l’uscita dall’interno della macchina a personale accidentalmente intrappolato. Questo
pulsante, conforme alla norma EN ISO 14119 agisce direttamente sul meccanismo
di blocco, rilasciando subito l’azionatore indipendentemente dalle condizioni in cui si
trova il dispositivo. Inoltre l’azionamento di questo pulsante provoca:
- in modalità 1: l’immediata disattivazione delle uscite sicure OS1, OS2 e dell’uscita
di segnalazione O4;
- in modalità 2: l’immediata disattivazione della sola uscita di segnalazione O4;
- in modalità 3: l’immediata disattivazione dell’uscita sicura OS1 e della uscita di
segnalazione O4.
Il pulsante di sblocco antipanico sblocca il riparo anche se il dispositivo non è
alimentato.
Per una corretta installazione del pulsante di sblocco antipanico vanno osservate le
seguenti prescrizioni.
- Il pulsante di sblocco deve essere ben visibile dall’interno della
macchina.
- Il suo azionamento deve essere facile, immediato e senza
riferimenti alla modalità in cui la macchina sta operando; per
facilitare l’individuazione del pulsante e per rendere chiara la sua
funzione, sono disponibili degli adesivi di segnalazione in varie
lingue (per maggiori informazioni contattare l’organizzazione
commerciale).
- Il pulsante di sblocco non deve essere azionabile da un
operatore posto fuori dalla macchina, quando la porta è chiusa.
- Per garantire un corretto funzionamento e un agevole riarmo va
tenuta una distanza compresa tra 10 e 35 mm tra la parete da
dove il pulsante fuoriesce ed il pulsante di sblocco.
- La zona di scorrimento del pulsante di sblocco va mantenuta
pulita. L’ingresso di sporcizia o di prodotti chimici potrebbero
compromettere il funzionamento del dispositivo.
- Il personale addetto deve essere adeguatamente formato sul
corretto uso del pulsante in modo da evitare usi impropri dello
stesso (per esempio il pulsante non deve essere utilizzato come
appendi abiti).
- Il pulsante di sblocco non deve essere utilizzato come arresto di emergenza della
macchina.
Per l’installazione su pareti di spessore superiore a 20 mm sono disponibili delle
prolunghe per il pulsante di sblocco.
Per una corretta installazione delle prolunghe osservare le seguenti prescrizioni:
- non superare la lunghezza complessiva di 500 mm tra pulsante di sblocco e
dispositivo;
- utilizzare sempre adesivo frenafiletti di media resistenza su ogni accoppiamento
filettato tra pulsante, prolunghe e dispositivo;
- evitare torsioni e flessioni del pulsante di sblocco, se necessario adottare un’apposita
guida di scorrimento (tubo o boccola) quando il pulsante e le sue prolunghe superano
la lunghezza di 100 mm;
- coppia di serraggio pulsante e prolunghe da 4 a 5 Nm.
4.9 Sblocco ausiliario con utensile o a serratura (Auxiliary release)
Alcune versioni del dispositivo sono dotate di sblocco ausiliario per consentire
un’agevole installazione (sblocco a cacciavite) o per permettere l’apertura
solamente a personale autorizzato (sblocco a serratura). Entrambi questi sblocchi
meccanici agiscono all’interno del dispositivo come il pulsante di sblocco antipanico
precedentemente descritto. Pertanto sbloccano il riparo anche in caso di mancanza
di tensione. Solo il manutentore della macchina adeguatamente formato sui pericoli
derivanti dal loro utilizzo è autorizzato ad azionare questi dispositivi di sblocco.
4.9.1 Utilizzo dello sblocco ausiliario a cacciavite
- Svitare la vite di blocco con un cacciavite a croce PH1
- Ruotare in senso orario la boccola con foro esagonale di 180°
- Non forzare la boccola oltre i 180°
- Per evitare un utilizzo improprio dello sblocco ausiliario con uten-
sile è consigliato piombare il dispositivo, tramite l’apposito foro
presente nella parte superiore, oppure sigillare la croce della vite
con alcune gocce di vernice.
- Dopo ogni azionamento è consigliato risigillare il dispositivo.
4.9.2 Utilizzo dello sblocco ausiliario a serratura
- Aprire il cappuccio di protezione.
- Inserire la chiave fornita in dotazione con il dispositivo
e ruotare in senso orario di 180°.
- Non forzare la chiave oltre i 180°.
- Ogni qual volta la chiave venga estratta, chiudere il
cappuccio in gomma.
- La chiave di sblocco deve essere a disposizione del
solo manutentore della macchina e conservata in luogo
segregato.
- La chiave di sblocco non deve essere a disposizione
dell’operatore della macchina.
- La chiave di sblocco non deve essere lasciata inserita nel dispositivo durante il
normale utilizzo della macchina.
Per applicazioni particolari sono disponibili versioni completamente prive di
qualsiasi sblocco ausiliario.
4.10 Collegamenti elettrici del dispositivo
Attenzione: Il dispositivo è dotato di uscite elettroniche sicure allo stato solido
di tipo OSSD. Queste uscite hanno un comportamento diverso rispetto ad un contatto
elettromeccanico. L’utilizzo e l’installazione di un dispositivo di sicurezza con uscite
allo stato solido è consentito solo se si conoscono nel dettaglio, tutte le caratteristiche
di questa particolare tipologia di uscite.
4.10.1 Collegamenti interni
Per aprire il coperchio del dispositivo utilizzare un cacciavite a croce PH2 e serrare le
viti con una coppia compresa tra 0.8 e 1.2 Nm.
10
11 12 13 14
15 16
17
18
1
2 3 45
6 7
8
9
1
2
3
45
6
7
8
9
10
11
12
1
2
3
4
5
6
7
8
1
2
3
4
5
6
7
8
Morsettiera
interna
interruttore
Connessione
Connettore
M23
12 poli
Connettore
M12
12 poli
Connettore
M12
8 poli
connes-
sione
stand-alone
Connettore
M12
8 poli
connes-
sione in
serie con
connettori
a Y
1A2 Ingresso alimentazione 0 V 3333
2B2 Uscita alimentazione
ausiliaria 0 V 3333
3I4 Ingresso attivazione
elettromagnete modalità a
singolo canale (c) 10 10 8 8
4O3 Uscita di segnalazione
azionatore inserito (d) 5 5 2 /
5O4 Uscita di segnalazione
azionatore inserito e
bloccato (b) (d) 9955
6I3 Ingresso programmazione
azionatore / reset 8 8 6 /
8IE1 Ingresso attivazione
elettromagnete modalità a
doppio canale 10 10 / /
9IE2 Ingresso attivazione
elettromagnete modalità a
doppio canale 12 12 / /
10 A1 Ingresso alimentazione
+24 Vdc 1111
11 B1 Uscita alimentazione
ausiliaria
+24 Vdc, 8 A max 1111
12 IS1 Ingresso sicuro 2 2 / 2
13 IS2 Ingresso sicuro 6 6 / 6
14 I5 Ingresso EDM (a) 11 11 / /
15 OS1 Uscita sicura 4444
16 OS2 Uscita sicura 7777
Attenzione: i morsetti 7, 17, 18 della morsettiera interna non devono essere utilizzati.
(a) Disponibile solo nella versione NG 2D••5•••.
(b) Negli articoli NG 2D••6••• l’uscita segnala la condizione di FAULT del dispositivo.
(c) Nella modalità di azionamento a singolo canale è necessario cortocircuitare gli ingressi IE1 e IE2.
(d) Negli articoli NG 2D••7••• le uscite di segnalazione O3 e O4 hanno logica di funzionamento
negativa (segnale attivo basso).
4.10.2 Collegamenti interni dispositivi di comando integrati
L’interruttore può essere fornito con un coperchio dotato da uno a tre dispositivi di
comando integrati. Qui di seguito vengono rappresentati i collegamenti standard
previsti per questi dispositivi. A richiesta sono disponibili altre configurazioni.

3/24
27 28 29 30 31 32 33 34
19 20 21 22 23 24 25 26
Morsettiera
interna disposi-
tivi di comando
integrati
Connessione
19 Contatto 1
Dispositivo 1
1
2
3
20
21 Contatto 2
22
23 Contatto 1
Dispositivo 2
24
25 Contatto 2
26
27 Contatto 1
Dispositivo 3
28
29 Contatto 2
30
31 Ingresso alimentazione +24 Vdc / LED dispositivo 1
32 Ingresso alimentazione +24 Vdc / LED dispositivo 2
33 Ingresso alimentazione +24 Vdc / LED dispositivo 3
34 Ingresso alimentazione 0 V / LED
4.10.3 Interruttore con dispositivi di comando integrati da cablare
NG 2D••••1C
NG 2D••••1D
NG 2D••••1E
NG 2D••••1F
NG 2D••••1G
NG 2D••••1H
15
16
1
2
3
4
5
6
10
11
12
13
14
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
19
20
21
22
23
24
25
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31
32
33
34
15
16
1
2
3
4
5
6
10
11
12
13
14
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
19
20
21
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23
24
25
26
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29
30
31
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33
34
15
16
1
2
3
4
5
6
10
11
12
13
14
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
19
20
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25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
4.10.4 Interruttore con dispositivi di comando integrati e connettore M23 a 19 poli
NG 2D••••1C-K603
NG 2D••••1D-K603
NG 2D••••1E-K602
NG 2D••••1F-K602
NG 2D••••1G-K601
NG 2D••••1H-K601
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
4
5
19
19
1
8
9
7
6
6
2
3
12
6
6
19
17
14
15
13
11
10
18
16
1
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
4
5
19
19
1
8
9
7
6
6
2
3
12
6
6
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17
15
18
16
4
5
19
19
1
8
9
7
6
6
2
3
12
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
6
17
19
18
4.11 Punti di intervento sensore RFID
Il sensore RFID posto nel dispositivo riconosce l’azionatore quando viene posto di
fronte ad esso. All’interno di questo campo viene attivata l’uscita di segnalazione O3
ed il led ACT per segnalare la condizione di riparo chiuso. In questa condizione è
possibile ottenere il bloccaggio dello stesso attraverso l’ingresso I4. A bloccaggio
avvenuto vengono attivati il led LOCK e l’uscita O4. Contemporaneamente il sensore
RFID modifica la propria distanza di sgancio ampliandola, questo per evitare che
vibrazioni o urti a riparo bloccato possano generare un’apertura indesiderata delle
uscite OS1, OS2 e O4. Se l’ingresso I4 (o IE1/IE2) viene attivato o disattivato, senza
la presenza dell’azionatore, il dispositivo non esegue nessun bloccaggio e non attiva
nessuna delle uscite OS1, OS2, O4. Per poter aprire la protezione è necessario agire
attraverso l’ingresso I4, a protezione sbloccata verrà disattivata l’uscita O4 e il led
LOCK verrà spento. A questo punto il sensore RFID riporterà la propria distanza di
intervento ai valori iniziali e aprendo il riparo, saranno disattivati l’uscita O3 ed il led
ACT.
5 FUNZIONAMENTO
5.1 Controllo accessi
Questi dispositivi da soli non sono in grado di proteggere operatori o manutentori
nel caso essi possano fisicamente entrare con tutto il corpo nella zona di pericolo, in
quanto un’ involontaria chiusura della protezione alle loro spalle potrebbe permettere
il riavvio della macchina. Nel caso l’autorizzazione al riavvio della macchina sia
interamente affidata a questi interruttori, deve essere previsto un dispositivo per
evitare questo rischio, come ad esempio un sistema di lock-out/tag-out che impedisca
il riavvio della macchina. È disponibile come accessorio un dispositivo di lock-out/
tag-out appositamente studiato per questo interruttore, in modo da prevenire qualsiasi
avvio imprevisto della macchina con l’operatore ancora al suo interno. Per maggiori
informazioni contattate i nostri uffici commerciali (vedi paragrafo SUPPORTO).
5.2 Definizioni
Stati dell’interruttore:
• OFF: il dispositivo è spento, non alimentato.
• POWER ON: stato immediatamente successivo all’accensione nel quale il disposi-
tivo compie dei test interni.
• RUN: stato nel quale il dispositivo funziona normalmente.
• ERROR: stato di errore nel quale le uscite sicure vengono disattivate. Indica la pre-
senza di un guasto interno o esterno al dispositivo, come ad esempio:
- un cortocircuito tra le uscite sicure (OS1, OS2),
- un cortocircuito tra un’uscita sicura e massa,
- un cortocircuito tra un’uscita sicura e la tensione di alimentazione,
- un disallineamento eccessivo tra interruttore e azionatore bloccato,
- un superamento della forza massima di ritenuta con relativa rottura del dispositivo
nella condizione di bloccato,
- un superamento della massima o minima temperatura ambiente ammessa,
- un guasto interno.
• Le funzioni di sicurezza sono denite come segue.
Modalità 1: 1.1 Le uscite di sicurezza OS devono essere disattivate quando l’a-
zionatore è rilevato come sbloccato.
1.2 Le uscite di sicurezza OS devono essere disattivate quando l’a-
zionatore non è più rilevato.
1.3 Le uscite di sicurezza OS devono essere disattivate quando al-
meno uno degli ingressi sicuri (IS1 o IS2) non è attivo.
Modalità 2: 2.1 Le uscite di sicurezza OS devono essere disattivate quando l’a-
zionatore non è più rilevato.
2.2 Le uscite di sicurezza OS devono essere disattivate quando al-
meno uno degli ingressi sicuri (IS1 o IS2) non è attivo.
Modalità 3: 3.1 L’ uscita di sicurezza OS1 deve essere disattivata quando l’azio-
natore è rilevato come sbloccato.
3.2 L’ uscita di sicurezza OS2 deve essere disattivata quando l’azio-
natore non è più rilevato.
3.3 L’ uscita di sicurezza OS1 deve essere disattivata quando l’ingres-
so sicuro IS1 non è attivo.
3.4 L’uscita di sicurezza OS2 deve essere disattivata quando l’ingres-
so sicuro IS2 non è attivo.
Con qualsiasi modalità di funzionamento, il dispositivo deve mantenere il riparo
chiuso e bloccato quando l’elettromagnete è attivo (principio di funzionamento E
per versioni NG 2D1E••••, NG 2D7E••••) o inattivo (principio di funzionamento D per
versioni NG 2D1D••••, NG 2D5D••••, NG 2D6D••••, NG 2D7D••••) e viene applicata
una forza minore del valore dichiarato FZh.
• Funzione EDM (se presente) External Device Monitoring è una funzione che per-
mette al dispositivo di monitorare lo stato di contattori esterni. L’attivazione/disatti-
vazione dei contattori esterni deve seguire le uscite di sicurezza dell’interruttore NG
entro un ritardo massimo.
5.3 Descrizione funzionamento
Nota: le seguenti descrizioni di funzionamento si riferiscono ad un dispositivo con le
uscite di sicurezza attive a protezione chiusa e bloccata (modalità 1).
Un dispositivo con uscite sicure attivate dalla chiusura della protezione (modalità 2)
differisce dal suddetto modo di funzionamento dal fatto che le uscite sicure OS1 e OS2
vengono attivate senza che la funzione f4 abbia verificato il blocco della protezione.
La modalità 3 differisce poiché OS1 è attiva con riparo chiuso e bloccato, OS2 con
riparo chiuso.
Dopo esser stato correttamente installato seguendo le presenti istruzioni, il dispositivo
di sicurezza può essere alimentato. Lo schema sottostante rappresenta le 5 funzioni
logiche che interagiscono all’interno del dispositivo di sicurezza.
f4
f1
f2
f3
f0
OS1
OS2
IS2
IS1
IN
O4
PWR
A2A1
O3
OUT
CODE
ACT
LOCK
I5
EDM
f5
Nello stato iniziale di “POWER ON”, la funzione
f0 del dispositivo di sicurezza esegue un’auto-
diagnosi interna che, se terminata con successo,
porta il dispositivo nello stato “RUN”. Se il test non
è superato a causa di un guasto interno, il dispo-
sitivo entra nello stato di “ERROR”.
Nelle versioni EDM , all’accensione, il segnale
EDM viene verificato e deve risultare attivo entro
500 ms dall’avvio del dispositivo. Se il segnale
EDM non è presente, dopo il tempo indicato la
funzione F5 porta il dispositivo in stato di FAULT.
Lo stato “RUN” è di funzionamento normale: la
funzione f1 valuta lo stato degli ingressi IS1, IS2
contemporaneamente la funzione f2 verifica la
presenza dell’azionatore e la funzione f4 verifica
l’avvenuto bloccaggio dello stesso.
Nelle versioni EDM, la funzione f5 controlla la co-
erenza del segnale EDM durante i cambiamenti di
stato e quando le uscite sicure sono spente.
Al verificarsi di queste tre condizioni, la funzione f3 del dispositivo attiva le uscite
sicure OS1 e OS2.
Gli ingressi IS1 e IS2 del dispositivo normalmente sono azionati in modo simultaneo
e quindi sono monitorati, sia per il loro stato che per la loro coerenza. Il dispositivo
disattiva le uscite sicure e segnala una condizione di non coerenza degli ingressi
mediante il lampeggio verde/arancio del led IN, in caso di disattivazione di uno solo
dei due ingressi. Affinché le uscite sicure possano essere nuovamente attive, entrambi
gli ingressi devono essere disattivati, per poi essere riattivati.
Durante lo stato di RUN, la funzione f0 esegue ciclicamente dei test interni al fine
di evidenziare eventuali guasti. Il rilevamento di un qualsiasi errore interno porta il
dispositivo nello stato “ERROR” (led PWR rosso sso) che prevede la disattivazione
immediata delle uscite sicure.
Lo stato di “ERROR” può essere raggiunto anche nel caso si verifichino dei cortocircuiti
tra le uscite sicure (OS1, OS2) oppure il cortocircuito di un’uscita verso massa o verso
la tensione di alimentazione. Anche in questo caso la funzione f3 disattiva le uscite
sicure e lo stato di errore viene segnalato dal lampeggio rosso del led OUT.
L’uscita di segnalazione O3 si attiva durante lo stato di “RUN” all’inserimento
dell’azionatore nel dispositivo, indipendentemente dallo stato degli ingressi IS1 e IS2.
Lo stato di questa uscita viene visualizzato mediante il led ACT.
L’uscita di segnalazione O4 si attiva durante lo stato di “RUN” quando l’azionatore è
stato inserito e bloccato all’interno del dispositivo, indipendentemente dallo stato degli
ingressi IS1 e IS2. Lo stato di questa uscita viene visualizzato mediante il led LOCK.
Il comando di blocco e sblocco dell’azionatore viene dato al dispositivo, tramite
l’ingresso I4.

4/24
5.4 Sostituzione dell’azionatore
Attenzione: Il costruttore della macchina deve permettere di accedere alla
modalità di programmazione del sensore solamente al personale abilitato.
Tramite l’ingresso I3 è sempre possibile in qualsiasi momento sostituire l’azionatore
codificato con un secondo azionatore. Attivando questo ingresso il dispositivo si
dispone in modalità di programmazione con il led IN lampeggiante arancio, disattiva
tutte le uscite OS1, OS2, O3, O4 e sblocca l’azionatore. Mantenendo l’ingresso attivo,
inserire il secondo azionatore. L’avvenuta acquisizione del secondo azionatore verrà
confermata dallo spegnimento del led IN e da quattro lampeggi del LED ACT. A questo
punto è possibile disattivare l’ingresso I3. Il dispositivo si porterà autonomamente
nella condizione di riavvio e il primo azionatore non verrà più riconosciuto.
Il secondo azionatore dovrà essere adeguatamente fissato alla protezione come
previsto nel paragrafo ISTRUZIONI DI MONTAGGIO.
Questa operazione non deve essere eseguita come operazione di riparazione o
manutenzione. Nel caso il dispositivo smetta di funzionare correttamente sostituire
tutto il dispositivo e non solo l’azionatore.
5.5 Ingresso di reset
Tramite l’ingresso I3 è possibile resettare i seguenti stati di errore dovuti a guasto
esterno al dispositivo:
- un cortocircuito o un carico eccessivo delle uscite sicure (OS1, OS2),
- un cortocircuito tra un’uscita sicura e la tensione di alimentazione,
- un disallineamento eccessivo tra dispositivo e azionatore bloccato.
5.6 Connessione in serie con moduli di sicurezza
È possibile installare più dispositivi connessi in cascata fino ad un massimo di 32
unità, mantenendo la categoria di sicurezza 4 / PL e secondo EN ISO 13849-1 e il
livello di integrità SIL CL 3 secondo EN 62061.
Verificare che il valore di PFHded MTTFddel sistema costituito dalla cascata di
dispositivi e l’intero circuito di sicurezza soddisfino i requisiti del livello SIL/PL richiesto
dall’applicazione.
Esempio di applicazione con funzione
comando di ritenuta a un canale
Esempio di applicazione con funzione
comando di ritenuta a due canali
NG
NG
NG
CS CS AM
CS FS
OS1 OS2
IS1 IS2
IS1 IS2
OS1 OS2
IS1 IS2
OS1 OS2
Ixx Ixx Ox
I4
VN NG-F3•
VN NG-F3•
VN NG-F3•
+ Vcc
I4
I4 NG
NG
NG
OS1 OS2
IS1 IS2
IS1 IS2
OS1 OS2
IS1 IS2
OS1 OS2
OS1 OS2
VN NG-F3•
VN NG-F3•
VN NG-F3•
+ Vcc
CS MP
Ixx Ixx
IE1
IE2
IE1
IE2
IE1
IE2
Dispositivo con modalità 1
Funzione rilevamento blocco (protezione
bloccata): 2 canali / Categoria 4 / fino a SIL 3 / PL e
Funzione comando di ritenuta:
1 canale / Categoria 2 / fino a SIL 2 / PL d
Dispositivo con modalità 1
Funzione rilevamento blocco (protezione bloc-
cata): 2 canali / Categoria 4 / fino a SIL 3 / PL e
Funzione comando di ritenuta:
2 canali / Categoria 4 / fino a SIL 3 / PL e
Dispositivo con modalità 2
Funzione rilevamento interblocco (protezione
chiusa): 2 canali / Categoria 4 / fino a SIL 3 / PL e
Funzione comando di ritenuta:
1 canale / Categoria 2 / fino a SIL 2 / PL d
Dispositivo con modalità 2
Funzione rilevamento interblocco (protezione
chiusa): 2 canali / Categoria 4 / fino a SIL 3 / PL e
Funzione comando di ritenuta:
2 canali / Categoria 4 / fino a SIL 3 / PL e
Collegando in serie i dispositivi come sopra indicato si devono rispettare le seguenti
avvertenze.
- Collegare gli ingressi del primo dispositivo della catena alla tensione di alimenta-
zione.
- Le uscite di sicurezza OS1 e OS2 dell’ultimo dispositivo della catena devono essere
collegate al circuito di sicurezza della macchina.
- Nel caso venga utilizzato un modulo di sicurezza, verificare che le caratteristiche del-
le uscite sicure OS1/OS2 siano compatibili con gli ingressi del modulo di sicurezza
(vedi paragrafo INTERFACCIAMENTO).
- Rispettare i limiti sulla capacità parassita delle linee d’uscita, indicati nelle caratteri-
stiche elettriche (vedi paragrafo CARATTERISTICHE TECNICHE).
- Verificare che il tempo di risposta della cascata rispetti i requisiti della funzione di
sicurezza da realizzare.
- Il tempo di risposta della catena deve essere calcolato tenendo conto del tempo di
risposta di ciascun dispositivo.
5.7 Stati di funzionamento
PWR
LED IN
LED OUT
LED ACT
LED LOCK
LED EDMaStato
disposi-
tivo
Descrizione
O O O O O O OFF Dispositivo spento.
verde /
rosso
alter-
nato
verde /
rosso
alter-
nato
verde /
rosso
alter-
nato
verde /
rosso
alter-
nato
verde /
rosso
alter-
nato
verde /
rosso
alter-
nato
POWER
ON Test interni all’accensione.
verde O O verde RUN Dispositivo con gli ingressi si-
curi non attivi.
verde verde RUN Attivazione degli ingressi si-
curi.
verde verde /
arancio
alternato
ORUN Non coerenza degli ingres-
si sicuri. Azione consigliata:
controllare la presenza degli
ingressi e/o il loro cablaggio.
verde rosso
lampeg-
giante
RUN Non coerenza degli ingressi
di attivazione elettromagnete
IE1, IE2.
Azione consigliata: controllare
la presenza degli ingressi e/o
il loro cablaggio.
verde verde RUN Azionatore in area sicura.
Uscita di segnalazione O3
attiva.
verde verde verde O RUN Azionatore in area sicura e
bloccato, uscite O3 e O4 at-
tive.
verde verde verde verde verde O RUN Modalità 1
Attivazione degli ingressi sicu-
ri IS1, IS2. Azionatore in area
sicura e bloccato. Uscite O3,
O4, OS1 e OS2 attive.
verde verde verde verde ORUN Modalità 2
Attivazione degli ingressi sicu-
ri IS1, IS2. Azionatore in area
sicura. Uscite O3, OS1 e OS2
attive.
verde arancio arancio verde verde O RUN Modalità 3.
Attuatore presente, riparo
chiuso e bloccato, IS1 attivo,
IS2 non attivo, OS1 attivo,
OS2 non attivo
verde verde arancio verde O O RUN Modalità 3.
Attuatore presente, riparo
chiuso non bloccato, IS1 e
IS2 attivi, OS1 non attivo,
OS2 attivo
verde rosso
alternato ERROR Errore sulle uscite sicure.
Azione consigliata: verificare
eventuali cortocircuiti tra le
uscite, uscite e massa o usci-
te ed alimentazione e riavvia-
re il dispositivo.
verde O O rosso
alternato O O ERROR Errore rilevamento azionato-
re. Verificare integrità fisica
del dispositivo, se guasto so-
stituire tutto il dispositivo. Se
integro riallineare l'azionatore
con il dispositivo e riavviare il
dispositivo.
rosso O O O O O ERROR Errore interno. Azione consi-
gliata: riavviare il dispositivo.
Al persistere del guasto sosti-
tuire il dispositivo.
rosso
alternato O O O O O ERROR Errore di temperatura al di
fuori dell’intervallo ammesso
verde O verde RUN Segnale EDM attivo (relè
esterno spento)a
verde verde verde verde verde O RUN Segnale EDM inattivo (relè
esterno acceso)a
verde O O O O rosso
alternato ERROR Errore nella funzione EDMa
O = spento = indifferente (a) = disponibile solo nella versione NG 2•••5•••
5.8 Interfacciamento
Collegamenti con i moduli di
sicurezza CS AR-08••••
Configurazione ingressi con start controllato
Collegamenti con i moduli di
sicurezza CS AR-05•••• / CS AR-06••••
Configurazione ingressi con start manuale (CS
AR-05••••) o start controllato (CS AR-06••••)
S33
S21 S22 S35 S34 A2
S52
S12
A1
-
+
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
A2
-
NG
CS
S21 S22 S34 A2
A1
-
+
S52
S12
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
A2
-
NG
CS
Collegamenti con i moduli di
sicurezza CS AT-0••••• / CS AT-1•••••
Configurazione ingressi con start controllato
Collegamenti con i moduli di
sicurezza CS MF••••0, CS MP••••0
Le connessioni variano in funzione del
programma del modulo
S33
S21 S22 S35 S34 A2
A1
-
+
S31
S12
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
A2
-
NG
CS
Ixx
Ixx
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
Ixx
Ixx
A2
-
A2
-
NG NG
CS
Connessione EDM
Attenzione: nel caso in cui alle uscite
di sicurezza OS si colleghi direttamente un
teleruttore di sicurezza, si prescrive l’utilizzo
di diodi a commutazione veloce collegati in
parallelo alle bobine di detti teleruttori.
OS2
OS1
I5
A1
+
A2
-
NG 2•••5•••
-
-
KM1
KM2
Collegamenti con modulo di espansione
CS ME-03••••
Solo per dispositivi NG 2•••5•••
con modalità 1 o 2
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
A2
-
NG
I5
OS2
OS1
EDM EDM
A2
CS

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6 AVVERTENZE PER UN CORRETTO USO
6.1 Installazione
Attenzione: L’installazione deve essere eseguita esclusivamente da personale
qualificato. Le uscite sicure OS1 e OS2 del dispositivo devono essere collegate al
circuito di sicurezza della macchina. Le uscite di segnalazione O3 e O4 non sono
uscite sicure e non possono essere utilizzate singolarmente in un circuito di sicurezza
per determinare lo stato sicuro di riparo chiuso.
- Non sollecitare il dispositivo con flessioni o torsioni.
- Non modificare il dispositivo per nessun motivo.
- Non superare le coppie di serraggio indicate nel presente manuale.
- Il dispositivo svolge una funzione di protezione degli operatori. L’installazione inade-
guata o le manomissioni possono causare gravi lesioni alle persone fino alla morte,
danni alle cose e perdite economiche.
- Questi dispositivi non devono essere né aggirati, né rimossi, né ruotati o resi ineffi-
caci in altra maniera.
- Se la macchina dove il dispositivo è installato viene utilizzata per un uso diverso
da quello specificato, il dispositivo potrebbe non fornire una protezione efficace per
l’operatore.
- La categoria di sicurezza del sistema (secondo EN ISO 13849-1) comprendente il
dispositivo di sicurezza, dipende anche dai componenti esterni ad esso collegati e
dalla loro tipologia.
- Prima dell’installazione assicurarsi che il dispositivo sia integro in ogni sua parte.
- Prima dell’installazione assicurarsi che i cavi di connessione non siano sotto ten-
sione.
- Evitare piegature eccessive dei cavi di connessione per impedire cortocircuiti e in-
terruzioni.
- Non verniciare o dipingere il dispositivo.
- Non forare il dispositivo.
- Non utilizzare il dispositivo come supporto o appoggio per altre strutture come cana-
line, guide di scorrimento o altro.
- Prima della messa in funzione, assicurarsi che l’intera macchina (o il sistema) sia
conforme alle norme applicabili e ai requisiti della direttiva Compatibilità Elettroma-
gnetica.
- La superficie di montaggio del dispositivo deve essere sempre piana e pulita.
- La documentazione necessaria per una corretta installazione e manutenzione è
sempre disponibile nelle seguenti lingue: inglese, francese, tedesco, italiano.
- Nel caso l’installatore non sia in grado di comprendere pienamente la documenta-
zione, non deve procedere con l’installazione del prodotto e può chiedere assistenza
al costruttore (vedi paragrafo SUPPORTO).
- Prima della messa in servizio e periodicamente, verificare la corretta commutazione
delle uscite e il corretto funzionamento del sistema composto dal dispositivo e dal
circuito di sicurezza associato.
- Non eseguire saldature ad arco, saldature al plasma o qualsiasi processo in grado
generare campi elettromagnetici di intensità superiore ai limiti prescritti dalle norme,
in prossimità del dispositivo nemmeno quando questo è spento. Nel caso si dovessero
eseguire operazioni di saldatura in prossimità del dispositivo precedentemente instal-
lato, è necessario allontanarlo preventivamente dall’area di lavoro.
- Quando il dispositivo viene installato su un telaio mobile e l’azionatore viene installa-
to su una porta mobile anch’essa, verificare che il dispositivo non venga danneggiato
da un’apertura contemporanea del telaio e della porta.
- Dopo l’installazione controllare il corretto funzionamento dello sblocco ausiliario (se
presente) e del pulsante di sblocco antipanico (se presente).
- Allegare sempre le presenti prescrizioni d’impiego nel manuale della macchina in cui
il dispositivo è installato.
- La conservazione delle presenti prescrizioni d’impiego deve permettere la loro con-
sultazione per tutto il periodo di utilizzo del dispositivo.
6.2 Non utilizzare nei seguenti ambienti
- In ambienti dove continui sbalzi di temperatura provocano formazione di condensa
all’interno del dispositivo.
- In ambienti dove l’applicazione provoca forti urti o vibrazioni al dispositivo.
- In ambienti dove ci sia la presenza di gas esplosivi o infiammabili.
- In ambienti dove è possibile la formazione di manicotti di ghiaccio sul dispositivo.
- In ambienti fortemente chimico aggressivi, dove i prodotti utilizzati che vengono a
contatto con il dispositivo, possono comprometterne l’integrità fisica o funzionale.
6.3 Arresto meccanico
Attenzione: La porta deve essere sempre dotata di un arresto meccanico indi-
pendente in chiusura a fondo corsa.
Non utilizzare il dispositivo come arresto meccanico della porta.
6.4 Manutenzione e prove funzionali
Attenzione: Non smontare o tentare di riparare il dispositivo. In caso di anomalia
o guasto sostituire l’intero dispositivo.
Attenzione: In caso di danneggiamenti o di usura si deve sostituire il dispositivo
completo e anche il suo azionatore. Con il dispositivo deformato o danneggiato il
funzionamento non è garantito.
- È responsabilità dell’installatore del dispositivo stabilire la sequenza di prove fun-
zionali a cui sottoporre il dispositivo prima della messa in funzione della macchina e
durante gli intervalli di manutenzione.
- La sequenza delle prove funzionali può variare in base alla complessità della mac-
china e dal suo schema circuitale, pertanto la sequenza di prove funzionali sotto ripor-
tata è da considerarsi minimale e non esaustiva.
- Eseguire prima della messa in funzione della macchina e almeno una volta all’anno
(o dopo un arresto prolungato) la seguente sequenza di verifiche:
1) Bloccare la protezione ed avviare la macchina. Dovrà risultare impossibile aprire
la protezione.
2) Con la protezione aperta tentare di avviare la macchina. La macchina non deve
avviarsi.
3) Verificare il corretto allineamento tra azionatore e dispositivo. Se l’imbocco dell’a-
zionatore risulta usurato, sostituire tutto il dispositivo e il suo azionatore.
4) Con pulsante di sblocco antipanico premuto (se presente) la protezione deve aprir-
si liberamente e la macchina non deve avviarsi. Ad ogni azionamento del pulsante
di sblocco antipanico la macchina si deve arrestare e la porta deve aprirsi imme-
diatamente. Il pulsante di sblocco antipanico deve scorrere liberamente e risultare
saldamente avvitato. La segnaletica posta all’interno della macchina che indica la
funzione del pulsante di sblocco antipanico (se presente) deve essere integra, pulita
e chiaramente leggibile.
5) Con lo sblocco ausiliario azionato (se presente) la protezione deve aprirsi libera-
mente e la macchina non deve avviarsi (per dispositivi con modalità 3 verificare che la
macchina abbia il comportamento atteso)
6) Con protezione chiusa ma non bloccata, la macchina non deve avviarsi (non appli-
cabile nella modalità 2, per dispositivi con modalità 3 verificare che la macchina abbia
il comportamento atteso).
7) L’insieme delle parti esterne non deve essere danneggiato.
8) Se il dispositivo è danneggiato, sostituirlo completamente.
9) L’azionatore deve essere saldamente bloccato alla porta, verificare che non sia
possibile con utensili in uso all’operatore della macchina, scollegare l’azionatore dalla
porta.
10) Il dispositivo nasce per applicazioni in ambienti pericolosi, pertanto il suo utilizzo
è limitato nel tempo. Trascorsi 20 anni dalla data di produzione, il dispositivo deve
essere sostituito completamente, anche se ancora funzionante. La data di produzione
è posta vicino al codice prodotto (Vedi paragrafo MARCATURE).
6.5 Cablaggio
Attenzione: Verificare che la tensione di alimentazione sia corretta prima di ali-
mentare il dispositivo.
- Mantenere il carico all’interno dei valori indicati nelle categorie d’impiego elettriche.
- Collegare e scollegare il dispositivo solamente in assenza di tensione.
- Scaricare l’elettricità statica prima di maneggiare il prodotto, toccando una massa
metallica connessa a terra. Forti scariche elettrostatiche potrebbero danneggiare il
dispositivo.
- Alimentare il dispositivo di sicurezza e gli altri elementi ad esso connessi da un’unica
sorgente di tipo SELV ed in conformità con le relative norme.
- Collegare sempre il fusibile di protezione (o un dispositivo equivalente) in serie all’a-
limentazione per ogni dispositivo.
- Durante e dopo l’installazione non tirare i cavi elettrici collegati al dispositivo.
- Al termine del cablaggio, verificare che nessun elemento contaminante sia stato
introdotto all’interno del dispositivo.
- Prima di chiudere il coperchio del dispositivo verificare il corretto posizionamento
delle guarnizioni di tenuta.
- Verificare che i cavi elettrici, puntalini, sistemi di numerazione dei cavi o altre parti
non impediscano una corretta chiusura del coperchio o che schiacciandosi tra loro
non possano danneggiare o comprimere le sue parti interne
- Durante e dopo l’installazione non tirare i cavi elettrici collegati al dispositivo. Nel
caso venissero applicate forze di trazione ai cavi elettrici (non supportate da un ade-
guato pressacavo) le parti interne del dispositivo potrebbero danneggiarsi.
- Il dispositivo è dotato al proprio interno di due morsettiere a molla tipo PUSH-IN per
il collegamento dei seguenti conduttori elettrici.
Sezione conduttori solidi o con puntalino:
min. 0,34 mm2 (AWG 22) max. 1,5 mm2 (AWG 16).
Sezione conduttori con puntalino preisolato:
min. 0,34 mm2 (AWG 22) max. 0.75 mm2 (AWG 18).
Lunghezza di spellatura dei conduttori elettrici: min. 8 mm - max. 12 mm.
6.6 Prescrizioni aggiuntive per applicazioni di sicurezza con funzioni di prote-
zione delle persone
Fermo restando tutte le precedenti prescrizioni, nel caso in cui i dispositivi vengano
installati con funzione di protezione delle persone, vanno rispettate le seguenti pre-
scrizioni aggiuntive.
- L’impiego implica il rispetto e la conoscenza delle norme EN 60947-5-3,
EN ISO 13849-1, EN 62061, EN 60204-1, EN ISO 14119, EN ISO 12100.
6.7 Limiti di utilizzo
- Collegando su due distinti canali i due ingressi di attivazione elettromagnete IE1,
IE2 a due uscite sicure OSSD di un PLC di sicurezza o modulo di sicurezza, il dispo-
sitivo può essere utilizzato come componente con funzioni di blocco in un sistema di
categoria di sicurezza 4 / PL e secondo EN ISO 13849-1 e livello di integrità SIL CL
3 secondo EN 62061.
- Collegando al medesimo canale i due ingressi di attivazione elettromagnete IE1 e
IE2, oppure collegando il solo ingresso I4 dopo aver cortocircuitato i due ingressi di
attivazione elettromagnete IE1 e IE2, il dispositivo può essere utilizzato come com-
ponente con funzioni di blocco in un sistema di categoria di sicurezza 2 / PL d secon-
do EN ISO 13849-1 e livello di integrità SIL CL 2 secondo EN 62061. Un eventuale
guasto sull’unica linea di attivazione I4 dell’elettromagnete può portare allo sblocco
dell’azionatore e allo spegnimento delle uscite sicure.
- Utilizzare il dispositivo seguendo le istruzioni, attenendosi ai suoi limiti di funziona-
mento e impiegandolo secondo le norme di sicurezza vigenti.
- I dispositivi hanno dei specifici limiti di applicazione (temperatura ambiente minima
e massima, durata meccanica, grado di protezione IP, ecc.) Questi limiti vengono
soddisfatti dal dispositivo solo se presi singolarmente e non in combinazione tra loro.
- La responsabilità del costruttore è esclusa in caso di:
1) impiego non conforme alla destinazione;
2) mancato rispetto delle presenti istruzioni o delle normative vigenti;
3) montaggio non eseguito da persone specializzate e autorizzate;
4) omissione delle prove funzionali.
- Nei casi sotto elencati, prima di procedere con l’installazione, contattare l’assistenza
tecnica (vedi paragrafo SUPPORTO):
a) in centrali nucleari, treni, aeroplani, automobili, inceneritori, dispositivi medici o
comunque in applicazioni nelle quali la sicurezza di due o più persone dipenda dal
corretto funzionamento del dispositivo;
b) casi non citati nel presente manuale.
- Non è consentita l’applicazione permanente della forza di ritenuta massima Fzh.
7 MARCATURE
Il dispositivo è provvisto di marcatura posizionata all’esterno in maniera visibile. La
marcatura include:
- marchio del produttore
- codice del prodotto
- numero di lotto e data di produzione. Esempio: A18 NG1-123456. La prima lettera
del lotto indica il mese di produzione (A = gennaio, B = febbraio, ecc.). La seconda e
terza cifra indicano l’anno di produzione (18 = 2018, 19 = 2019, ecc.).

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8 CARATTERISTICHE TECNICHE
8.1 Custodia
Custodia in metallo, verniciata con polvere e cotta in forno.
Tre entrate cavi filettate M20x1,5
Grado di protezione: IP67 secondo EN 60529, IP69K secondo ISO 20653
Grado di protezione interruttore con dispositivi di comando integrati: IP65 secondo
EN 60529
Il grado di protezione sopra indicato viene garantito solo installando un adeguato pressacavo (o altro
sistema di connessione equivalente) avente grado di protezione uguale o superiore
8.2 Generali
Interblocco con blocco, senza contatto, codificato: tipo 4 secondo EN ISO 14119
Livello di codifica secondo EN ISO 14119: basso con azionatore F30
alto con azionatore F31
SIL PL Cat. PFHDMTTFD
Modalità 1 / Modalità 2
Funzione di monitoraggio
interblocco (protezione chiusa) 3 e 4 1,15E-09 3946
Funzione di blocco della
protezione (protezione bloccata) -
Non disponibile in modalità 2
3 e 4 1,15E-09 2968
Controllo della funzione di
bloccaggio della protezione 3 e 4 1,51E-10 4011
Sistema (generale) 3 e 4 1,17E-09 2725
Modalità 3
Funzione di monitoraggio
interblocco (protezione chiusa) 2 d 2 1,48E-09 3927
Funzione di blocco della
protezione (protezione bloccata) 2 d 2 1,48E-09 2957
Controllo della funzione di
bloccaggio della protezione 3 e 4 1,51E-10 4011
Sistema (generale) 2 d 2 1,84E-09 2511
Nota: I valori SIL, PL, Cat. indicati sono quelli raggiungibili dal dispositivo. I valori finali
dipendono sempre anche dal circuito esterno e dal cablaggio.
DC: High
Mission time: 20 anni
Temperatura ambiente: da -20°C a +50°C
Temperatura di stoccaggio: da -40°C a +75°C
Altitudine massima di funzionamento: 2000 m
Tempo di avviamento all’accensione: 2 s
Frequenza massima di azionamento
con blocco e sblocco dell’azionatore: 600 cicli di operazioni/ora
Durata meccanica: 1 milione di cicli di operazioni
Velocità massima di azionamento: 0,5 m/s
Velocità minima di azionamento: 1 mm/s
Posizione di montaggio: qualsiasi
Forza massima prima della rottura F1max: 9750 N secondo EN ISO 14119
Forza di ritenuta massima FZh: 7500 N secondo EN ISO 14119
Gioco dell’azionatore bloccato: 4 mm
Forza di estrazione dell’azionatore sbloccato: ~ 30 N
8.3 Caratteristiche elettriche alimentazione
Tensione nominale d’impiego Ue: 24 Vdc ±10% SELV
Corrente d’impiego alla tensione Ue:
- minima: 40 mA
- con elettromagnete attivato: 0,4 A
- con elettromagnete attivato e tutte le uscite alla massima potenza: 1,2 A
Tensione nominale di isolamento Ui: 32 Vdc
Tensione di tenuta ad impulso nominale Uimp: 1,5 kV
Fusibile di protezione esterno: 2 A tipo gG oppure dispositivo equivalente
Categoria di sovratensione: III
Rapporto di inserzione elettromagnete: 100% ED
Consumo elettromagnete: 9 W
Grado di inquinamento: 3 secondo EN 60947-1
8.3.1 Caratteristiche elettriche ingressi IS1/IS2/I3/I4/I5/IE1/IE2/EDM
Tensione nominale d’impiego Ue1: 24 Vdc
Corrente nominale assorbita Ie1: 5 mA
8.3.2 Caratteristiche elettriche uscite sicure OS1/OS2
Tensione nominale d’impiego Ue2: 24 Vdc
Tipo di uscita: OSSD tipo PNP
Corrente massima per uscita Ie2: 0,25 A
Corrente minima per uscita Im2: 0,5 mA
Corrente termica Ith2: 0,25 A
Categoria d’impiego: DC-13; Ue2=24 Vdc, Ie2=0,25 A
Rilevamento cortocircuiti: Sì
Protezione contro sovracorrenti: Sì
Fusibile di protezione interno auto ripristinabile: 1,1 A
Durata degli impulsi di disattivazione sulle uscite sicure: < 300 µs
Capacità massima ammessa tra uscita e uscita: < 200 nF
Capacità massima ammessa tra uscita e massa: < 200 nF
Tempo di risposta uscite sicure OS1, OS2 alla disattivazione degli ingressi:
Tipico 7 ms, Massimo 15 ms
Tempo di risposta allo sblocco della porta:
Tipico 7 ms, Massimo 12 ms
Ritardo massimo del cambiamento di stato del segnale EDM: 500 ms
8.3.3 Caratteristiche elettriche uscite di segnalazione O3/O4
Tensione nominale d’impiego Ue3: 24 Vdc
Tipo di uscita: PNP
Corrente massima per uscita Ie3: 0,1 A
Categoria d’impiego: DC-13; Ue3=24 Vdc, Ie3=0,1 A
Rilevamento cortocircuiti: No
Protezione contro sovratensioni Si
Fusibile di protezione interno auto ripristinabile: 1,1 A
8.3.4 Caratteristiche sensore RFID
Distanza d’intervento assicurata sao: 2 mm
Distanza di rilascio assicurata sar: 4 mm (azionatore non bloccato)
10 mm (azionatore bloccato)
Distanza d’intervento nominale sn: 2,5 mm
Precisione della ripetibilità: ≤10% sn
Corsa differenziale: ≤ 20% sn
Frequenza massima di commutazione: 1Hz
Tempo di reazione delle uscite sicure all’estrazione dell’azionatore:
tipico 120 ms, massimo 200 ms
Distanzaminimatra duedispositiviuguali perevitareradiointerferenzereciproche:2 mm
8.4 Caratteristiche tecniche dispositivi di comando integrati
8.4.1 Generali
Grado di protezione: IP65 secondo EN 60529
Durata meccanica:
Pulsante ad impulso: 1 milione di cicli di operazioni
Pulsante di emergenza: 50.000 cicli di operazioni
Selettore: 300.000 cicli di operazioni
Selettore a chiave: 50.000 cicli di operazioni
30.000 cicli di operazioni con estrazione chiave
8.4.2 Forza di azionamento
Pulsante ad impulso: 4 N min 100 N max
Pulsante di emergenza: 20 N min 100 N max
Selettore: 0,1 Nm min 1,5 Nm max
Selettore a chiave: 0,1 Nm min 1,3 Nm max
8.4.3 Unità di contatto
Materiale dei contatti: contatti in argento
Forma dei contatti: contatti autopulenti a doppia interruzione
8.4.4 Caratteristiche elettriche
Corrente termica (Ith): 1 A
Tensione nominale di isolamento (Ui): 32 Vac/dc
Tensione nominale di tenuta ad impulso (Uimp): 1,5 kV
Tensione di alimentazione LED: 24 Vdc ± 15%
Corrente di alimentazione LED: 10 mA per ogni LED
8.4.5 Categoria d’impiego unità di contatto
Corrente continua: DC-13
Ue (V) 24
Ie (A) 0,55
8.5 Conformità alle norme
EN ISO 14119, EN 60947-5-3:2013, EN 60947-1, EN 60204-1, EN ISO 12100,
EN 60529, EN 61000-6-2, EN 61000-6-3, BG-GS-ET-19, IEC 61508:2010, SN
29500, EN ISO 13849-1:2015, EN ISO 13849-2:2012, EN 620614:2005 + EC:2010
+ A1:2013 + A2:2015, EN 61326-1, EN 61326-3-1, EN 61326-3-2, ETSI 301 489-1,
ETSI 301 489-3, ETSI 300 330-2, UL 508, CSA 22.2 No.14
IEC 60947-5-1, IEC 60947-5-5, EN ISO 13850
8.6 Conformità alle direttive
Direttiva Macchine 2006/42/CE, Direttiva Compatibilità Elettromagnetica 2014/30/UE,
Direttiva Apparecchiature Radio 2014/53/UE, Direttiva RoHS 2011/65/EU
FCC Part 15 Statements: This device complies with part 15 of the FCC Rules. Operation is
subject to the following two conditions: (1) This device may not cause harmful interference, and (2)
this device must accept any interference received, including interference that may cause undesired
operation.
9 VERSIONI SPECIALI A RICHIESTA
Sono disponibili versioni speciali a richiesta del dispositivo.
Le versioni speciali possono differire anche sostanzialmente da quanto indicato nel
presente foglio di istruzioni.
L’installatore deve assicurarsi di aver ricevuto dal servizio di supporto informazioni
scritte in merito a installazione e utilizzo della versione speciale richiesta.
10 SMALTIMENTO
Il prodotto deve essere smaltito correttamente a fine vita, in base alle regole
vigenti nel paese in cui lo smaltimento avviene.
11 SUPPORTO
Il dispositivo può essere utilizzato per la salvaguardia dell’incolumità fisica delle per-
sone, pertanto in qualsiasi caso di dubbio sulle modalità di installazione o utilizzo,
contattare sempre il nostro supporto tecnico:
Pizzato Elettrica Srl
Via Torino, 1 - 36063 Marostica (VI) - ITALY
Telefono +39.0424.470.930
E-mail tech@pizzato.com
www.pizzato.com
Il nostro supporto fornisce assistenza nelle lingue italiano e inglese.
12 DICHIARAZIONE CE DI CONFORMITÀ
Il sottoscritto, rappresentante il seguente costruttore:
Pizzato Elettrica Srl - Via Torino, 1 - 36063 Marostica (VI) – ITALY
dichiara qui di seguito che il prodotto risulta in conformità con quanto previsto dalla
Direttiva macchine 2006/42/CE.La versione completa della dichiarazione di conformità
è disponibile sul sito www.pizzato.com
Pizzato Marco
DISCLAIMER:
Con riserva di modifiche senza preavviso e salvo errori. I dati riportati in questo foglio sono accurata-
mente controllati e rappresentano tipici valori della produzione in serie.Le descrizioni del dispositivo e le
sue applicazioni, i contesti di impiego, i dettagli su controlli esterni, le informazioni sull’installazione e il
funzionamento sono forniti al meglio delle nostre conoscenze.Ad ogni modo ciò non significa che dalle
caratteristiche descritte possano derivare responsabilità legali che si estendano oltre le “Condizioni
Generali di Vendita” come dichiarato nel catalogo generale di Pizzato Elettrica. Il cliente/utente non
è assolto dall’obbligo di esaminare le nostre informazioni e raccomandazioni e le normative tecniche
pertinenti prima di usare i prodotti per i propri scopi. Considerate le molteplici diverse applicazioni e
possibili collegamenti del dispositivo, gli esempi e i diagrammi riportati in questo manuale, sono da
considerarsi puramente descrittivi, è responsabilità dell’utilizzatore verificare che l’applicazione del
dispositivo sia conforme alla normativa vigente. Qualsiasi riproduzione anche parziale del presente
manuale, senza il permesso scritto di Pizzato Elettrica, è vietata.
©2018 Copyright Pizzato Elettrica. Tutti i diritti riservati.

7/24
Pizzato Elettrica Srl
via Torino, 1
36063 MAROSTICA (VI)
ITALY
e-mail: [email protected]
web site: www.pizzato.com
Phone: +39.0424.470.930
ZE FOG99B18-EU
1 INFORMATION ON THIS DOCUMENT
1.1 Function
The present instruction manual provides information on installation, connection and
safe use for the following articles: NG 2•••••••, VN NG-F••
1.2 Target audience
The operations described in this instruction manual must be carried out by qualified
personnel only, who are fully capable of understanding them, and with the technical
qualifications required for operating the machines and plants in which the safety de-
vices are to be installed.
1.3 Application field
These instructions apply exclusively to the products listed in paragraph Function, and
their accessories.
1.4 Original instructions
The Italian language version is the original set of instructions for the device. Versions
provided in other languages are translations of the original instructions.
2 SYMBOLS USED
This symbol indicates any relevant additional information
Attention: Any failure to observe this warning note can cause damage or mal-
function, including possible loss of the safety function.
3 DESCRIPTION
3.1 Device description
The safety device described in this manual is defined as a coded, type-4 interlocking
device with lock and without contact acc. to EN ISO 14119.
The safety switches with solenoid and RFID technology to which these usage
instructions refer are safety devices designed and implemented for the control
of gates, guards, enclosures, and doors in general, which are installed to protect
dangerous parts of machines with or without inertia.
3.2 Intended use of the device
- The device described in this manual is designed to be applied on industrial machines
for state monitoring of movable guards.
- The direct sale of this device to the public is prohibited. Installation and use must be
carried out by qualified personnel only.
- The use of the device for purposes other than those specified in this manual is
prohibited.
- Any use other than as expressly specified in this manual shall be considered unin-
tended by the manufacturer.
- Also considered unintended use:
a) using the device after having made structural, technical, or electrical modifications
to it;
b) using the product in a field of application other than as described in paragraph
TECHNICAL DATA.
4 INSTALLATION INSTRUCTIONS
Attention: Installing a protective device is not sufficient to ensure operator safety
or compliance with machine safety standards or directives. Before installing a protec-
tive device, perform a specific risk analysis in accordance with the key health and
safety requirements in the Machinery Directive. The manufacturer guarantees only
the safe functioning of the product to which this instruction manual refers, and not the
functional safety of the entire machine or entire plant
4.1 Actuation directions
The centring symbols on the device and actuator must be facing each other.
4.2 Selection of the actuator type
Attention:The device is available with two types of RFID actuator: with high (arti-
cle VN NG-F31) or low (article VN NG-F30) level of coding. If the chosen actuator has
a low level of coding, the additional specifications given in Std. EN ISO 14119:2013
paragraph 7.2 must be applied during the installation.
Attention: If the chosen actuator has a low level of coding, any other low level
coded actuators present in the same place where the device has been installed must
be segregated and kept under strict control in order to avoid any bypassing of the
safety device. If new low level coded actuators are fitted, the original low level coded
actuators must be disposed of or rendered inoperable.
It is advisable to use high coding level actuators to make the installation safer
and more flexible. In this way, no device screening, installation in inaccessible zones
or other requirements specified by the Std. EN ISO 14119 for low coding level actua-
tors will be necessary.
4.3 Selection of the working principle
Attention: The switch is available with two working principles:
1) Working principle D for versions NG 2D1D••••, NG 2D5D••••, NG 2D6D••••, NG
2D7D••••: locked actuator with de-energised solenoid (spring lock, release by
activation of I4 input);
2) Working principle E for versions NG 2D1E••••, NG 2D7E••••: locked actuator with
energised solenoid (lock with activation of I4 input, spring release).
Working principle D (spring lock) maintains the actuator lock even if the machine
is disconnected from the power supply. Therefore if the machine has dangerous
movements with inertia, inaccessibility to dangerous parts (actuator locked) is
ensured, even in the event of a sudden power failure. If the machine structure allows a
person to enter the danger area with the whole body and possibly end up being stuck
inside the machine, the switch must be provided with an escape release button, in
order to allow the trapped person to get out even in case of power failure.
Working principle E (lock with activation of I4 input) keeps the actuator lock only when
the machine is connected to the power supply.Therefore, before choosing this working
principle, carefully evaluate all dangers deriving from sudden power failure with a
consequent possible immediate actuator release.
The choice between working principles D and E must always be made following a risk
analysis of the specific application.
In case of machines without inertia, i.e. with dangerous elements being
immediately blocked as soon as the guard is opened, for which a device with lock has
been chosen merely to safeguard the production process, the first or the the second
working principle can both be used indifferently.
4.4 Selection of the safety outputs actuation mode
Attention: the device is available with three different safety outputs actuation
modes:
- mode 1 (NG •••••1•• items): safety outputs active with inserted and locked actuator;
- mode 2 (NG •••••2•• items): safety outputs active with inserted actuator;
- mode 3 (NG •••••3•• items): OS1 safety output active with inserted and locked ac-
tuator and IS1 active, OS2 safety output active with inserted actuator and IS2 active.
Mode 1 activates the OS safety outputs when the actuator is both inserted and locked,
so that the actuator cannot be extracted with the safety outputs activated. In mode 1
the device is coded, type 4 (interlock with lock) acc. to EN ISO 14119.
For specific applications, mode 2 allows the actuator to be released while keeping the
safety chain enabled (normally for specific, low inertia applications) when the hazard
does not continue after opening the guard. In mode 2 the device is coded, type 4
(interlock without lock) acc. to EN ISO 14119.
Mode 3, for specific applications, provides a channel with "mode 1" functionality, and
a channel with "mode 2" functionality. This allows emulation of electromechanical
interlocking devices with lock, without complex machine wiring modifications.
Using modes 2 and 3 must always follow a risk analysis on the specific application,
with particular focus on the function of cascaded mode 3 devices.
4.5 Fixing of the device
Before fixing the device, it is possible, if necessary, to
adjust the position of the head and the release device (if
present) in order to turn the device to the position best
suited to the application. Completely remove the 4
screws from the head to turn either the head or the re-
lease device independently of each other on an arc of
270°.
Attention: Do not force rotation beyond 270°
as this could cause damage to the device. Once
adjustment is complete, re-tighten the head screws with
a torque between 0.8 and 1.2 Nm.
Once the head of the device is in position, you must use the two safety screws
supplied, in place of the two original screws, at opposite corners.
Attention: Always affix the device with 4 M5 screws
with resistance class 8.8 or higher, and flat seating
heads. Install the screws with medium resistance thread
lock, and a number of threads engaged equal to or great-
er than the screw diameter. The device must never be
fixed with less than 4 screws. Tightening torque of the 4
M5 screws between 2 and 3 Nm
It is advisable to install the device in the top part
of the door, in order to prevent any dirt or work residues
from getting inside the hole where the actuator is to be
introduced. In order to avoid device bypassing it is advis-
able to fix the device body to the machine frame so that
it cannot be removed.
4.6 Fixing the actuator to the guard
Attention: As required by EN ISO 14119, the actuator must be fixed immovably
to the door frame.
Always affix the actuator with at least 4 M5 screws with
resistance class 8.8 or higher, and flat seating heads.
Install the screws with medium resistance thread lock,
and a number of threads engaged equal to or greater
than the screw diameter. The actuator must never be
fixed with less than 4 screws. Tightening torque of the 4
M5 screws between 2 and 3 Nm.
After fixing, you must plug the 4 screw holes with the caps supplied. Inserting the caps
is considered a supplementary measure to reduce the potential of actuator disassem-
bly to a minimum, in accordance with EN ISO 14119.
For correct fixing, other means can also be used, such as rivets, non-removable se-
curity screws (one-way), or other equivalent fixing system, provided that it can ensure
adequate fixing.

8/24
4.7 Device-actuator alignment
Attention: Although the device
is designed to facilitate alignment
between the device and its actuator,
excessive misalignment could
cause damage to it. Periodically
check the correct alignment be-
tween the device and the respective
actuator.
Maximum admissible misalignment from hole axis, for rigid doors: +/-2 mm (vertical
and horizontal).
The actuator must not knock on the outside of the actuator inlet area, and must not be
used as a centring device for the mobile protection.
In the event of application on hinged doors, check that the radius between the actuator
axis and the axis of the hinge fitted to the door is greater than 150 mm.
Do not use a hammer for the adjustments, unscrew the screws and adjust the device
manually, then tighten it in position.
This device is not suitable for applications in which the moving door with immovably
fastened actuator permits misalignments of an entity that prevents the pin entering the
corresponding hole in the device with the door completely closed.
The device is provided with a through hole for inserting the actuator. If used in
dusty environments, we recommend not to obstruct the outlet hole opposite to the inlet
one. This will allow any dust entering the hole to exit from the opposite side.
4.8 Escape release button
Some of the device versions are equipped with a release button in order to allow
any personnel accidentally trapped inside the machine to get out. This button,
complying with the EN ISO 14119 standard, directly acts on the lock mechanism and
immediately releases the actuator regardless of the state of the device. Pressing this
button causes:
- in mode 1: immediate deactivation of the safety outputs OS1, OS2 and of the
signalling output O4;
- in mode 2: immediate deactivation of the signalling output O4 only;
- in mode 3: immediate deactivation of the safety output OS1 and of the signalling
output O4;
This escape release button unlocks the guard even if the device is not powered
on.
For correct installation of the escape release button, the following instructions are to
be observed.
- The release button must be clearly visible from inside the
machine.
- Button activation must be easy, immediate and independent
from the machine operating status; to help you recognise
the button and explain its function, identification stickers are
available in various languages (contact the sales department for
detailed information).
- For an operator standing outside the machine, it must be
impossible to activate the release button when the door is closed.
- To guarantee correct operation and easy resetting, a distance
ranging from 10 to 35 mm must be kept between the wall from
where the button protrudes and the release button.
- The actuation path of the release button must always be kept
clean. since dirt or chemical products could compromise the
device operation.
- The personnel concerned must be adequately trained on
correct button operation, so as to avoid any improper use (i.e.
the button must not be used as a clothes-hook).
- The release button must not be used as a machine emergency stop.
For installation on walls thicker than 20 mm, extensions for the release button are
available.
For correct installation of the extensions, the following instructions are to be observed:
- do not exceed an overall length of 500 mm between the release button and the
device;
- always use medium resistance threadlocker adhesive on every threaded connection
between button, extensions, and device;
- avoid twisting or bending the release button. Where necessary, use an appropriate
sliding guide (pipe or bushing), if the button and its extensions have a length greater
than 100 mm;
- tightening torque of button and extensions: from 4 to 5 Nm.
4.9 Auxiliary release with a tool or a lock
Some of the device versions are provided with an auxiliary release in order to allow
an easy installation (release with a screwdriver) or the opening only to authorised
personnel (lock release). Both these mechanical release devices act inside the device
like the escape release button described previously. Therefore they also unlock the
guard in case of power failure. These release devices may only be operated by a
machine maintenance engineer who has received adequate training on the dangers
deriving from their use.
4.9.1 Use of the auxiliary release with a screwdriver
- Unscrew the locking screw with a PH1 cross-head screwdriver
- Turn the hexagonal-hole bush clockwise by 180°
- Do not force the bush beyond 180°
- To avoid any improper use of the auxiliary device with a tool, it is
advisable to seal the device through the appropriate hole found in
the upper part, or to seal the screw cross head with a few drops
of paint.
- After each actuation, it is advisable to reseal the device.
4.9.2 Use of the auxiliary release with a lock
- Open the protection cap.
- Insert the key supplied with the device and turn
clockwise by 180°.
- Do not force the key beyond 180°.
- Each time after the key is extracted, close the rubber
cap.
- The release key must only be available to the machine
maintenance engineer and kept in a secluded place.
- The release key must not be available to the machine operator.
- Never leave the release key inserted in the device during normal machine operation.
For particular applications, versions are available without any auxiliary release
device.
4.10 Electrical connections of the device
Attention: The device is fitted with OSSD type solid state electronic outputs.
These outputs behave differently from electromechanical contacts.Use and installation
of a safety device with solid state outputs is only permitted if all characteristics of this
particular type of outputs are known in detail.
4.10.1 Internal connections
To open the device cover, use a PH2 cross-head screwdriver, and tighten the screws
to a torque between 0.8 and 1.2 Nm.
10
11 12 13 14
15 16
17
18
1
2 3 45
6 7
8
9
1
2
3
45
6
7
8
9
10
11
12
1
2
3
4
5
6
7
8
1
2
3
4
5
6
7
8
Internal
terminal
strip
for switch
Connection
M23 con-
nector
12-pole
M12 con-
nector,
12-pole
M12 con-
nector,
8-pole,
stand-alone
connection
M12 con-
nector,
8-pole,
series
connection
with Y con-
nectors
1A2 Supply input 0 V 3333
2B2 0 V auxiliary supply output 3333
3I4 Solenoid activation input for
single channel mode (c) 10 10 8 8
4O3 Signalling output, actuator
inserted (d) 5 5 2 /
5O4 Signalling output, actuator
inserted and locked (b) (d) 9955
6I3 Actuator programming input
/ reset 8 8 6 /
8IE1 Solenoid activation input for
double channel mode 10 10 / /
9IE2 Solenoid activation input for
double channel mode 12 12 / /
10 A1 Supply input +24 Vdc 1111
11 B1 Auxiliary supply output
+24 Vdc, 8 A max. 1111
12 IS1 Safety input 2 2 / 2
13 IS2 Safety input 6 6 / 6
14 I5 EDM input (a) 11 11 / /
15 OS1 Safety output 4444
16 OS2 Safety output 7777
Important: terminals 7, 17, 18, of the internal terminal strip must not be used.
(a) Available in NG 2D••5••• version only.
(b) For NG 2D••6•••: the output signals the fault condition of the device.
(c) In single-channel actuation mode, inputs IE1 and IE2 must be short-circuited.
(d) For NG 2D••7•••: the signalling outputs O3 and O4 have a negative working logic (active-low
signal).

9/24
4.10.2 Internal connections of integrated control devices
The switch can be supplied with a cover equipped with between one and three
integrated control devices. The below illustrates the standard connections for these
devices. Other configurations are available on request.
27 28 29 30 31 32 33 34
19 20 21 22 23 24 25 26
Internal terminal
strip integrated
control devices
Connection
19 Contact 1
Device 1
1
2
3
20
21 Contact 2
22
23 Contact 1
Device 2
24
25 Contact 2
26
27 Contact 1
Device 3
28
29 Contact 2
30
31 Supply input +24 Vdc / LED device 1
32 Supply input +24 Vdc / LED device 2
33 Supply input +24 Vdc / LED device 3
34 Supply input 0 V / LED
4.10.3 Switch with integrated field-wireable control devices
NG 2D••••1C
NG 2D••••1D
NG 2D••••1E
NG 2D••••1F
NG 2D••••1G
NG 2D••••1H
15
16
1
2
3
4
5
6
10
11
12
13
14
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
15
16
1
2
3
4
5
6
10
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13
14
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
19
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24
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34
15
16
1
2
3
4
5
6
10
11
12
13
14
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
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21
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23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
4.10.4 Switch with integrated control devices and M23 connector, 19-pole
NG 2D••••1C-K603
NG 2D••••1D-K603
NG 2D••••1E-K602
NG 2D••••1F-K602
NG 2D••••1G-K601
NG 2D••••1H-K601
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
4
5
19
19
1
8
9
7
6
6
2
3
12
6
6
19
17
14
15
13
11
10
18
16
1
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
4
5
19
19
1
8
9
7
6
6
2
3
12
6
6
19
17
15
18
16
4
5
19
19
1
8
9
7
6
6
2
3
12
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
6
17
19
18
4.11 RFID sensor intervention points
The RFID sensor on the device recognises the actuator when placed in front of it.
Within this range the signalling output O3 is activated along with the ACT LED to
indicate the “guard closed” condition. In this condition, it is possible to lock the “guard
closed” state by means of the I4 input. After locking, the LOCK LED and the output
O4 are activated. At the same time the RFID sensor extends its release distance to
prevent vibrations or impacts from causing involuntary opening of outputs OS1, OS2
and O4 when the guard is locked. If the input I4 (or IE1/IE2) is activated or deactivated,
without the actuator present, the device does not lock or activate any of the outputs
OS1, OS2, O4.To open the guard it is necessary to operate via the input I4; with guard
unlocked, output O4 will be deactivated and the LOCK LED will switch off. At this point,
the RFID sensor will reset its operating distance to the initial values and by opening
the guard the output O3 and the ACT LED will be deactivated.
5 OPERATION
5.1 Access monitoring
These devices alone are not sufficient to protect any operators or maintenance
engineers in the event that they are able to physically enter the danger area with their
whole body, since any unintentional closing of a guard behind them could allow the
machine to be restarted. In case the machine restarting control is entirely entrusted
to these switches, a device must be provided to avoid that risk, such as a lock-out/
tag-out system which stops the machine from being restarted. A specifically designed
lock-out/tag-out device is available as an accessory for the switch, which prevents any
unintentional machine start up with the operator still inside. Please contact our sales
offices for more information (see paragraph SUPPORT).
5.2 Definitions
States of the switch:
• OFF: device is off, not powered.
• POWER ON: state immediately following switch on, during which the device carries
out internal tests.
• RUN: state in which the device is working in normal operation.
• ERROR: error state in which the safety outputs are disabled. Indicates presence of a
failure, either internal or external to the device, such as for example:
- a short circuit between the safety outputs (OS1, OS2),
- a short circuit between a safety output and the ground,
- a short circuit between a safety output and the supply voltage,
- an excessive misalignment between the switch and the locked actuator,
- an exceedance of the maximum retention force with failure of the device in locked
condition,
- an exceedance of the maximum or minimum admissible ambient temperature,
- an internal failure.
• The safety functions are dened as follows.
Mode 1: 1.1 The OS safety outputs must be disabled when the actuator is
detected as released.
1.2 The OS safety outputs must be disabled when the actuator is no
longer detected.
1.3 The OS safety outputs must be disabled when at least one of the
safety inputs (IS1 or IS2) is not enabled.
Mode 2: 2.1 The OS safety outputs must be disabled when the actuator is no
longer detected.
2.2 The OS safety outputs must be disabled when at least one of the
safety inputs (IS1 or IS2) is not enabled.
Mode 3: 3.1 The OS1 safety output must be disabled when the actuator is
detected as released.
3.2 The OS2 safety output must be disabled when the actuator is no
longer detected.
3.3 The OS1 safety output must be disabled when the IS1 safety input
is not enabled.
3.4 The OS2 safety output must be deactivated when the IS2 safety
input is not enabled.
With any operation mode the device must keep the guard closed and locked when
the solenoid is enabled (working principle E for versions NG 2D1E••••, NG 2D7E••••)
or disabled (working principle D for versions NG 2D1D••••, NG 2D5D••••, NG
2D6D••••, NG 2D7D••••) and a force less than the declared value FZh is applied.
• The EDM External Device Monitoring function (where present) is a function which
allows the device to monitor the state of external contactors. Activation and deac-
tivation of external contactors must follow the NG switch safety outputs within a
maximum delay.
5.3 Description of operation
Note: the following functional descriptions refer to a device with safety outputs enabled
with guard closed and locked (mode 1).
A device with safety outputs enabled by closing the guard (mode 2) dif-
fers from the above operating mode for the fact that the safety outputs OS1
and OS2 are enabled without the f4 function verifying the guard locking.
Mode 3 differs, in that OS1 is enabled when the guard is closed and locked, and OS2
with guard closed.
Following correct installation in accordance with these instructions, the safety device
can be powered. The diagram below represents the 5 logic functions which interact
inside the safety device.
f4
f1
f2
f3
f0
OS1
OS2
IS2
IS1
IN
O4
PWR
A2A1
O3
OUT
CODE
ACT
LOCK
I5
EDM
f5
In the initial "POWER ON" state, the safety device
f0 function carries out an internal self diagnosis.
When this terminates successfully, the device
switches to the "RUN" state. If the test is not
passed because of an internal failure, the device
enters the "ERROR" state.
In EDM versions, on power-up, the EDM signal is
checked and must be active within 500 ms from
device start. If the EDM signal is not present, after
the delay time the F5 function sets the device to
the FAULT state.
The "RUN" state is the normal operation state: the
f1 function evaluates the state of inputs IS1, IS2;
at the same time the f2 function checks the pres-
ence of the actuator and the f4 function verifies
that the actuator has been locked.
In the EDM versions the f5 function verifies the
coherence of the EDM signal during state chang-
es and when the safety outputs are off.
When these three conditions are given, the f3 function of the device enables the safety
outputs OS1 and OS2.
The device inputs IS1 and IS2 are normally activated simultaneously and so are
monitored both for state and coherence. In the event of deactivation of just one of
the two inputs, the device deactivates the safety outputs and signals a non-coherent
condition of the inputs via the IN LED flashing green/orange. In order to reactivate
the safety outputs, both inputs have to be deactivated and subsequently reactivated.
In the RUN state, function f0 carries out internal test cycles in order to identify any
failures. Detection of any internal error switches the device to the "ERROR" state
(PWR LED continuously red) which deactivates immediately the safety outputs.
The "ERROR" state can be reached also where short-circuits between the safety
outputs (OS1, OS2), or a short circuit of an output towards ground or towards the
supply voltage, are identified. In this case also, the F3 function deactivates the safety
outputs and the error state is indicated by the OUT LED flashing red.
The O3 signalling output activates during the "RUN" state, at the actuator insertion
into the device, independently of the state of the IS1 and IS2 inputs. The state of this
output is displayed via the ACT LED.
The O4 signalling output activates during the "RUN" state, when the actuator has
been introduced and locked into the device, independently of the state of the IS1 and
IS2 inputs. The state of this output is displayed via the LOCK LED.
The actuator lock or release command is transmitted to the device through the I4
input.

10/24
5.4 Replacement of the actuator
Attention:The machine manufacturer must restrict access to the sensor
programming mode to authorised personnel only.
Via input I3 it is always possible to replace the coded actuator with a second actuator
at any time. By activating this input the device sets to the programming mode and the
IN LED flashes orange; it disables all OS1, OS2, O3, O4 outputs and releases the
actuator. With the input enabled, insert the second actuator. Acquisition of the second
actuator is confirmed by the IN LED switching off and by four flashes of the ACT LED.
At this point the I3 input can be disabled. The device will automatically set to restart
and the first actuator will no longer be recognised.
The second actuator must be suitably fixed to the guard as described in paragraph
INSTALLATION INSTRUCTIONS.
This operation must not be carried out as a repair or maintenance operation. If
the device ceases to function correctly, replace the entire device and not just the
actuator.
5.5 Reset input
The following error states due to a failure external to the device can be rest using the
I3 input:
- a short circuit or overcharge of safety outputs (OS1, OS2),
- a short circuit between a safety output and the supply voltage,
- an excessive misalignment between the device and the locked actuator.
5.6 Connection in series with safety modules
It is possible to install multiple cascade-connected devices, up to a maximum of 32
units, whilst maintaining safety category 4 / PL e according to EN ISO 13849-1 and
integrity level SIL CL 3 according to EN 62061.
Check that the PFHdvalue and MTTFdvalue of the system consisting of the cascade
of devices and the entire safety circuit meet the requirements of the SIL/PL level
requested by the application.
Application example with single channel
locking control function
Application example with dual channel
locking control function
NG
NG
NG
CS CS AM
CS FS
OS1 OS2
IS1 IS2
IS1 IS2
OS1 OS2
IS1 IS2
OS1 OS2
Ixx Ixx Ox
I4
VN NG-F3•
VN NG-F3•
VN NG-F3•
+ Vcc
I4
I4 NG
NG
NG
OS1 OS2
IS1 IS2
IS1 IS2
OS1 OS2
IS1 IS2
OS1 OS2
OS1 OS2
VN NG-F3•
VN NG-F3•
VN NG-F3•
+ Vcc
CS MP
Ixx Ixx
IE1
IE2
IE1
IE2
IE1
IE2
Device with mode 1
Lock detection function (guard locked): 2
channels / Category 4 / up to SIL 3 / PL e
Locking control function:
1 channel / Category 2 / up to SIL 2 / PL d
Device with mode 1
Lock detection function (guard locked): 2
channels / Category 4 / up to SIL 3 / PL e
Locking control function:
2 channels / Category 4 / up to SIL 3 / PL e
Device with mode 2
Interlock detection function (guard closed): 2
channels / Category 4 / up to SIL 3 / PL e
Locking control function:
1 channel / Category 2 / up to SIL 2 / PL d
Device with mode 2
Interlock detection function (guard closed): 2
channels / Category 4 / up to SIL 3 / PL e
Locking control function:
2 channels / Category 4 / up to SIL 3 / PL e
When connecting the devices in series as described above, observe the following:
- Connect the inputs of the first device in the chain to the supply voltage.
- The OS1 and OS2 safety outputs of the last device in the chain must be connected
to the safety circuit of the machine.
- Where a safety module is used, check that the properties of safety outputs OS1/
OS2 are compatible with the safety module inputs (see paragraph INTERFACING).
- Respect the stray capacitance limits on the output lines indicated in the electrical
data (see paragraph TECHNICAL DATA).
- Check that the response time of the cascade meets the requirements of the safety
function to be implemented.
- The activation time of the cascade must be calculated taking into account the re-
sponse time of every single device.
5.7 Operating states
PWR
LED IN
LED OUT
LED ACT
LED LOCK
LED EDMaDevice
state Description
O O O O O O OFF Device switched off.
green
/ red,
alter-
nating
green
/ red,
alter-
nating
green
/ red,
alter-
nating
green
/ red,
alter-
nating
green
/ red,
alter-
nating
green
/ red,
alter-
nating
POWER
ON Internal tests upon activation.
green O O green RUN Safety inputs of the device not
active.
green green RUN Activation of safety inputs.
green green /
orange,
alterna-
ting
ORUN Safety inputs incoherence.
Recommended action: check
for presence and/or wiring of
inputs.
green blinking
red RUN Incoherence of solenoid acti-
vation inputs IE1, IE2.
Recommended action: check
for presence and/or wiring of
inputs.
green green RUN Actuator in safe area. O3 si-
gnalling output active.
green green green O RUN Actuator in safe area and
locked; O3 and O4 outputs
active.
green green green green green O RUN Mode 1
Activation of safety inputs IS1,
IS2. Actuator in safe area and
locked. O3, O4, OS1 and OS2
outputs active.
green green green green O RUN Mode 2
Activation of safety inputs IS1,
IS2. Actuator in safe area. O3,
OS1 and OS2 outputs active.
green orange orange green green O RUN Mode 3.
Actuator present, guard clo-
sed and locked, IS1 enabled,
IS2 disabled, OS1 enabled,
OS2 disabled
green green orange green O O RUN Mode 3.
Actuator present, guard clo-
sed and not locked, IS1 and
IS2 enabled, OS1 disabled,
OS2 enabled
green red,
alterna-
ting
ERROR Error on safety outputs. Re-
commended action: check for
any short circuits between the
outputs, outputs and ground
or outputs and power supply,
then restart the device.
green O O red,
alterna-
ting
O O ERROR Actuator detection error.
Check the physical integrity of
the device and, in case of fai-
lure, please replace the entire
device. If undamaged, realign
the actuator with the device
and restart the device.
red O O O O O ERROR Internal error. Recommended
action: restart the device. If
the failure persists, replace
the device.
red,
alterna-
ting
O O O O O ERROR Temperature error outside the
permissible range
green O green RUN EDM signal active (external
relay off)a
green green green green green O RUN EDM signal not active
(external relay on)a
green O O O O red,
alterna-
ting
ERROR Error in the EDMafunction
O = off = indifferent (a) = available only in version NG 2•••5•••
5.8 Interfacing
Connections with CS AR-08•••• safety
modules
Input configuration with monitored start
Connections with CS AR-05•••• / CS
AR-06•••• safety modules
Input configuration with manual start (CS
AR-05••••) or monitored start (CS AR-06••••)
S33
S21 S22 S35 S34 A2
S52
S12
A1
-
+
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
A2
-
NG
CS
S21 S22 S34 A2
A1
-
+
S52
S12
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
A2
-
NG
CS
Connections with CS AT-0••••• / CS
AT-1••••• safety modules
Input configuration with monitored start
Connections with CS MF••••0, CS
MP••••0 safety modules
The connections vary according to the program
of the module
S33
S21 S22 S35 S34 A2
A1
-
+
S31
S12
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
A2
-
NG
CS
Ixx
Ixx
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
Ixx
Ixx
A2
-
A2
-
NG NG
CS
EDM connection
Caution: if all OS safety outputs are
connected directly to a safety contactor,
we recommend using fast switching diodes
connected in parallel to the contactor coils.
OS2
OS1
I5
A1
+
A2
-
NG 2•••5•••
-
-
KM1
KM2
Connections with expansion module CS
ME-03••••
For NG 2•••5••• devices only
with mode 1 or 2
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
A2
-
NG
I5
OS2
OS1
EDM EDM
A2
CS

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6 INSTRUCTIONS FOR PROPER USE
6.1 Installation
Attention: Installation must be carried out by qualified staff only. The OS1
and OS2 safety outputs of the device must be connected to the safety circuit of the
machine. The signalling outputs O3 and O4 are not safety outputs and may not be
used individually in a safety circuit to determine safe state of guard closed.
- Do not stress the device with bending and torsion.
- Do not modify the device for any reason.
- Do not exceed the tightening torques specified in the present manual.
- The device carries out an operator protection function. Any inadequate installation
or tampering can cause serious injuries and even death, property damage, and eco-
nomic losses.
- These devices must not be bypassed, removed, turned or disabled in any other way.
- If the machine where the device is installed is used for a purpose other than that
specified, the device may not provide the operator with efficient protection.
- The safety category of the system (according to EN ISO 13849-1), including the safe-
ty device, also depends on the external components connected to it and their type.
- Before installation, make sure the device is not damaged in any part.
- Before installation, ensure that the connection cables are not powered.
- Avoid excessive bending of connection cables in order to prevent any short circuits
or power failures.
- Do not paint or varnish the device.
- Do not drill the device.
- Do not use the device as a support or rest for other structures, such as raceways,
sliding guides or similar.
- Before commissioning, make sure that the entire machine (or system) complies with
all applicable standards and EMC directive requirements.
- The fitting surface of the device must always be smooth and clean.
- The documents necessary for a correct installation and maintenance are always
available in the following languages: English, French, German and Italian.
- Should the installer be unable to fully understand the documents, the product must
not be installed and the necessary assistance may be requested from the manufac-
turer (see paragraph SUPPORT).
- Before commissioning the machine, and periodically, check for correct switching of
the outputs and correct operation of the system comprising the device and associated
safety circuit.
- In proximity of the device do not carry out arc welding, plasma welding, or any other
process that may generate electromagnetic fields of intensity higher than the limits
prescribed by the standards, even when the device is off. Where welding operations
are to be carried out in the proximity of the previously installed device, it must first be
moved away from the work area.
- When the device is installed on a mobile frame and the actuator is installed on a
mobile door, ensure that the device cannot be damaged by simultaneous opening of
the frame and the door.
- After installation, check for correct operation of the auxiliary release (if present) and
the escape release button (if present).
- Always attach the following instructions to the manual of the machine in which the
device is installed.
- These operating instructions must be kept available for consultation at any time and
for the whole period of use of the device.
6.2 Do not use in the following environments
- In environments where continual changes in temperature cause the formation of
condensation inside the device.
- In environments where the application causes the device to be subjected to strong
impacts or vibrations.
- In environments with the presence of explosive or flammable gases.
- In environments where ice can form on the device.
- In environments containing strongly aggressive chemicals, where the products used
coming into contact with the device may impair its physical or functional integrity.
6.3 Mechanical stop
Attention: The door must always be provided with an independent end-limit me-
chanical stop at limit of travel.
Do not use the device as mechanical stop for the door.
6.4 Maintenance and functional tests
Attention: Do not disassemble or try to repair the device.In case of any malfunc-
tion or failure, replace the entire device.
Attention: In case of damages or wear it is necessary to change the whole de-
vice including its actuator. Correct operation cannot be guaranteed when the device
is deformed or damaged.
- The device installer is responsible for establishing the sequence of functional tests
to which the device is to be subjected before the machine is started up and during
maintenance intervals.
- The sequence of the functional tests can vary depending on the machine complex-
ity and circuit diagram, therefore the functional test sequence detailed below is to be
considered as minimal and not exhaustive.
- Perform the following sequence of checks before the machine is commissioned and
at least once a year (or after a prolonged shutdown):
1) Lock the protection and start the machine. It must be impossible to open the guard.
2) Try to start the machine while the guard is open. The machine must not start.
3) Check correct actuator to device alignment. If the actuator inlet is worn, replace the
entire device and actuator assembly.
4) When the escape release button (if present) is pressed, the protection must open
freely and the machine must not start. Each time the escape release button is ac-
tivated, the machine must stop and the door must open immediately. The escape
release button must slide freely and be tightly screwed in. The signs placed inside
the machine, indicating the function of the escape release button (if present), must be
intact, clean and clearly readable.
5) When the auxiliary release (if present) is activated, the protection must open freely
and the machine must not start (for devices with mode 3 check that the machine
shows the expected behaviour)
6) If the guard is closed but not locked, it must not be possible for the machine to start
(not applicable in mode 2, for devices with mode 3 check that the machine shows the
expected behaviour).
7) All external parts must be undamaged.
8) If the device is damaged, replace it completely.
9) The actuator must be securely locked to the door; make sure that none of the ma-
chine operator’s tools can be used to disconnect the actuator from the door.
10) The device has been created for applications in dangerous environments, there-
fore it has a limited service life. Although still functioning, after 20 years from the date
of manufacture the device must be replaced completely. The date of manufacture is
placed next to the product code (see paragraph MARKINGS).
6.5 Wiring
Attention: Check that the supply voltage is correct before powering the device.
- Keep the charge within the values specified in the electrical operation categories.
- Only connect and disconnect the device when the power is off.
- Discharge static electricity before handling the product by touching a metal mass
connected to earth. Any strong electrostatic discharge could damage the device.
- Power the safety device and the other components connected to it from a single
SELV source and in accordance with the applicable standards.
- Always connect the protection fuse (or equivalent device) in series with the power
supply for each device.
- During and after the installation do not pull the electrical cables connected to the
device.
- At the end of the wiring, check that no contaminating element has been introduced
inside the device.
- Before closing the device cover verify the correct positioning of the gaskets.
- Verify that the electrical cables, wire-end sleeves, cable numbering systems and any
other parts do not obstruct the cover from closing correctly or if pressed between them
do not damage or compress internal parts
- During and after the installation do not pull the electrical cables connected to the de-
vice. If traction is applied to the cables (not supported by an appropriate cable gland)
internal parts of the device may be damaged.
- The device contains two internal PUSH-IN spring type terminals for connecting the
following wire types.
Cross-section of rigid wires or with wire-end sleeve:
min. 0.34 mm2 (AWG 22) max. 1.5 mm2 (AWG 16).
Wire cross-section with pre-insulated wire-end sleeve:
min. 0.34 mm2 (AWG 22) max. 0.75 mm2 (AWG 18).
Stripping length of electrical conductors: min. 8 mm - max. 12 mm.
6.6 Additional prescriptions for safety applications with operator protection
functions
Provided that all previous requirements for the devices are fulfilled, for installations
with operator protection function additional requirements must be observed.
- The utilization implies knowledge of and compliance with following stand-
ards: EN 60947-5-3, EN ISO 13849-1, EN 62061, EN 60204-1, EN ISO 14119,
EN ISO 12100.
6.7 Limits of use
- By connecting the two solenoid activation inputs IE1, IE2 on two distinct channels to
two OSSD safety outputs of a safety PLC or safety module, the device can be used as
a component with interlocking functions in a system with safety category 4 /PL accord-
ing to EN ISO 13849-1 and integrity level SIL CL 3 according to EN 62061.
- By connecting both solenoid activation inputs IE1 and IE2 to the same channel, or
by connecting the I4 input only after having short-circuited the two solenoid activation
inputs IE1 and IE2, the device can be used as a component with interlocking functions
in a system with safety category 2/PL d according to EN ISO 13849-1 and integrity
level SIL CL 2 according to EN 62061. Any fault on the single I4 activation line of the
solenoid can cause the actuator to be released, and the safety outputs switched off.
- Use the device following the instructions, complying with its operation limits and the
standards in force.
- The devices have specific application limits (min. and max. ambient temperature,
mechanical endurance, IP protection degree, etc.) These limitations are met by the
device only if considered individually and not as combined with each other.
- The manufacturer’s liability is to be excluded in the following cases:
1) Use not conforming to the intended purpose;
2) Failure to adhere to these instructions or regulations in force;
3) Fitting operations not carried out by qualified and authorized personnel;
4) Omission of functional tests.
- For the cases listed below, before proceeding with the installation contact our techni-
cal assistance service (see paragraph SUPPORT):
a) In nuclear power stations, trains, airplanes, cars, incinerators, medical devices or
any application where the safety of two or more persons depend on the correct opera-
tion of the device;
b) Applications not listed in this instruction manual.
- Permanent application of maximum holding force Fzh is not permitted.
7 MARKINGS
The outside of the device is provided with external marking positioned in a visible
place. Marking includes:
- Producer trademark
- Product code
- Batch number and date of manufacture. Example: A18 NG1-123456.The batch's first
letter refers to the month of manufacture (A=January, B=February, etc.). The second
and third letters refer to the year of manufacture (18 = 2018, 19 = 2019, etc…).

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8 TECHNICAL DATA
8.1 Housing
Metal housing, baked powder coating.
Three M20x1.5 threaded conduit entries
Protection degree: IP67 acc. to EN 60529, IP69K acc. to ISO 20653
Protection degree for switch with integrated control devices: IP65 acc. to EN 60529
The protection degree indicated above is ensured only by installing a suitable cable gland (or other
equivalent connection system) with the same or higher protection degree
8.2 General data
Interlock with lock, no contact, coded: type 4 acc. to EN ISO 14119
Level of coding acc. to EN ISO 14119: low with F30 actuator
High with F31 actuator
SIL PL Cat. PFHDMTTFD
Mode 1 / Mode 2
Interlock monitoring function
(guard closed) 3 e 4 1,15E-09 3946
Guard locking function (guard
locked) - Not available in mode 2 3 e 4 1,15E-09 2968
Monitoring of the guard locking
function 3 e 4 1,51E-10 4011
System (general) 3 e 4 1,17E-09 2725
Mode 3
Interlock monitoring function
(guard closed) 2 d 2 1,48E-09 3927
Guard locking function (guard
locked) 2 d 2 1,48E-09 2957
Monitoring of the guard locking
function 3 e 4 1,51E-10 4011
System (general) 2 d 2 1,84E-09 2511
Note: The SIL, PL, cat. values indicated are those that can be achieved by the device. The
final values also always depend on the external circuit and the wiring.
DC: High
Mission time: 20 years
Ambient temperature: -20°C … +50°C
Storage temperature: -40°C … +75°C
Max. operating altitude: 2000 m
Start time on switching on: 2 s
Max. actuation frequency
with actuator lock and release: 600 operating cycles/hour
Mechanical endurance: 1 million operating cycles
Max. actuation speed: 0.5 m/s
Min. actuation speed: 1 mm/s
Mounting position: any
Maximum force before breakage F1max: 9750 N acc. to EN ISO 14119
Max. holding force FZh: 7500 N acc. to EN ISO 14119
Maximum clearance of locked actuator: 4 mm
Released actuator extraction force: ~ 30 N
8.3 Power supply electrical data
Rated operating voltage Ue: 24 Vdc ±10% SELV
Operating current at Uevoltage:
- minimum: 40 mA
- with activated solenoid: 0.4 A
- with activated solenoid and all outputs at maximum power: 1.2 A
Rated insulation voltage Ui: 32 Vdc
Rated impulse withstand voltage Uimp: 1.5 kV
External protection fuse: 2 A type gG or equivalent device
Overvoltage category: III
Solenoid duty cycle: 100% ED
Solenoid consumption: 9 W
Pollution degree: 3 acc. to EN 60947-1
8.3.1 Electrical data of IS1/IS2/I3/I4/I5/IE1/IE2/EDM inputs
Rated operating voltage Ue1: 24 Vdc
Rated current consumption Ie1: 5 mA
8.3.2 Electrical data of OS1/OS2 safety outputs
Rated operating voltage Ue2: 24 Vdc
Output type: PNP type OSSD
Maximum current per output Ie2: 0.25 A
Minimum current per output Im2: 0.5 mA
Thermal current Ith2: 0.25 A
Utilization category: DC13; Ue2=24 Vdc, Ie2=0.25 A
Short circuit detection: Yes
Overcurrent protection: Yes
Internal self-resettable protection fuse: 1.1 A
Duration of the deactivation impulses at the safety outputs: < 300 µs
Maximum permissible capacitance between outputs: < 200 nF
Maximum permissible capacitance between output and ground: < 200 nF
Activation time of safety outputs OS1 and OS2 after deactivation of inputs:
Typically 7 ms, max. 15 ms
Activation time after unlocking the door: Typically 7 ms, max. 12 ms
Maximum EDM signal status change delay: 500 ms
8.3.3 Electrical data of signalling outputs O3/O4
Rated operating voltage Ue3: 24 Vdc
Output type: PNP
Maximum current per output Ie3: 0.1 A
Utilization category: DC13; Ue3=24 Vdc, Ie3=0.1 A
Short circuit detection: No
Overvoltage protection Yes
Internal self-resettable protection fuse: 1.1 A
8.3.4 RFID sensor data
Assured operating distance Sao: 2 mm
Assured release distance Sar: 4 mm (actuator not locked)
10 mm (actuator locked)
Rated operating distance Sn: 2.5 mm
Repeat accuracy: ≤10 % sn
Differential travel: ≤20 % sn
Max. switching frequency: 1 Hz
Response time of safety outputs to actuator extraction:
typically 120 ms, max. 200 ms
Minimum distance between two identical devices to avoid reciprocal radio interfer-
ences: 2 mm
8.4 Technical data of the integrated control devices
8.4.1 General data
Protection degree: IP65 acc. to EN 60529
Mechanical endurance:
Spring-return button: 1 million operating cycles
Emergency button: 50,000 operating cycles
Selector switch: 300,000 operating cycles
Key selector switch: 50,000 operating cycles
30,000 operating cycles including removal of
the key
8.4.2 Actuating force
Spring-return button: 4 N min 100 N max.
Emergency button: 20 N min 100 N max.
Selector switch: 0.1 Nm min 1.5 Nm max.
Key selector switch: 0.1 Nm min 1.3 Nm max.
8.4.3 Contact block
Material of the contacts: silver contacts
Contact type: Self-cleaning contacts with double
interruption
8.4.4 Electrical data
Thermal current (Ith): 1 A
Rated insulation voltage (Ui): 32 Vac/dc
Rated impulse withstand voltage (Uimp): 1.5 kV
LED supply voltage: 24 Vdc ± 15%
LED supply current: 10 mA per LED
8.4.5 Utilization category of the contact block
Direct current: DC-13
Ue (V) 24
Ie (A) 0.55
8.5 Compliance with standards
EN ISO 14119, EN 60947-5-3:2013, EN 60947-1, EN 60204-1, EN ISO 12100,
EN 60529, EN 61000-6-2, EN 61000-6-3, BG-GS-ET-19, IEC 61508:2010, SN
29500, EN ISO 13849-1:2015, EN ISO 13849-2:2012, EN 620614:2005 + EC:2010
+ A1:2013 + A2:2015, EN 61326-1, EN 61326-3-1, EN 61326-3-2, ETSI 301 489-1,
ETSI 301 489-3, ETSI 300 330-2, UL 508, CSA 22.2 No.14
IEC 60947-5-1, IEC 60947-5-5, EN ISO 13850
8.6 Compliance with standards
Machinery Directive 2006/42/EC, EMC Directive 2014/30/EU, Radio Equipment Di-
rective 2014/53/EU, RoHS Directive 2011/65/EU
FCC Part 15 Statements: This device complies with part 15 of the FCC Rules. Operation is
subject to the following two conditions: (1) This device may not cause harmful interference, and (2)
this device must accept any interference received, including interference that may cause undesired
operation.
9 SPECIAL VERSIONS ON REQUEST
Special versions of the device are available on request.
The special versions may differ substantially from the indications in this instruction
sheet.
The installer must ensure that he has received written information from the support
service regarding installation and use of the special version requested.
10 DISPOSAL
At the end of service life product must be disposed of properly, according to the
rules in force in the country in which the disposal takes place.
11 SUPPORT
The device can be used for safeguarding people’s physical safety, therefore in case of
any doubt concerning installation or operation methods, always contact our technical
support service:
Pizzato Elettrica Srl
Via Torino, 1 - 36063 Marostica (VI) - ITALY
Telephone +39.0424.470.930
E-mail tech@pizzato.com
www.pizzato.com
Our support service provides assistance in Italian and English.
12 EC CONFORMITY DECLARATION
I, the undersigned, as a representative of the following manufacturer:
Pizzato Elettrica Srl - Via Torino, 1 - 36063 Marostica (VI) – ITALY
hereby declare that the product is in conformity with whatever prescribed by the 2006/42/
EC Machinery Directive.The complete version of the present conformity declaration is
available on our website www.pizzato.com
Marco Pizzato
DISCLAIMER:
Subject to modifications without prior notice and errors excepted. The data given in this sheet are
accurately checked and refer to typical mass production values. The device descriptions and its
applications, the fields of application, the external control details, as well as information on installa-
tion and operation, are provided to the best of our knowledge. This does not in any way mean that
the characteristics described may entail legal liabilities extending beyond the “General Terms of
Sale”, as stated in the Pizzato Elettrica general catalogue. Customers/users are not absolved from
the obligation to read and understand our information and recommendations and pertinent technical
standards, before using the products for their own purposes. Taking into account the great variety of
applications and possible connections of the device, the examples and diagrams given in the present
manual are to be considered as merely descriptive; the user is deemed responsible for checking that
the specific application of the device complies with current standards. This document is a translation
of the original instructions. In case of discrepancy between the present sheet and the original copy, the
Italian version shall prevail. The present manual may not be reproduced, in whole or in part, without
the prior written permission by Pizzato Elettrica.
© 2018 Copyright Pizzato Elettrica. All rights reserved.

13/24
Pizzato Elettrica Srl
via Torino, 1
36063 MAROSTICA (VI)
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ZE FOG99B18-EU
1 À PROPOS DU PRÉSENT DOCUMENT
1.1 Fonction
Le présent manuel d'instructions fournit des informations sur l'installation, le raccorde-
ment et l'utilisation sécurisée des articles suivants : NG 2•••••••, VN NG-F••
1.2 Groupe cible
Les opérations décrites dans le présent manuel d'instructions ne doivent être effec-
tuées que par un personnel qualifié, parfaitement capable de les comprendre et pos-
sédant les qualifications techniques et professionnelles nécessaires pour travailler
sur les machines et les installations équipées des dispositifs de sécurité en question.
1.3 Champ d’application
Les présentes instructions s'appliquent uniquement aux produits mentionnés au para-
graphe Fonction et à leurs accessoires.
1.4 Instructions originales
La version italienne est la version originale des instructions du dispositif. Les versions
disponibles dans les autres langues sont une traduction des instructions originales.
2 PICTOGRAMMES UTILISÉS
Ce symbole indique des informations supplémentaires utiles
Attention : Le non-respect de cette note de mise en garde peut provoquer une
rupture ou une défaillance pouvant compromettre la fonction de sécurité.
3 DESCRIPTION
3.1 Description du dispositif
Le dispositif de sécurité qui est décrit dans le présent manuel est défini conformément
à la norme EN ISO 14119 comme étant un interverrouillage avec verrouillage, sans
contact, codé du type 4.
Les interrupteurs de sécurité avec électroaimant et technologie RFID auxquels se
réfèrent les présentes instructions d'utilisation sont des dispositifs de sécurité conçus
et réalisés pour la commande de portails, de protections, de carters et de protecteurs
en général servant à protéger les parties dangereuses de machines avec ou sans
inertie.
3.2 Utilisation prévue du dispositif
- Le dispositif décrit dans le présent manuel est conçu pour être appliqué sur des
machines industrielles en vue de contrôler l'état de protections mobiles.
- La vente directe au public de ce dispositif est interdite. L'utilisation et l'installation
sont réservées à un personnel spécialisé.
- Il est interdit d'utiliser le dispositif à des fins autres que celles qui sont spécifiées
dans le présent manuel.
- Toute utilisation n'étant pas expressément envisagée dans le présent manuel doit
être considérée comme n'étant pas prévue par le fabricant.
- Par ailleurs, les utilisations suivantes ne sont pas conformes :
a) utilisation du dispositif ayant subi des modifications structurelles, techniques ou
électriques ;
b) utilisation du produit dans un domaine d'application autre que celui qui est décrit
dans le paragraphe CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES.
4 INSTRUCTIONS DE MONTAGE
Attention : L'installation d'un dispositif de protection ne suffit pas à garantir la
sécurité des opérateurs et le respect de normes ou de directives spécifiques en ma-
tière de sécurité des machines. Avant d'installer un dispositif de protection, il est né-
cessaire d'effectuer une analyse de risque spécifique, conformément aux exigences
essentielles de la Directive Machines en matière de sécurité et de santé. Le fabricant
ne garantit que la sécurité fonctionnelle du produit auquel se réfère le présent manuel
d'instructions, et non la sécurité fonctionnelle de l'ensemble de la machine ou de
l'installation
4.1 Directions d'actionnement
Les symboles de centrage du dispositif et de l'actionneur doivent être face
à face.
4.2 Choix du type d'actionneur
Attention : Le dispositif est disponible avec deux types d'actionneur RFID : l'un
avec un haut niveau de codification (article VN NG-F31) et l'autre avec un bas niveau
de codification (article VN NG-F30). Si vous avez choisi un actionneur à bas niveau
de codification, assurez-vous que les spécifications supplémentaires mentionnées au
paragraphe 7.2 de la norme EN ISO 14119:2013 sont bien respectées durant l'ins-
tallation.
Attention : Si vous avez choisi un actionneur à bas niveau de codification, tout
autre actionneur de niveau de codification faible, éventuellement présent à l'endroit
où le dispositif a été installé, doit être isolé et étroitement surveillé, afin d'éviter tout
contournement du dispositif de sécurité. En cas d'installation de nouveaux action-
neurs de niveau de codification faible, les actionneurs d'origine à faible niveau de
codification doivent être éliminés ou rendus inutilisables.
Il est recommandé d'utiliser des actionneurs avec un haut niveau de codification
afin de rendre l'installation plus sûre et plus flexible. Ceci permet d'éviter de devoir
protéger le dispositif, l'adapter à des zones inaccessibles ou respecter d'autres spéci-
fications de la norme EN ISO 14119 pour les actionneurs à bas niveau de codification.
4.3 Choix du principe de fonctionnement
Attention : L'interrupteur est disponible avec deux principes de fonctionnement :
1) principe de fonctionnement D pour les versions NG 2D1D••••, NG 2D5D••••,
NG 2D6D••••, NG 2D7D•••• : actionneur verrouillé avec électroaimant désexcité
(verrouillage à ressort, déverrouillage avec activation de l'entrée I4) ;
2) principe de fonctionnement E pour les versions NG 2D1E••••, NG 2D7E•••• :
actionneur verrouillé avec électroaimant excité (verrouillage avec activation de l'entrée
I4, déverrouillage à ressort).
Le principe de fonctionnement D (verrouillage à ressort) maintient l'actionneur
verrouillé même lorsque la machine n'est plus sous tension. Par conséquent, si
la machine présente des mouvements dangereux liés à l'inertie, l'inaccessibilité
aux organes dangereux est garantie (actionneur verrouillé), même si une coupure
soudaine du courant se produit. Si la machine permet à une personne d'entrer avec
tout le corps dans la zone dangereuse, avec la possibilité de rester enfermée à
l'intérieur de la machine, l'interrupteur doit être équipé d'un bouton de déverrouillage
antipanique (Escape release) afin de permettre à la personne piégée de sortir, même
en cas de coupure de courant.
Le principe de fonctionnement E (verrouillage avec activation de l'entrée I4) maintient
l'actionneur verrouillé uniquement sous tension. Par conséquent, avant de choisir
ce principe de fonctionnement, il faut soigneusement évaluer les risques pouvant
dériver d'une coupure soudaine de courant, laquelle peut comporter le déverrouillage
immédiat de l'actionneur.
Le choix du principe de fonctionnement D ou E doit toujours être précédé d'une
analyse de risque pour l'application spécifique.
Pour des machines sans inertie (ou avec un verrouillage immédiat des
organes dangereux dès l'ouverture de la protection), pour lesquelles un dispositif
de verrouillage de la porte a été choisi purement pour des raisons de sauvegarde
du processus de production, il est possible d'utiliser indifféremment le premier ou le
deuxième principe de fonctionnement.
4.4 Choix du mode d'activation des sorties de sécurité
Attention : le dispositif est disponible avec trois modes d'activation des sorties
de sécurité :
- mode 1 (articles NG •••••1••): sorties de sécurité actives avec actionneur inséré
et verrouillé ;
- mode 2 (articles NG •••••2••):sorties de sécurité actives avec actionneur inséré ;
- mode 3 (articles NG •••••3••) : sortie de sécurité OS1 active avec actionneur inséré
et verrouillé et IS1 active, sortie de sécurité OS2 active avec actionneur inséré et IS2
active.
Le mode 1 active les sorties de sécurité OS lorsque l'actionneur est à la fois inséré
et verrouillé, de sorte que l'actionneur ne peut pas être retiré quand les sorties de
sécurité sont activées. Le dispositif en mode 1 est du type 4 codé (interverrouillage
avec verrouillage) selon EN ISO 14119.
Le mode 2, pour des applications spécifiques, permet de déverrouiller l'actionneur
tout en gardant la chaîne de sécurité, typiquement pour les applications spécifiques
à faible inertie, lorsque le risque ne subsiste pas après l'ouverture du protecteur. Le
dispositif en mode 2 est du type 4 codé (interverrouillage sans verrouillage) selon
EN ISO 14119.
Le mode 3, en cas d'applications spécifiques, prévoit un canal fonctionnant en
« mode 1 » et un canal fonctionnant en « mode 2 », pour pouvoir ainsi simuler des
dispositifs électromécaniques d'interverrouillage avec verrouillage, sans modification
substantielle du câblage de la machine.
L'utilisation des modes 2 et 3 doit toujours être précédée d'une analyse de risque
sur l'application spécifique, avec une attention particulière au fonctionnement des
dispositifs du mode 3, reliés en cascade.
4.5 Fixation du dispositif
Avant de fixer le dispositif, il est possible au besoin de
régler la position de la tête et du dispositif de déver-
rouillage (s'il est présent) pour orienter le dispositif
dans la position la mieux adaptée à l'application. Retirer
complètement les 4 vis de la tête pour pouvoir orienter
individuellement, sur un arc de 270°, aussi bien la tête
que le dispositif de déverrouillage.
Attention : ne forcez pas la rotation au-delà de
270°, cela pourrait endommager le dispositif. Une fois
le réglage effectué, resserrer les vis de la tête avec un
couple de 0,8 à 1,2 Nm.
Après le réglage de la tête, les deux vis de sécurité fournies doivent obligatoirement
être utilisées à la place des deux vis originales dans les coins opposés.
Attention : Le dispositif doit toujours être fixé avec 4
vis M5 ayant une classe de résistance 8.8 ou supérieure et
une sous-tête plate. Les vis doivent être montées avec du
frein filet à résistance moyenne et avoir un nombre de filets
en prise égal ou supérieur à leur diamètre. Il est interdit de
fixer le dispositif avec un nombre de vis inférieur à 4.
Couple de serrage des 4 vis M5 compris entre 2 et 3 Nm
Il est conseillé d'installer le dispositif dans la partie
supérieure de la porte, de manière à éviter que des saletés
ou des résidus d'usinage ne pénètrent à l'intérieur du trou
d'insertion de l'actionneur. - Pour éviter toute manipulation
intempestive, il est recommandé de fixer, de manière ina-
movible, le corps du dispositif au châssis de la machine.
4.6 Fixation de l'actionneur à la protection
Attention : Conformément à la norme
EN ISO 14119, l'actionneur doit être fixé au châssis de la
porte de façon inamovible.
L'actionneur doit toujours être fixé avec au moins 4 vis
M5 ayant une classe de résistance 8.8 ou supérieure

14/24
et une sous-tête plate. Les vis doivent être montées avec du frein filet à résistance
moyenne et avoir un nombre de filets en prise égal ou supérieur à leur diamètre.
L'actionneur ne doit jamais être fixé avec moins de 4 vis. Couple de serrage des 4 vis
M5 compris entre 2 et 3 Nm.
Une fois la fixation terminée, les trous des 4 vis doivent obligatoirement être bouchés
à l'aide des capuchons fournis. L'utilisation de bouchons est considérée comme une
mesure supplémentaire pour réduire le plus possible la possibilité d'un démontage de
l'actionneur, selon EN ISO 14119.
Pour une fixation correcte, il est également possible d'avoir recours à d'autres moyens,
tels que des rivets, des vis de sécurité inamovibles (one-way) ou tout autre système
de fixation équivalent, pourvu qu'il soit capable d'assurer une fixation adéquate.
4.7 Alignement dispositif-actionneur
Attention : Bien que le disposi-
tif ait été conçu pour faciliter l'ali-
gnement entre le dispositif et l'ac-
tionneur, un désalignement exces-
sif risque de causer l'endommage-
ment du dispositif.Vérifier régulière-
ment que le dispositif et son action-
neur sont correctement alignés.
Désalignement maximal autorisé
par rapport à l'axe du trou, pour les portes rigides : +/-2 mm verticalement et
horizontalement.
L'actionneur ne doit pas percuter à l'extérieur de la zone d'entrée de l'actionneur et ne
doit pas être utilisé comme un dispositif de centrage de la protection mobile.
Dans le cas d'une application sur des portes battantes, assurez-vous que le rayon
entre l'axe de l'actionneur et l'axe de la charnière montée sur la porte est supérieur
à 150 mm.
Pour les réglages, ne pas utiliser de marteau ; dévisser les vis, régler manuellement
le dispositif, puis le serrer en position.
Ce dispositif n'est pas adapté à des applications dans lesquelles la porte mobile,
avec l'actionneur fixé de manière inamovible, permet des désalignements tels que le
goujon n'entre pas dans le trou correspondant sur le dispositif, lorsque la porte est
complètement fermée.
Le dispositif présente un trou traversant pour l'insertion de l'actionneur. En cas
d'utilisation dans des endroits poussiéreux, veiller à ne pas obstruer le trou de sortie
opposé au trou d'entrée. De cette manière, la poussière éventuellement entrée dans
le trou pourra toujours sortir par le côté opposé.
4.8 Bouton de déverrouillage antipanique (Escape release)
Certaines versions du dispositif sont équipées d'un bouton de déverrouillage qui
permet à toute personne accidentellement prise au piège de sortir de l'intérieur de
la machine. Ce bouton, conforme à la norme EN ISO 14119, agit directement sur le
mécanisme de verrouillage, relâchant immédiatement l'actionneur, indépendamment
des conditions dans lesquelles se trouve le dispositif. De plus, l'actionnement de ce
bouton déclenche :
- En mode 1, la désactivation immédiate des sorties de sécurité OS1 et OS2 et de la
sortie de signalisation O4 ;
- En mode 2, la désactivation immédiate de la sortie de signalisation O4 uniquement ;
- En mode 3, la désactivation immédiate de la sortie de sécurité OS1 et de la sortie
de signalisation O4.
Le bouton de déverrouillage antipanique déverrouille le protecteur même si le
dispositif n'est pas sous tension.
Pour une installation correcte du bouton de déverrouillage antipanique, respecter les
prescriptions suivantes.
- Le bouton de déverrouillage doit être bien visible de l'intérieur
de la machine.
- Son actionnement doit être facile, immédiat et sans référence
au mode de fonctionnement de la machine ; pour que le bouton
soit facilement identifiable et pour que sa fonction soit claire, des
autocollants signalétiques sont disponibles en plusieurs langues
(pour plus d'informations, contacter le service commercial).
- Le bouton de déverrouillage ne doit pas être utilisable par un
opérateur situé à l'extérieur de la machine, lorsque la porte est
fermée.
- Pour assurer le bon fonctionnement et faciliter le réarmement,
maintenir une distance comprise entre 10 et 35 mm entre la paroi
d'où sort le bouton et le bouton de déverrouillage.
- Maintenir propre la zone de glissement du bouton de
déverrouillage. La pénétration de saleté ou de produits chimiques
peut compromettre le fonctionnement du dispositif.
Le personnel compétent doit être formé de manière adéquate à
l'utilisation correcte du bouton, afin d'éviter toute utilisation abusive
de celui-ci (par exemple, le bouton ne doit pas servir de porte-vêtements).
- Le bouton de déverrouillage ne doit pas être utilisé comme bouton d'arrêt d'urgence
de la machine.
Pour une installation sur des parois de plus de 20 mm d'épaisseur, des rallonges sont
disponibles pour le bouton de déverrouillage.
Pour une installation correcte des rallonges, respecter les prescriptions suivantes :
- Ne pas dépasser la longueur totale de 500 mm entre le bouton de déverrouillage
et le dispositif ;
- Toujours utiliser un adhésif frein-filet de résistance moyenne sur chaque
accouplement fileté entre un bouton, des rallonges et un dispositif ;
- Éviter toute torsion ou flexion du bouton de déverrouillage ; si nécessaire, adopter
un guide de glissement spécial (tube ou douille) lorsque le bouton et ses rallonges
dépassent la longueur de 100 mm ;
- Couple de serrage pour le bouton et les rallonges : 4 à 5 Nm.
4.9 Déverrouillage auxiliaire au moyen d'un outil ou d'une serrure (Auxiliary
release)
Certaines versions du dispositif sont équipées d'un déverrouillage auxiliaire pour
faciliter l'installation (déverrouillage par tournevis) ou pour permettre l'ouverture
uniquement à un personnel autorisé (déverrouillage à serrure). Ces deux
déverrouillages mécaniques agissent à l'intérieur du dispositif de la même façon que
le bouton de déverrouillage antipanique décrit précédemment. Ils déverrouillent donc
le protecteur, même en cas de coupure de tension. Seul un technicien d'entretien
de la machine, correctement instruit sur les dangers dérivant de l'utilisation de ces
dispositifs de déverrouillage, est autorisé à les actionner.
4.9.1 Utilisation du déverrouillage auxiliaire à tournevis
- Dévisser la vis de blocage avec un tournevis cruciforme PH1
- Tourner la douille à trou hexagonal de 180° dans le sens horaire
- Ne pas forcer la douille au-delà de 180°
- Pour éviter une utilisation abusive du déverrouillage auxiliaire au
moyen d'un outil, il est recommandé de plomber le dispositif, à
l'aide du trou présent dans la partie supérieure, ou bien de sceller
la partie cruciforme de la vis avec quelques gouttes de vernis.
- Après chaque actionnement, il est conseillé de sceller de nou-
veau le dispositif.
4.9.2 Utilisation du déverrouillage auxiliaire à serrure
- Ouvrir le capuchon de protection.
- Introduire la clé fournie avec le dispositif et tourner de
180° dans le sens horaire.
- Ne pas forcer la clé au-delà de 180°.
- Chaque fois que la clé est retirée, fermer le capuchon
en caoutchouc.
- La clé de déverrouillage doit être uniquement à la
disposition du technicien d'entretien de la machine et
doit être conservée dans un endroit retiré.
- La clé de déverrouillage ne doit pas être mise à
disposition de l'opérateur de la machine.
- La clé de déverrouillage ne doit pas être laissée dans le dispositif pendant l'utilisation
normale de la machine.
Des versions dépourvues de tout déverrouillage auxiliaire sont disponibles pour
des applications spéciales.
4.10 Raccordements électriques du dispositif
Attention : Le dispositif est fourni avec des sorties à semi-conducteurs
électroniques de sécurité de type OSSD. Le comportement de ces sorties est différent
de celui d'un contact électromécanique. L'utilisation et l'installation d'un dispositif de
sécurité avec des sorties à semi-conducteurs sont autorisées uniquement si toutes
les caractéristiques de ce type particulier de sortie sont connues en détail.
4.10.1 Raccordements internes
Pour ouvrir le couvercle du dispositif, utilisez un tournevis cruciforme PH2 et serrez
les vis avec un couple de 0,8 à 1,2 Nm.
10
11 12 13 14
15 16
17
18
1
2 3 45
6 7
8
9
1
2
3
45
6
7
8
9
10
11
12
1
2
3
4
5
6
7
8
1
2
3
4
5
6
7
8
Bornier
interne
de l’inter-
rupteur
Connexion
Connecteur
M23
12 pôles
Connecteur
M12
12 pôles
Connecteur
M12
8 pôles
connexion
autonome
Connecteur
M12
8 pôles
connexion
en série
avec
connec-
teurs en Y
1A2 Entrée d'alimentation 0 V 3333
2B2 Sortie d'alimentation
auxiliaire 0 V 3333
3I4 Entrée d'activation
électroaimant mode à canal
unique (c) 10 10 8 8
4O3 Sortie de signalisation
actionneur inséré (d) 5 5 2 /
5O4 Sortie de signalisation
actionneur inséré et
verrouillé (b) (d) 9955
6I3 Entrée de programmation
actionneur / réarmement 8 8 6 /
8IE1 Entrée d'activation
électroaimant mode à
double canal 10 10 / /
9IE2 Entrée d'activation
électroaimant mode à
double canal 12 12 / /
10 A1 Entrée d'alimentation
+24 Vdc 1111
11 B1 Sortie d'alimentation
auxiliaire
+24 Vdc, 8 A max. 1111
12 IS1 Entrée de sécurité 2 2 / 2
13 IS2 Entrée de sécurité 6 6 / 6
14 I5 Entrée EDM (a) 11 11 / /
15 OS1 Sortie de sécurité 4444
16 OS2 Sortie de sécurité 7777
Attention : les bornes 7, 17 et 18 du bornier interne ne doivent pas être utilisées.
(a) Disponible uniquement dans les versions NG 2D••5•••.
(b) Dans les articles NG 2D••6•••, la sortie signale l'état FAULT du dispositif.
(c) En mode d'actionnement à canal unique, les entrées IE1 et IE2 doivent être court-circuitées.
(d) Dans les articles NG 2D••7••• les sorties de signalisation O3 et O4 ont une logique de fonction-
nement négative (signal actif faible).

15/24
4.10.2 Raccordements internes des dispositifs de commande intégrés
L'interrupteur peut être fourni avec un couvercle intégrant jusqu'à trois dispositifs
de commande. Les connexions standard de ces dispositifs sont illustrées ci-après.
D'autres configurations sont disponibles sur demande.
27 28 29 30 31 32 33 34
19 20 21 22 23 24 25 26
Bornier interne
dispositifs de
commande
intégrés
Connexion
19 Contact 1
Dispositif 1
1
2
3
20
21 Contact 2
22
23 Contact 1
Dispositif 2
24
25 Contact 2
26
27 Contact 1
Dispositif 3
28
29 Contact 2
30
31 Entrée d'alimentation +24 Vdc / LED dispositif 1
32 Entrée d'alimentation +24 Vdc / LED dispositif 2
33 Entrée d'alimentation +24 Vdc / LED dispositif 3
34 Entrée d'alimentation 0 V / LED
4.10.3 Interrupteur avec dispositifs de commande intégrés à câbler
NG 2D••••1C
NG 2D••••1D
NG 2D••••1E
NG 2D••••1F
NG 2D••••1G
NG 2D••••1H
15
16
1
2
3
4
5
6
10
11
12
13
14
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
15
16
1
2
3
4
5
6
10
11
12
13
14
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
15
16
1
2
3
4
5
6
10
11
12
13
14
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
4.10.4 Interrupteur avec dispositifs de commande intégrés et connecteur M23 à
19 pôles
NG 2D••••1C-K603
NG 2D••••1D-K603
NG 2D••••1E-K602
NG 2D••••1F-K602
NG 2D••••1G-K601
NG 2D••••1H-K601
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
4
5
19
19
1
8
9
7
6
6
2
3
12
6
6
19
17
14
15
13
11
10
18
16
1
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
4
5
19
19
1
8
9
7
6
6
2
3
12
6
6
19
17
15
18
16
4
5
19
19
1
8
9
7
6
6
2
3
12
B2
I4
O3
O4
I3
A1
B1
IS1
IS2
OS1
OS2
A2
I5
6
17
19
18
4.11 Points d'intervention du capteur RFID
Le capteur RFID placé dans le dispositif reconnaît l'actionneur lorsqu'il est placé devant
celui-ci. Dans ce champ, la sortie de signalisation O3 et la LED ACT sont activées
pour signaler la condition de protecteur fermé. Dans cette condition, il est possible
d'obtenir le verrouillage du protecteur au moyen de l'entrée I4. Après le verrouillage,
la LED LOCK et la sortie O4 sont activées. Dans le même temps, le capteur RFID
augmente sa distance de déverrouillage, de manière à ce que les vibrations ou chocs
subis par le protecteur verrouillé ne risquent pas de causer l'ouverture accidentelle
des sorties OS1, OS2 et O4. Si l'entrée I4 (ou IE1/IE2) est activée ou désactivée sans
que l'actionneur ne soit présent, le dispositif n'effectue aucun verrouillage et n'active
aucune des sorties OS1, OS2 ou O4. Pour ouvrir la protection, il est nécessaire d'agir
au moyen de l'entrée I4. Une fois que la protection est déverrouillée, la sortie O4 est
désactivée et la LED LOCK s'éteint. Le capteur RFID rétablit alors les valeurs initiales
de sa distance d'intervention et, après l'ouverture du protecteur, la sortie O3 et la
LED ACT sont désactivées.
5 FONCTIONNEMENT
5.1 Contrôle accès
Ces dispositifs seuls ne sont pas en mesure de protéger les opérateurs ou les
personnes chargées de l’entretien au cas où ces derniers entreraient complètement
dans la zone de danger, car une fermeture involontaire de la protection derrière eux
permettrait la remise en marche de la machine. Si l’autorisation pour la remise en
marche de la machine est entièrement confiée à ces interrupteurs, il faut absolument
prévoir un dispositif pour éviter ce risque, comme par exemple un système de Lock-
out / Tag-out qui empêche la machine de redémarrer. Un dispositif de Lock-out / Tag-
out, spécialement conçu pour cet interrupteur, est disponible comme accessoire ; il
permet d'empêcher toute mise en marche intempestive de la machine avec l'opérateur
encore à l'intérieur. Pour plus d'informations, contacter notre service commercial (voir
paragraphe SUPPORT).
5.2 Définitions
États de l'interrupteur :
• OFF : le dispositif est éteint, hors tension.
• POWER ON : état suivant immédiatement la mise en marche, lorsque le dispositif
effectue des tests internes.
• RUN : état dans lequel le dispositif fonctionne normalement.
• ERROR : état d'erreur dans lequel les sorties de sécurité sont désactivées. Il indique
la présence d'une défaillance à l'intérieur ou à l'extérieur du dispositif, telle que :
- un court-circuit entre les sorties de sécurité (OS1 et OS2),
- un court-circuit entre une sortie de sécurité et la masse,
- un court-circuit entre une sortie de sécurité et la tension d'alimentation,
- un désalignement excessif entre un interrupteur et un actionneur verrouillé,
- une force de retenue maximale excessive avec rupture du dispositif en condition
verrouillée,
- une température ambiante maximale ou minimale autorisée excessive,
- une défaillance interne.
• Les fonctions de sécurité sont dénies comme suit.
Mode 1 : 1.1 Les sorties de sécurité OS doivent être désactivées lorsque l'ac-
tionneur est détecté comme étant déverrouillé.
1.2 Les sorties de sécurité OS doivent être désactivées lorsque l'ac-
tionneur n'est plus détecté.
1.3 Les sorties de sécurité OS doivent être désactivées lorsqu'au
moins une des entrées de sécurité (IS1 ou IS2) n'est pas active.
Mode 2 : 2.1 Les sorties de sécurité OS doivent être désactivées lorsque l'ac-
tionneur n'est plus détecté.
2.2 Les sorties de sécurité OS doivent être désactivées lorsqu'au
moins une des entrées de sécurité (IS1 ou IS2) n'est pas active.
Mode 3 : 3.1 La sortie de sécurité OS1 doit être désactivée lorsque l'action-
neur est détecté comme étant déverrouillé.
3.2 La sortie de sécurité OS2 doit être désactivée lorsque l'action-
neur n'est plus détecté.
3.3 La sortie de sécurité OS1 doit être désactivée lorsque l'entrée de
sécurité IS1 n'est pas active.
3.4 La sortie de sécurité OS2 doit être désactivée lorsque l'entrée de
sécurité IS2 n'est pas active.
Quel que soit le mode de fonctionnement, le dispositif doit maintenir le protecteur
fermé et verrouillé lorsque l'électroaimant est actif (principe de fonctionnement E
pour les versions NG 2D1E••••, NG 2D7E••••) ou inactif (principe de fonctionnement
D pour les versions NG 2D1D••••, NG 2D5D••••, NG 2D6D••••, NG 2D7D••••) et que
la force appliquée est inférieure à la valeur FZh déclarée.
• La fonction EDM (External Device Monitoring), si elle est présente, permet au dis-
positif de surveiller l'état des contacteurs extérieurs. L'activation/désactivation des
contacteurs externes doit suivre l'état des sorties de sécurité de l'interrupteur NG
dans un délai maximal.
5.3 Description du fonctionnement
Remarque : la description du fonctionnement suivante fait référence à un dispositif
avec des sorties de sécurité actives lorsque la protection est fermée et verrouillée
(mode 1).
Un dispositif avec des sorties de sécurité actives lorsque le protecteur est fer-
mé (mode 2) se caractérise par une activation des sorties de sécurité OS1 et
OS2 sans vérification du verrouillage du protecteur réalisée par la fonction f4.
Le mode 3 diffère parce que OS1 est active avec le protecteur fermé et verrouillé, OS2
avec le protecteur fermé.
Une fois que le dispositif de sécurité a été correctement installé en suivant les pré-
sentes instructions, il peut être mis sous tension. Le schéma suivante présente les
5 fonctions logiques qui interagissent à l'intérieur du dispositif de sécurité.
f4
f1
f2
f3
f0
OS1
OS2
IS2
IS1
IN
O4
PWR
A2A1
O3
OUT
CODE
ACT
LOCK
I5
EDM
f5
Dans l'état initial POWER ON, la fonction f0 du
dispositif de sécurité effectue un autodiagnostic
interne qui, en cas de succès, fait passer le dis-
positif à l'état RUN. Si le test n'est pas réussi en
raison d'un défaut interne, le dispositif passe à
l'état ERROR.
Pour les versions EDM, le signal EDM est contrô-
lé à la mise en marche et il doit être actif dans
les 500 ms qui suivent le démarrage du dispositif.
En l'absence d'un signal EDM, la fonction f5 fait
passer le dispositif en état FAULT après le délai
de temporisation.
L'état RUN indique un fonctionnement normal : la
fonction f1 évalue l'état des entrées IS1 et IS2,
tandis que la fonction f2 contrôle la présence de
l'actionneur et que la fonction f4 vérifie que l'ac-
tionneur a été verrouillé.
Pour les versions EDM, la fonction f5 contrôle la
cohérence du signal EDM pendant les changements d'état et quand les sorties de
sécurité sont inactives.
Lorsque ces trois conditions sont réunies, la fonction f3 du dispositif active les sorties
de sécurité OS1 et OS2.
Les entrées IS1 et IS2 du dispositif étant généralement activées simultanément,
leur état et leur cohérence sont donc surveillés. Le dispositif désactive les sorties
de sécurité et signale une incohérence des entrées en faisant clignoter la LED IN en
vert/orange dans le cas où une seule des deux entrées est désactivée. Une nouvelle
activation des sorties de sécurité requiert la désactivation des deux entrées, puis leur
réactivation.
Pendant l'état RUN, la fonction f0 effectue des tests internes cycliques afin de mettre
en évidence les éventuels défauts. La détection d'une erreur interne fait passer le
dispositif à l'état ERROR (LED PWR rouge xe), ce qui désactive immédiatement les
sorties de sécurité.
L'état ERROR peut apparaître même dans le cas de courts-circuits entre les sorties
de sécurité (OS1 et OS2) ou d'un court-circuit d'une sortie vers la terre ou vers la
tension d'alimentation. Dans ce cas aussi, la fonction f3 désactive les sorties de
sécurité et l'état d'erreur est indiqué par la LED OUT clignotant en rouge.
La sortie de signalisation O3 est activée pendant l'état RUN lorsque l'actionneur est

16/24
inséré dans le dispositif, indépendamment de l'état des entrées IS1 et IS2. L'état de
cette sortie est indiqué par la LED ACT.
La sortie de signalisation O4 est activée pendant l'état RUN lorsque l'actionneur a été
inséré et verrouillé dans le dispositif, indépendamment de l'état des entrées IS1 et
IS2. L'état de cette sortie est indiqué par la LED LOCK.
Les opérations de verrouillage et de déverrouillage de l'actionneur sont contrôlées par
l'intermédiaire de l'entrée I4.
5.4 Remplacement de l'actionneur
Attention :Le fabricant de la machine doit faire en sorte que l'accès au mode de
programmation du capteur soit permis uniquement au personnel autorisé.
L'entrée I3 peut être utilisée à tout moment pour remplacer l'actionneur codé par un
deuxième actionneur. Lorsque cette entrée est activée, le dispositif se prépare pour
le mode de programmation et la LED IN clignote en orange. Il désactive toutes les
sorties OS1, OS2, O3 et O4, puis déverrouille l'actionneur. Maintenir l'entrée active
pendant l'insertion du deuxième actionneur. L'acquisition complète du deuxième
actionneur est confirmée lorsque la LED IN s'éteint et que la LED ACT clignote quatre
fois. Il est alors possible de désactiver l'entrée I3. Le dispositif passe automatiquement
à la condition de redémarrage et le premier actionneur n'est plus reconnu.
Le deuxième actionneur doit être fixé de manière adéquate à la protection, comme
expliqué au paragraphe INSTRUCTIONS DE MONTAGE.
Cette opération ne doit pas être réalisée comme une opération de réparation ou
d'entretien. Si le dispositif cesse de fonctionner correctement, remplacer le dispositif
entier et pas uniquement l'actionneur.
5.5 Entrée de réarmement
L'entrée I3 permet de réinitialiser les états d'erreur suivants, dus à une défaillance à
l'extérieur du dispositif :
- un court-circuit ou une charge excessive des sorties de sécurité (OS1 et OS2),
- un court-circuit entre une sortie de sécurité et la tension d'alimentation,
- un désalignement excessif entre un dispositif et un actionneur verrouillé.
5.6 Connexion en série avec des modules de sécurité
Il est possible d'installer jusqu'à 32 dispositifs connectés en cascade, tout en
maintenant la catégorie de sécurité 4 / PL e selon la norme EN ISO 13849-1 et le
niveau d'intégrité SIL CL 3 selon la norme EN 62061.
Vérifier que les valeurs PFHDet MTTFDdu système comprenant les dispositifs en
cascade ainsi que l'ensemble du circuit de sécurité satisfont bien aux exigences du
niveau SIL/PL requises par l'application.
Exemple d'application avec une fonction de
commande de retenue à un canal
Exemple d'application avec une fonction de
commande de retenue à deux canaux
NG
NG
NG
CS CS AM
CS FS
OS1 OS2
IS1 IS2
IS1 IS2
OS1 OS2
IS1 IS2
OS1 OS2
Ixx Ixx Ox
I4
VN NG-F3•
VN NG-F3•
VN NG-F3•
+ Vcc
I4
I4 NG
NG
NG
OS1 OS2
IS1 IS2
IS1 IS2
OS1 OS2
IS1 IS2
OS1 OS2
OS1 OS2
VN NG-F3•
VN NG-F3•
VN NG-F3•
+ Vcc
CS MP
Ixx Ixx
IE1
IE2
IE1
IE2
IE1
IE2
Dispositif en mode 1
Fonction de détection verrouillage (protection
verrouillée) : 2 canaux / catégorie 4 / jusqu'à SIL 3
/ PL e
Fonction de commande de retenue :
1 canal / catégorie 2 / jusqu'à SIL 2 / PL d
Dispositif en mode 1
Fonction de détection verrouillage (protection
verrouillée) : 2 canaux / catégorie 4 / jusqu'à
SIL 3 / PL e
Fonction de commande de retenue :
2 canaux / catégorie 4 / jusqu'à SIL 3 / PL e
Dispositif en mode 2
Fonction de détection d'interverrouillage
(protection fermée) : 2 canaux / catégorie 4 /
jusqu'à SIL 3 / PL e
Fonction de commande de retenue :
1 canal / catégorie 2 / jusqu'à SIL 2 / PL d
Dispositif en mode 2
Fonction de détection d'interverrouillage
(protection fermée) : 2 canaux / catégorie 4 /
jusqu'à SIL 3 / PL e
Fonction de commande de retenue :
2 canaux / catégorie 4 / jusqu'à SIL 3 / PL e
Pour connecter en série les dispositifs, comme indiqué ci-dessus, respecter les pré-
cautions suivantes.
- Connecter les entrées du premier dispositif de la chaîne à la tension d'alimentation.
- Les sorties de sécurité OS1 et OS2 du dernier dispositif de la chaîne doivent être
reliées au circuit de sécurité de la machine.
- Si un module de sécurité est utilisé, vérifier que les caractéristiques des sorties de
sécurité OS1/OS2 sont compatibles avec les entrées du module de sécurité (voir
paragraphe INTERFAÇAGE).
- Respecter les limites de capacité parasite des lignes de sortie qui sont spécifiées
dans les caractéristiques électriques (voir paragraphe CARACTÉRISTIQUES
TECHNIQUES).
- Assurez-vous que le temps de réponse de la cascade correspond aux exigences de
la fonction de sécurité recherchée.
- Le temps de réponse de la chaîne doit être calculé en tenant compte du temps de
réponse de chaque dispositif.
5.7 États de fonctionnement
LED
PWR LED
IN LED
OUT LED
ACT LED
LOCK EDMaÉtat di-
spositif Description
OOOOOOOFFDispositif éteint.
verte /
rouge
en
alter-
nance
verte /
rouge
en
alter-
nance
verte /
rouge
en
alter-
nance
verte /
rouge
en
alter-
nance
verte /
rouge
en
alter-
nance
verte /
rouge
en
alter-
nance
POWER
ON Tests internes à la mise en
marche.
verte O O verte RUN Dispositif avec entrées de sécu-
rité non actives.
verte verte RUN Activation des entrées de sécu-
rité.
verte verte /
orange
en alter-
nance
ORUN Pas de cohérence des entrées
de sécurité. Action recom-
mandée : contrôler la présence
des entrées et / ou leur câblage.
verte rouge
cligno-
tant
RUN Pas de cohérence des entrées
d'activation électroaimant IE1,
IE2. Action recommandée : con-
trôler la présence des entrées et
/ ou leur câblage.
verte verte RUN Actionneur dans une zone de
sécurité. Sortie de signalisation
O3 activée.
verte verte verte O RUN Actionneur dans une zone de
sécurité et verrouillé, les sorties
O3 et O4 sont actives.
verte verte verte verte verte O RUN Mode 1
Activation des entrées de sécu-
rité IS1, IS2. Actionneur dans
une zone de sécurité et ver-
rouillé. Sorties O3, O4, OS1 et
OS2 actives.
verte verte verte verte O RUN Mode 2
Activation des entrées de sécu-
rité IS1, IS2. Actionneur dans
une zone de sécurité. Sorties
O3, OS1 et OS2 actives.
verte orange orange verte verte O RUN Mode 3.
Actionneur présent, protecteur
fermé et verrouillé, IS1 active,
IS2 inactive, OS1 active, OS2
inactive
verte verte orange verte O O RUN Mode 3.
Actionneur présent, protecteur
fermé non verrouillé, IS1 et IS2
actives, OS1 inactive, OS2 ac-
tive
verte rouge en
alternan-
ce
ERROR Erreur des sorties de sécurité.
Action conseillée : vérifier les
éventuels courts-circuits entre
les sorties, les sorties et la mas-
se ou les sorties et l'alimenta-
tion, et redémarrer le dispositif.
verte O O rouge en
alternan-
ce
O O ERROR Erreur de détection actionneur.
Vérifier le bon état physique
du dispositif. S'il est en panne,
remplacer l'ensemble du dispo-
sitif. S'il fonctionne, réaligner
l'actionneur avec le dispositif et
redémarrer le dispositif.
rouge O O O O O ERROR Erreur interne. Action con-
seillée : redémarrer le dispositif.
Si la panne persiste, remplacer
le dispositif.
rouge en
alternan-
ce
O O O O O ERROR Erreur de température hors de la
plage admissible
verte O verte RUN Signal EDM actif (relais externe
inactif)a
verte verte verte verte verte O RUN Signal EDM inactif (relais
externe actif)a
verte O O O O rouge en
alternan-
ce
ERROR Erreur de la fonction EDMa
O = éteint = indifférent (a) = disponible uniquement dans la version NG 2•••5•••
5.8 Interfaçage
Connexions aux modules de sécurité
CS AR-08••••
Configuration des entrées avec démarrage
contrôlé
Connexions aux modules de sécurité
CS AR-05•••• / CS AR-06••••
Configuration des entrées avec démarrage
manuel (CS AR-05••••) ou démarrage contrôlé
(CS AR-06••••)
S33
S21 S22 S35 S34 A2
S52
S12
A1
-
+
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
A2
-
NG
CS
S21 S22 S34 A2
A1
-
+
S52
S12
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
A2
-
NG
CS
Connexions aux modules de sécurité
CS AT-0••••• / CS AT-1•••••
Configuration des entrées avec démarrage
contrôlé
Connexions aux modules de sécurité
CS MF••••0, CS MP••••0
Les branchements varient en fonction du
programme du module
S33
S21 S22 S35 S34 A2
A1
-
+
S31
S12
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
A2
-
NG
CS
Ixx
Ixx
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
Ixx
Ixx
A2
-
A2
-
NG NG
CS
Connexion EDM
Remarque : si un télérupteur de sécurité
est directement relié aux sorties de sécurité
OS, il est nécessaire d'utiliser des diodes de
commutation rapide, connectées en parallèle
aux bobines des télérupteurs en question.
OS2
OS1
I5
A1
+
A2
-
NG 2•••5•••
-
-
KM1
KM2
Connexions au module d'extension CS
ME-03••••
Uniquement pour dispositifs NG 2•••5•••
avec mode 1 ou 2
OS2
OS1
IS2
IS1
A1
+
A2
-
NG
I5
OS2
OS1
EDM EDM
A2
CS

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6 MISES EN GARDE POUR UNE UTILISATION CORRECTE
6.1 Installation
Attention : L’installation doit être effectuée exclusivement par du personnel
qualifié. Les sorties de sécurité OS1 et OS2 du dispositif doivent être reliées au circuit
de sécurité de la machine. Les sorties de signalisation O3 et O4 ne sont pas des
sorties de sécurité et ne peuvent pas être utilisées individuellement au sein d'un
circuit de sécurité pour déterminer l'état fermé du protecteur.
- Ne pas soumettre le dispositif à des contraintes de flexion ou de torsion.
- Ne pas modifier en aucun cas le dispositif.
- Ne pas dépasser les couples de serrage indiqués dans le présent manuel.
- Le dispositif sert à protéger les opérateurs. Une mauvaise installation ou une mani-
pulation intempestive peuvent causer de graves blessures, voire la mort, des dom-
mages matériels et des pertes économiques.
- Ces dispositifs ne doivent pas être contournés, enlevés, tournés ni désactivés par
d'autres moyens.
- Si la machine, munie de ce dispositif, est utilisée à des fins autres que celles qui
sont spécifiées, le dispositif pourrait ne pas protéger l'opérateur de manière efficace.
- La catégorie de sécurité du système (selon EN ISO 13849-1) comprenant le dispo-
sitif de sécurité dépend aussi des composants extérieurs qui y sont reliés et de leur
typologie.
- Avant l'installation, s'assurer que le dispositif est totalement intact.
- Avant toute installation, s'assurer que les câbles de connexion ne sont pas sous
tension.
- S'abstenir de plier les câbles de connexion de manière excessive afin d'éviter les
courts-circuits et les coupures.
- Ne pas vernir ni peindre le dispositif.
- Ne pas percer le dispositif.
- Ne pas utiliser le dispositif comme support ou appui pour d'autres structures (che-
mins, guides de glissement ou autres).
- Avant la mise en service, veiller à ce que l'ensemble de la machine, ou le système,
soient bien conformes aux normes applicables et aux exigences de la directive sur la
compatibilité électromagnétique.
- La surface de montage du dispositif doit toujours être propre et plane.
- La documentation requise pour une installation et un entretien corrects est toujours
disponible dans les langues suivantes : anglais, français, allemand, italien.
- Si l'installateur n'est pas en mesure de comprendre pleinement la documentation, il
ne doit pas procéder à l'installation du produit et peut demander de l'aide au fabricant
(voir paragraphe SUPPORT).
- Vérifier périodiquement, et aussi lors de la première mise en marche, la bonne com-
mutation des sorties et le bon fonctionnement du système composé du dispositif et du
circuit de sécurité associé.
- À proximité du dispositif, même éteint, n'effectuez aucun soudage à l'arc, au plasma,
ni aucun autre procédé pouvant générer des champs électromagnétiques d'une inten-
sité supérieure aux limites prescrites par les normes. En cas d'opérations de soudage
à réaliser à proximité d'un dispositif installé précédemment, veillez d'abord à éloigner
celui-ci de la zone de travail.
- Quand le dispositif est installé sur un châssis mobile et que l'actionneur est installé
sur une porte également mobile, veiller à ce que le dispositif ne soit pas endommagé
par l'ouverture simultanée du châssis et de la porte.
- Après l'installation, vérifier que le déverrouillage auxiliaire (s'il est présent) et le bou-
ton de déverrouillage antipanique (s'il est présent) fonctionnent correctement.
- Toujours joindre les présentes prescriptions d’utilisation au manuel de la machine
sur laquelle le dispositif est installé.
- La conservation des présentes prescriptions d’utilisation doit permettre de les
consulter sur toute la durée d'utilisation du dispositif.
6.2 Ne pas utiliser dans les environnements suivants
- Environnement dans lequel des variations permanentes de la température en-
traînent l'apparition de condensation à l'intérieur du dispositif.
- Environnement dans lequel l'application soumet le dispositif à de forts chocs ou
vibrations.
- En présence de gaz explosifs ou inflammables.
- Dans des espaces où des manchons de glace peuvent se former sur le dispositif.
- Environnement contenant des substances chimiques fortement agressives et dans
lequel les produits entrant en contact avec le dispositif risquent de compromettre son
intégrité physique et fonctionnelle.
6.3 Arrêt mécanique
Attention : La porte doit toujours être équipée d'un arrêt mécanique indépen-
dant, au bout de sa course de fermeture.
Ne pas utiliser le dispositif comme arrêt mécanique de la porte.
6.4 Entretien et essais fonctionnels
Attention : Ne pas démonter ni tenter de réparer le dispositif. En cas de dé-
faillance ou de panne, remplacer le dispositif tout entier.
Attention : En cas d’endommagement ou d’usure, il faut remplacer tout le dis-
positif, compris l’actionneur. Le fonctionnement n'est pas garanti en cas de dispositif
déformé ou endommagé.
- L'installateur du dispositif est tenu de déterminer une séquence de tests fonctionnels
à laquelle soumettre le dispositif, avant la mise en service de la machine et pendant
les intervalles d'entretien.
- La séquence des tests fonctionnels peut varier en fonction de la complexité de la
machine et de son schéma de circuit ; la séquence de tests fonctionnels indiquée ci-
après doit donc être considérée comme étant minimum et non exhaustive.
- Avant de mettre la machine en service et au moins une fois par an (ou après un arrêt
prolongé), effectuer la séquence de tests suivante :
1) Verrouiller la protection et mettre la machine en marche. Il doit être impossible
d'ouvrir la protection.
2) Avec la protection ouverte, essayer de mettre la machine en marche. La machine
ne doit pas démarrer.
3) Vérifier l'alignement correct entre l'actionneur et le dispositif. Si le point d'insertion
de l'actionneur est usé, remplacer tout le dispositif et son actionneur.
4) Avec le bouton de déverrouillage antipanique enfoncé (s'il est présent), la pro-
tection doit s'ouvrir librement et la machine ne doit pas démarrer. Chaque fois que
le bouton de déverrouillage antipanique est actionné, la machine doit s'arrêter et la
porte doit s'ouvrir immédiatement. Le bouton de déverrouillage antipanique doit glis-
ser librement et doit être solidement vissé. La signalisation, située à l'intérieur de
la machine et indiquant la fonction du bouton de déverrouillage antipanique (s'il est
présent) doit être intacte, propre et clairement lisible.
5) En cas d'actionnement du déverrouillage auxiliaire (si présent), la protection doit
s'ouvrir librement et la machine ne doit pas démarrer (pour les dispositifs à « mode
3 », vérifier que la machine se comporte bien comme prévu)
6) Lorsque la protection est fermée mais non verrouillée, la machine ne doit pas dé-
marrer (ceci ne s'applique pas au mode 2 ; pour les dispositifs à mode 3, vérifier que
la machine se comporte bien comme prévu).
7) Toutes les parties extérieures doivent être en bon état.
8) Si le dispositif est endommagé, le remplacer complètement.
9) L'actionneur doit être solidement fixé à la porte ; s'assurer qu'aucun des outils
utilisés par l'opérateur de la machine n'est en mesure de détacher l'actionneur de la
porte.
10) Le dispositif a été conçu pour des applications dans des environnements dange-
reux, son utilisation est donc limitée dans le temps. 20 ans après la date de fabrica-
tion, il faut entièrement remplacer le dispositif, même s'il marche encore. La date de
fabrication est indiquée à côté du code du produit (voir paragraphe MARQUAGES).
6.5 Câblage
Attention : Vérifier que la tension d'alimentation est correcte avant de brancher
le dispositif.
- Maintenir la charge dans les plages de valeurs électriques indiquées dans les caté-
gories d'emploi.
- Brancher et débrancher le dispositif uniquement lorsqu'il est hors tension.
- Avant de manipuler le produit, décharger l'électricité statique en touchant une masse
métallique reliée à la terre. De fortes décharges électrostatiques risquent d'endom-
mager le dispositif.
- Alimenter le dispositif de sécurité et les autres éléments qui y sont reliés depuis une
source unique du type SELV et conforme aux normes pertinentes.
- Toujours brancher le fusible de protection (ou tout dispositif équivalent) en série sur
l'alimentation pour chaque dispositif.
- Durant et après l'installation, ne pas tirer sur les câbles électriques qui sont reliés
au dispositif.
- En fin de câblage, vérifier qu'aucun élément contaminant n'a été introduit à l'intérieur
du dispositif.
- Avant de fermer le couvercle du dispositif, vérifier que les joints de fixation sont bien
positionnés.
- Vérifier que les câbles électriques, les embouts, les systèmes de numérotation de
câbles ou d'autres parties n'empêchent pas le couvercle de se fermer correctement ;
vérifier qu'ils ne s'écrasent pas les uns les autres sous peine d'endommager ou de
comprimer toutes les parties internes
- Durant et après l'installation, ne pas tirer sur les câbles électriques qui sont reliés
au dispositif. Si les câbles électriques subissent des efforts de traction (sans le ren-
fort d'un presse-étoupe approprié), les parties internes du dispositif risquent d'être
endommagées.
- Le dispositif est équipé à l'intérieur de deux borniers à ressort PUSH-IN pour
connecter les fils électriques suivants.
Section des conducteurs solides ou avec embout :
0,34 mm2 min. (AWG 22) et 1,5 mm2 (AWG 16) max.
Section des conducteurs avec embout préisolé :
0,34 mm2 min. (AWG 22) et 0,75 mm2 (AWG 18) max.
Longueur de dénudage des fils électriques : 8 mm min. - 12 mm max.
6.6 Prescriptions supplémentaires pour les applications de sécurité ayant des
fonctions de protection des personnes
Toutes les prescriptions précédentes étant bien entendues, il faut également respec-
ter les prescriptions supplémentaires suivantes lorsque les dispositifs sont destinés à
la protection des personnes.
- L’utilisation implique le respect et la connaissance des normes EN 60947-5-3,
EN ISO 13849-1, EN 62061, EN 60204-1, EN ISO 14119, EN ISO 12100.
6.7 Limites d’utilisation
- En reliant, sur deux canaux distincts, les deux entrées d'activation de l'électroaimant,
IE1 et IE2, à deux sorties de sécurité OSSD d'un API de sécurité ou d'un module de
sécurité, le dispositif peut être utilisé comme un composant avec des fonctions de
verrouillage dans un système appartenant à la catégorie de sécurité 4 / PL selon
EN ISO 13849-1, et avec un niveau d'intégrité SIL CL 3 selon EN 62061.
• En reliant, au même canal, les deux entrées d'activation de l'électroaimant, IE1
et IE2, ou en reliant uniquement l'entrée I4 après avoir court-circuité les deux en-
trées d'activation de l'électroaimant, IE1 et IE2, le dispositif peut être utilisé en tant
que composant avec des fonctions de verrouillage dans un système appartenant à
la catégorie de sécurité 2 / PL d selon EN ISO 13849-1, et avec un niveau d'inté-
grité SIL CL 2 selon EN 62061. Toute défaillance sur la seule ligne d'activation I4 de
l'électroaimant peut entraîner le déverrouillage de l'actionneur et la désactivation des
sorties de sécurité.
- Utiliser le dispositif selon les instructions, en observant ses limites de fonctionne-
ment et conformément aux normes de sécurité en vigueur.
- Les dispositifs ont des limites d'application spécifiques (température ambiante, mini-
male et maximale, durée de vie mécanique, degré de protection IP, etc.) Les dispo-
sitifs satisfont à ces limites uniquement lorsqu'ils sont considérés individuellement et
non combinés entre eux.
- La responsabilité du fabricant est exclue en cas de :
1) utilisation non conforme ;
2) non-respect des présentes instructions ou des réglementations en vigueur ;
3) montage réalisé par des personnes non spécialisées et non autorisées ;
4) Omission des tests fonctionnels.
- Dans les cas énumérés ci-après, avant toute installation, contacter l'assistance tech-
nique (voir paragraphe SUPPORT) :
a) dans les centrales nucléaires, les trains, les avions, les voitures, les incinérateurs,
les dispositifs médicaux ou toute autre application dans laquelle la sécurité de deux
personnes ou plus dépend du bon fonctionnement du dispositif ;
b) cas non mentionnés dans le présent manuel.
- L'application permanente de la force de retenue maximale Fzh n'est pas autorisée.
7 MARQUAGES
Le dispositif présente un marquage, placé à l'extérieur de manière visible. Le
marquage comprend :
- Marque du fabricant
- Code du produit
- Numéro de lot et date de fabrication. Exemple : A18 NG1-123456. La première lettre
du lot indique le mois de fabrication (A = Janvier, B = Février, etc.). Les deuxième et
troisième chiffres indiquent l'année de fabrication (18 = 2018, 19 = 2019, etc.).

18/24
8 CARACTÉRISTIQUES TECHNIQUES
8.1 Boîtier
Boîtier en métal, peint à la poudre et cuit au four.
Trois entrées de câbles filetées M20x1,5
Degré de protection : IP67 selon EN 60529 IP69K selon ISO 20653
Degré de protection de l'interrupteur avec dispositifs de commande intégrés : IP65
selon EN 60529
Le degré de protection indiqué ci-dessus n'est garanti que si l'on installe un presse-étoupe adéquat (ou
toute autre connectique équivalente) ayant un degré de protection égal ou supérieur.
8.2 Données générales
Interverrouillage avec verrouillage, sans contact, codé : type 4 selon EN ISO 14119
Niveau de codification selon la norme EN ISO 14119 : bas avec un actionneur F30
élevé avec un actionneur F31
SIL PL Cat. PFHDMTTFD
Mode 1 / Mode 2
Fonction de surveillance de
l'interverrouillage (protection
fermée)
3 e 4 1,15E-09 3946
Fonction de verrouillage de la
protection (protection verrouillée) -
Non disponible en mode 2
3 e 4 1,15E-09 2968
Contrôle de la fonction de
verrouillage de la protection 3 e 4 1,51E-10 4011
Système (général) 3 e 4 1,17E-09 2725
Mode 3
Fonction de surveillance de
l'interverrouillage (protection
fermée)
2 d 2 1,48E-09 3927
Fonction de verrouillage de la
protection (protection verrouillée) 2 d 2 1,48E-09 2957
Contrôle de la fonction de
verrouillage de la protection 3 e 4 1,51E-10 4011
Système (général) 2 d 2 1,84E-09 2511
Note : Les valeurs SIL, PL et Cat. indiquées sont celles que le dispositif peut atteindre. Les
valeurs finales dépendent aussi toujours du circuit externe et du câblage.
DC : High
Durée de vie : 20 ans
Température ambiante : de -20°C à +50°C
Température de stockage : de -40°C à +75°C
Altitude maximale de fonctionnement : 2000 m
Durée de démarrage du fonctionnement de commutation : 2 s
Fréquence maximale d'actionnement avec verrouillage et déverrouillage de l'action-
neur : 600 cycles de fonctionnement/heure
Durée mécanique : 1 million de cycles de fonctionnement
Vitesse maximale d’actionnement : 0,5 m/s
Vitesse minimale d’actionnement : 1 mm/s
Position de montage : quelconque
Force maximale avant la rupture F1max : 9750 N selon EN ISO 14119
Force de retenue maximale FZh : 7500 N selon EN ISO 14119
Jeu maximal de l'actionneur verrouillé : 4 mm
Force d'extraction de l'actionneur déverrouillé : ~ 30 N
8.3 Caractéristiques électriques de l'alimentation
Tension nominale d’utilisation Ue: 24 Vdc ±10% SELV
Courant d'utilisation à la tension Ue:
- minimal : 40 mA
- avec électroaimant activé : 0,4 A
- avec électroaimant activé et toutes les sorties à la puissance maximale : 1,2 A
Tension nominale d’isolement Ui: 32 Vdc
Tension assignée de tenue aux chocs Uimp : 1,5 kV
Fusible de protection externe : 2 A type gG ou dispositif équivalent
Catégorie de surtension : III
Rapport d'insertion électroaimant : 100% ED
Consommation électroaimant : 9 W
Degré de pollution : 3 selon EN 60947-1
8.3.1 Caractéristiques électriques des entrées IS1/IS2/I3/I4/I5/IE1/IE2/EDM
Tension nominale d’utilisation Ue1 : 24 Vdc
Courant nominal absorbé Ie1 : 5 mA
8.3.2 Caractéristiques électriques des sorties de sécurité OS1/OS2
Tension nominale d’utilisation Ue2 : 24 Vdc
Type de sortie : OSSD type PNP
Courant maximal pour la sortie Ie2 : 0,25 A
Courant minimal pour la sortie Im2 : 0,5 mA
Courant thermique Ith2 : 0,25 A
Catégorie d’utilisation : DC-13 ; Ue2=24 Vdc, Ie2=0,25 A
Détection de courts-circuits : Oui
Protection contre les surcharges de courant : Oui
Fusible de protection interne à réarmement automatique : 1,1 A
Durée des impulsions de désactivation sur les sorties de sécurité : < 300 µs
Capacité maximale autorisée entre sortie et sortie : < 200 nF
Capacité maximale autorisée entre sortie et masse : < 200 nF
Temps de réponse pour les sorties de sécurité OS1 et OS2 à la désactivation des
entrées : Typique 7 ms, maximal 15 ms
Temps de réponse au déverrouillage de porte : Typique 7 ms, maximal 12 ms
Délai maximal de changement de l'état du signal EDM : 500 ms
8.3.3 Caractéristiques électriques des sorties de signalisation O3/O4
Tension nominale d’utilisation Ue3 : 24 Vdc
Type de sortie : PNP
Courant maximal pour la sortie Ie3 : 0,1 A
Catégorie d’utilisation : DC-13; Ue3=24 Vdc, Ie3=0,1 A
Détection de courts-circuits : Non
Protection contre les surtensions Oui
Fusible de protection interne à réarmement automatique : 1,1 A
8.3.4 Caractéristiques du capteur RFID
Distance de déclenchement assurée Sao : 2 mm
Distance de relâchement assurée Sar : 4 mm (actionneur non verrouillé)
10 mm (actionneur verrouillé)
Distance de déclenchement nominale Sn: 2,5 mm
Précision de la répétabilité : ≤10 % Sn
Course différentielle : ≤20 % Sn
Fréquence maximale de commutation : 1 Hz
Temps de réaction des sorties de sécurité à l'extraction de l'actionneur :
typique 120 ms, maximal 200 ms
Distance minimale entre deux dispositifs identiques afin d'éviter les interférences
radio réciproques : 2 mm
8.4 Caractéristiques techniques des dispositifs de commande intégrés
8.4.1 Données générales
Degré de protection : IP65 selon EN 60529
Durée mécanique :
Bouton à impulsion : 1 million de cycles de fonctionnement
Bouton d'arrêt d'urgence : 50.000 cycles de fonctionnement
Sélecteur : 300.000 cycles de fonctionnement
Sélecteur à clé : 50.000 cycles de fonctionnement
30.000 cycles de fonctionnement
avec extraction de clé
8.4.2 Force d’actionnement
Bouton à impulsion : 4 N min. 100 N max.
Bouton d'arrêt d'urgence : 20 N min. 100 N max.
Sélecteur : 0,1 Nm min. 1,5 Nm max.
Sélecteur à clé : 0,1 Nm min. 1,3 Nm max.
8.4.3 Blocs de contact
Matériau des contacts : contacts en argent
Forme des contacts : contacts autonettoyants à double coupure
8.4.4 Caractéristiques électriques
Courant thermique (Ith) : 1 A
Tension nominale d’isolement (Ui) : 32 Vac/dc
Tension assignée de tenue aux chocs (Uimp) : 1,5 kV
Tension d'alimentation LED : 24 Vdc ± 15%
Courant d’alimentation LED : 10 mA pour chaque LED
8.4.5 Catégorie d’utilisation du bloc de contact
Courant continu : DC-13
Ue (V) 24
Ie (A) 0,55
8.5 Conformité aux normes
EN ISO 14119, EN 60947-5-3:2013, EN 60947-1, EN 60204-1, EN ISO 12100,
EN 60529, EN 61000-6-2, EN 61000-6-3, BG-GS-ET-19, IEC 61508:2010, SN
29500, EN ISO 13849-1:2015, EN ISO 13849-2:2012, EN 620614:2005 + EC:2010
+ A1:2013 + A2:2015, EN 61326-1, EN 61326-3-1, EN 61326-3-2, ETSI 301 489-1,
ETSI 301 489-3, ETSI 300 330-2, UL 508, CSA 22.2 No.14
IEC 60947-5-1, IEC 60947-5-5, EN ISO 13850
8.6 Conformité aux directives
Directive Machines 2006/42/CE, Directive Compatibilité électromagnétique 2014/30/
UE, Directive équipements radioélectriques 2014/53/UE, Directive RoHS 2011/65/UE
Règlements de la FCC, section 15 : This device complies with part 15 of the FCC Rules. Ope-
ration is subject to the following two conditions: (1) This device may not cause harmful interference,
and (2) this device must accept any interference received, including interference that may cause
undesired operation.
9 VERSIONS SPÉCIALES SUR DEMANDE
Des versions spéciales du dispositif sont disponibles sur demande.
Les versions spéciales peuvent différer sensiblement des versions décrites dans la
présente notice.
L'installateur doit s'assurer qu'il a bien reçu, de la part du support technique, toutes
les informations écrites concernant l'installation et l'utilisation de la version spéciale
demandée.
10 ÉLIMINATION
Le produit doit être éliminé de manière appropriée à la fin de sa durée de vie,
selon les règles en vigueur dans le pays où il est démantelé.
11 SUPPORT
Le dispositif peut être utilisé pour garantir la sécurité physique des personnes ; par
conséquent, s'il existe un doute quelconque concernant son installation ou son utili-
sation, toujours contacter notre support technique :
Pizzato Elettrica srl
Via Torino, 1 - 36063 Marostica (VI) - ITALIE
Téléphone +39.0424.470.930
E-mail tech@pizzato.com
www.pizzato.com
Notre support technique est assuré dans les langues italienne et anglaise.
12 DÉCLARATION CE DE CONFORMITÉ
Le soussigné, représentant le fabricant suivant :
Pizzato Elettrica Srl - Via Torino, 1 - 36063 Marostica (VI) - Italie
déclare ci-après que le produit est conforme aux dispositions de la Directive machines
2006/42/CE. La version complète de la déclaration de conformité est disponible sur
le site www.pizzato.com
Pizzato Marco
AVIS DE NON-RESPONSABILITÉ :
Sous réserve d'erreurs et de modifications sans préavis. Les données présentées dans ce docu-
ment sont soigneusement contrôlées et constituent des valeurs typiques de la production en série.
Les descriptions du dispositif et de ses applications, les contextes d'utilisation, les détails sur les
contrôles externes, les informations sur l'installation et le fonctionnement sont fournis conformément
à nos connaissances.Toutefois, cela ne signifie pas que les caractéristiques décrites impliquent des
responsabilités juridiques allant au-delà des « Conditions Générales de Vente » comme indiquées
dans le catalogue général de Pizzato Elettrica. Le client/utilisateur n'est pas dispensé de l'obligation
d'examiner les informations, les recommandations et les réglementations techniques pertinentes avant
d'utiliser les produits à leurs propres fins. Étant donné les multiples possibilités d'application et de
connexion du dispositif, les exemples et les schémas contenus dans le présent manuel sont purement
descriptifs ; l'utilisateur est tenu de s'assurer que l'application du dispositif est bien conforme à la
réglementation locale.Toute reproduction, même partielle, du présent manuel, sans une autorisation
écrite de Pizzato Elettrica, est interdite.
© 2018 Copyright Pizzato Elettrica. Tous droits réservés.

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Pizzato Elettrica Srl
via Torino, 1
36063 MAROSTICA (VI)
ITALY
e-mail: [email protected]
web site: www.pizzato.com
Phone: +39.0424.470.930
ZE FOG99B18-EU
1 INFORMATIONEN ZU VORLIEGENDEM DOKUMENT
1.1 Funktion
Die vorliegende Betriebsanleitung enthält Informationen zu Installation, Anschluss
und sicherem Gebrauch der folgenden Artikel: NG 2•••••••, VN NG-F••
1.2 Zielgruppe dieser Anleitung
Die in der vorliegenden Anleitung beschriebenen Tätigkeiten dürfen ausschließlich
von qualifiziertem Personal durchgeführt werden, das die Anleitung versteht und die
notwendigen technischen Qualifikationen besitzt, um Anlagen und Maschinen zu be-
dienen, in denen die Sicherheits-Geräte installiert sind.
1.3 Anwendungsbereich
Die vorliegende Anleitung gilt ausschließlich für die im Abschnitt Funktion aufgeführ-
ten Geräte und deren Zubehör.
1.4 Originalanleitung
Die italienische Version ist das Original dieser Betriebsanleitung. Die Versionen in
anderen Sprachen sind lediglich Übersetzungen der Originalanleitung.
2 VERWENDETE SYMBOLE
Dieses Symbol signalisiert wichtige Zusatzinformationen
Achtung: Eine Missachtung dieses Warnhinweises kann zu Schäden oder Fehl-
schaltungen und möglicherweise dem Verlust der Sicherheits-Funktion führen.
3 BESCHREIBUNG
3.1 Beschreibung des Geräts
Das in der vorliegenden Bedienungsanleitung beschriebene Sicherheits-Gerät ist
eine kontaktlose kodierte Verriegelungseinrichtung mit Zuhaltung, in Bauart 4 gemäß
EN ISO 14119.
Die Sicherheits-Schalter mit Elektromagnet und RFID-Technologie, für die die
vorliegende Gebrauchsanleitung gilt, sind Sicherheits-Geräte für die Überwachung
von Toren, Schutztüren, Verkleidungen und allen Schutzvorrichtungen, die Teile von
Maschinen mit und ohne Nachlauf absichern.
3.2 Bestimmungsgemäße Verwendung des Geräts
- Das in dieser Anleitung beschriebene Gerät wurde für den industriellen Einsatz zur
Zustandsüberwachung beweglicher Schutzeinrichtungen entwickelt.
- Der direkte öffentliche Verkauf dieses Geräts ist untersagt. Gebrauch und Installation
sind Fachpersonal vorbehalten.
- Die Verwendung des Gerätes für andere Zwecke als die in dieser Anleitung ange-
gebenen ist untersagt.
- Jegliche Verwendung, die in diesem Handbuch nicht ausdrücklich vorgesehen ist,
muss als vom Hersteller nicht vorgesehene Verwendung betrachtet werden.
- Weiterhin gelten als nicht vorgesehene Verwendung:
a) Verwendung des Geräts an dem strukturelle, technische oder elektrische Änderun-
gen vorgenommen wurden;
b) Verwendung des Geräts in einem Anwendungsbereich der im Abschnitt TECHNI-
SCHE DATEN nicht aufgeführt ist.
4 MONTAGEANWEISUNGEN
Achtung: Die Installation einer Schutzeinrichtung ist alleine nicht ausreichend,
um die Unversehrtheit des Bedienpersonals zu garantieren und Konformität zu Nor-
men oder Richtlinien zur Maschinensicherheit herzustellen. Vor Installation einer
Schutzeinrichtung muss eine spezifische Risikobeurteilung gemäß den grundlegen-
den Anforderungen der Maschinenrichtlinie hinsichtlich Gesundheit und Sicherheit
durchgeführt werden. Der Hersteller garantiert ausschließlich die funktionelle Sicher-
heit des Geräts auf das sich die vorliegende Anleitung bezieht, nicht aber die funktio-
nelle Sicherheit der ganzen Maschine oder der ganzen Anlage
4.1 Betätigungsrichtungen
Die Zentrierungssymbole des Geräts und des Betätigers müssen aneinan-
der ausgerichtet sein.
4.2 Wahl des Betätigertyps
Achtung: Der Schalter ist mit zwei RFID-Betätigertypen erhältlich, und zwar in
einer Ausführung mit hoher Kodierungsstufe (Artikel VN NG-F31) und einer Ausfüh-
rung mit niedriger Kodierungsstufe (Artikel VN NG-F30). Falls ein Betätiger mit einer
niedrigen Kodierungsstufe gewählt wurde, stellen Sie sicher, dass die in Abschnitt
7.2 der Norm EN ISO 14119:2013 vorgeschriebenen zusätzlichen Spezifikationen
während der Installation eingehalten werden.
Achtung: Falls ein Betätiger mit niedriger Kodierungsstufe gewählt wird, müssen
eventuell am gleichen Standort des montierten Geräts vorhandene weitere Betätiger
mit niedriger Kodierungsstufe isoliert und konstant überwacht werden, um eine Umge-
hung der Sicherheits-Vorrichtung zu verhindern. Sobald neue Betätiger mit niedriger
Kodierungsstufe montiert werden, müssen die Original-Betätiger mit niedriger Kodie-
rungsstufe entsorgt oder unbrauchbar gemacht werden.
Es empfiehlt sich, Betätiger mit einer hohen Kodierungsstufe zu verwenden,
um die Installation sicherer und flexibler zu gestalten. Dadurch wird es unnötig, das
Gerät abzuschirmen, es in nicht zugänglichen Bereichen einzubauen oder andere
Vorschriften zu befolgen, die durch die Norm EN ISO 14119 für Betätiger mit niedriger
Kodierungsstufe vorgegeben sind.
4.3 Wahl des Funktionsprinzips
Achtung: Der Sicherheits-Schalter ist lieferbar mit zwei Funktionsprinzipien:
1) Funktionsprinzip D bei Ausführungen NG 2D1D••••, NG 2D5D••••, NG 2D6D••••, NG
2D7D••••: Betätiger verriegelt bei deaktiviertem Elektromagneten (Federverriegelung,
Entriegeln durch Aktivierung des Eingangs I4);
2) Funktionsprinzip E bei Ausführungen NG 2D1E••••, NG 2D7E••••: Betätiger
verriegelt bei aktiviertem Elektromagneten (Verriegelung durch Aktivierung des
Eingangs l4, Federentriegelung).
Beim Funktionsprinzip D (Federverriegelung) bleibt der Betätiger verriegelt, auch
wenn die Maschine spannungslos ist. In der Praxis bedeutet dies, dass der Zutritt zu
Maschinen mit gefährlichen, beweglichen Bauteilen und Nachlauf auch bei plötzlichem
Stromausfall verhindert wird (verriegelter Betätiger). Falls eine Person kann mit dem
gesamten Körper in die Gefahrenzone eindringen kann und die Gefahr gesteht,
dass sie durch Schließen der Tür innerhalb des Maschinenraumes eingesperrt wird,
muss der Sicherheits-Schalter mit einem Fluchtentsperrungstaster (Escape Release)
ausgestattet werden, so dass sich die Person auch bei spannungsloser Maschine aus
der Gefahrenzone befreien kann.
Beim Funktionsprinzip E (Verriegelung durch Aktivierung des Eingangs I4) bleibt der
Betätiger nur bei anliegender Spannung verriegelt. Daher müssen vor der Wahl dieses
Funktionsprinzips alle Risiken infolge eines plötzlichen Stromausfalls und eines sofort
entriegelten Betätigers sorgfältig beurteilt werden.
Vor Auswahl des Funktionsprinzips D oder E muss immer eine Risikobeurteilung für
die jeweilige Applikation erfolgen.
Bei Maschinen ohne Nachlauf, d.h. mit sofortigen Stillstand aller gefährlichen
Maschinenbauteile beim Öffnen der Schutztür, bei denen der Einbau eines
Sicherheits-Geräts mit Zuhaltung nur zum Schutz des Produktionsablaufs dient,
eignet sich sowohl das erste als auch das zweite Funktionsprinzip.
4.4 Wahl der Betriebsart für die Aktivierung der Sicherheits-Ausgänge
Warnung: Das Gerät ist mit drei Betriebsarten für die Aktivierung der Sicher-
heits-Ausgänge erhältlich:
- Modus 1 (Artikel NG •••••1••): Sicherheits-Ausgänge aktiv bei eingeführtem und
verriegeltem Betätiger;
- Modus 2 (Artikel NG •••••2••): Sicherheits-Ausgänge aktiv bei eingeführtem Betätiger;
- Modus 3 (ArtikelNG •••••3••): Sicherheits-Ausgang OS1 aktiv bei eingeführtem und
verriegelten Betätiger und IS1 aktiv, Sicherheits-Ausgang OS2 aktiv bei eingeführtem
Betätiger und IS2 aktiv.
Modus 1 aktiviert die Sicherheits-Ausgänge OS wenn der Betätiger eingeführt und
verriegelt ist, so dass der Betätiger bei aktivierten Sicherheits-Ausgängen nicht
herausgezogen werden kann. Im Modus 1 entspricht das Gerät einem kodierten Typ-
4-Gerät (Verriegelung mit Zuhaltung) gemäß EN ISO 14119.
Im Modus 2 kann für spezielle Anwendungen der Betätiger entriegelt werden, während
die Sicherheitskette erhalten bleibt, was typisch für Anwendungen ohne Nachlauf ist,
bei denen nach Öffnen der Schutzvorrichtung keine Gefahr mehr besteht. Im Modus
2 entspricht das Gerät einem kodierten Typ-4-Gerät (Verriegelung ohne Zuhaltung)
gemäß EN ISO 14119.
Für besondere Anwendungen sieht der Modus 3 vor, dass ein Kanal in "Modus
1" und ein Kanal in "Modus 2" betrieben wird, womit man elektromechanische
Verriegelungseinrichtungen mit Zuhaltung ohne größere Änderungen an der
Verkabelung der Maschine simulieren kann.
Der Verwendung in den Modi 2 und 3 muss immer eine Risikobeurteilung der
jeweiligen Applikation vorausgehen, mit besonderer Betrachtung der Funktion der in
Reihe geschalteten Geräte in Modus 3.
4.5 Befestigung des Geräts
Vor Befestigen des Geräts: bei Bedarf kann die Stellung
des Kopfes und der Hilfsentsperrung (falls vorhanden) auf
die für die Anwendung optimale Position justiert werden.
Nach vollständiger Entfernung der 4 Kopfschrauben kön-
nen sowohl der Kopf als auch die Hilfsentsperrung unab-
hängig voneinander über einen Bogen von 270° gedreht
werden.
Achtung: Nicht über 270° hinaus drehen, sonst
kann das Gerät beschädigt werden. Die Kopfschrauben
nach Abschluss der Justierung mit einem Anzugsmoment zwischen 0,8 und 1,2 Nm
festziehen.
Nach dem Aufsetzen des Geräte-Kopfs muss dieser mit den zwei mitgelieferten
Sicherheits-Schrauben anstelle der Originalschrauben an entgegengesetzten Ecken
befestigt werden.
Achtung: Das Gerät muss immer mit 4 M5-Schrauben mit
Festigkeitsklasse 8.8 oder höher und flacher Unterseite des
Schraubenkopfs befestigt werden. Die Schrauben müssen mit
mittelfester Schraubensicherung angebracht werden und min-
destens auf eine Länge eingeschraubt werden, die ihrem Durch-
messer entspricht. Die Befestigung des Gerätes mit weniger als
4 Schrauben ist nicht zulässig. Die 4 M5-Schrauben sind mit ei-
nem Anzugsmoment von 2 bis 3 Nm festzuziehen.
Es empfiehlt sich, das Gerät im oberen Teil der Tür zu mon-
tieren, sodass weder Schmutz noch Produktionsrückstände in
die Einführung des Betätigers eindringen können. Zur Vermei-
dung von Manipulationen sollte das Gehäuse des Gerätes un-
lösbar am Maschinenrahmen befestigt werden.
4.6 Befestigung des Betätigers an der Schutzeinrichtung
Achtung: Wie in der EN ISO 14119 beschrieben,
muss der Betätiger an der Türzarge untrennbar befestigt
sein.
Der Betätiger muss immer mit mindestens 4 M5-
Schrauben mit Festigkeitsklasse 8.8 oder höher und
flacher Unterseite des Schraubenkopfs befestigt
werden. Die Schrauben müssen mit mittelfester

20/24
Schraubensicherung angebracht werden und mindestens auf eine Länge
eingeschraubt werden, die ihrem Durchmesser entspricht. Die Befestigung des
Betätigers mit weniger als 4 Schrauben ist nicht zulässig. Die 4 M5-Schrauben sind
mit einem Anzugsmoment von 2 bis 3 Nm festzuziehen.
Nach dem Befestigen müssen die Löcher der 4 Schrauben mit den mitgelieferten
Kappen verschlossen werden. Die Verwendung der Kappen ist nach EN ISO 14119
eine zusätzliche Maßnahme zur Verhinderung der Demontage des Betätigers.
Für eine korrekte Befestigung können auch andere Mittel, wie z.B. Nieten, nicht de-
montierbare Einweg-Sicherheits-Schrauben (one-way) oder sonstige gleichwertige
Befestigungssysteme verwendet werden, sofern sie eine angemessene Befestigung
ermöglichen.
4.7 Ausrichtung Gerät - Betätiger
Achtung: Obwohl das Gerät so
konzipiert wurde, dass es die Ausrich-
tung zwischen Gerät und Betätiger er-
leichtert, kann ein übermäßiger Versatz
zu einer Beschädigung des Geräts füh-
ren. Überprüfen Sie regelmäßig die ord-
nungsgemäße Ausrichtung zwischen
Sicherheits-Geräts und seinem Betäti-
ger.
Maximal zulässiger Versatz der
Lochachse bei starren Türen: +/- 2 mm vertikal und horizontal.
Der Betätiger darf nicht gegen seinen Einführbereich stoßen und darf auch nicht als
Zentriervorrichtung für die Schutztür verwendet werden.
Vergewissern Sie sich beim Einsatz an Drehtüren, dass der Radius zwischen der
Achse des Betätigers und der Achse des an der Tür montierten Scharniers größer
als 150 mm ist.
Verwenden Sie zur Justierung keinen Hammer, sondern lösen die Schrauben,
justieren Sie das Gerät manuell, und ziehen Sie anschließend die Schrauben wieder
in dieser Position fest.
Dieses Gerät ist nicht geeignet für Anwendungen, in denen die Schutzeinrichtung
mit dem fest montierten Betätiger Fehljustagen ermöglicht, bei denen beispielsweise
der Betätigerbolzen bei vollständig geschlossener Tür nicht in die entsprechende am
Gerät vorhandene Öffnung eintritt.
Das Gerät ist mit einem Durchgangsloch zum Einsetzen des Betätigers
versehen. Achten Sie beim Einsatz in staubigen Betriebsumgebungen darauf, nicht
die Auslassöffnung zu blockieren, die gegenüber der Einlassöffnung liegt. Auf diese
Weise kann Staub, der in die Öffnung eintritt, stets aus der gegenüberliegenden Seite
austreten.
4.8 Fluchtentsperrungstaster (Escape release)
Einige Ausführungen des Geräts sind mit einem Entsperrungstaster versehen, durch
den sich versehentlich innerhalb des Maschinenraums eingesperrtes Bedienpersonal
befreien kann. Dieser mit der Norm EN ISO 14119 konforme Taster wirkt direkt auf
den Zuhaltemechanismus und öffnet den Betätiger umgehend und unabhängig vom
Betriebszustand des Gerätes. Die Aktivierung dieses Tasters bewirkt außerdem:
- Im Modus 1 die sofortige Ausschaltung der Sicherheits-Ausgänge OS1, OS2 und
des Meldeausgangs O4;
- Im Modus 2 die sofortige Ausschaltung nur des Meldeausgangs O4;
- Im Modus 3 die sofortige Ausschaltung des Sicherheits-Ausgangs OS1 und des
Meldeausgangs O4.
Der Fluchtentsperrungstaster entsperrt die Schutzvorrichtung auch bei
spannungslosem Gerät.
Zur fachgerechten Installation des Fluchtentsperrungstasters sind folgende Hinweise
zu befolgen.
- Der Fluchtentsperrungstaster muss vom Inneren der Maschine
gut sichtbar sein.
- Seine Betätigung muss einfach und unmittelbar sein und
unabhängig vom jeweiligen Betriebszustand der Maschine;
zur besseren Identifizierung des Tasters und Erklärung seiner
Funktion sind Aufkleber in verschiedenen Sprachen verfügbar (für
weitere Informationen kontaktieren Sie bitte unser Vertriebsbüro).
- Für einen außerhalb der Maschine stehenden Bediener darf der
Fluchtentsperrungstaster bei geschlossener Schutztür nicht in
unmittelbarer Reichweite liegen.
- Für den ordnungsgemäßen Betrieb und die sichere Rückstellung
ist ein Abstand von 10 bis 35 mm zwischen der Wand, auf der der
Taster montiert ist, und dem Entsperrungstaster erforderlich.
- Der Betätigungsweg des Entsperrungstasters muss stets sauber
gehalten werden. Das Eindringen von Schmutz oder chemischen
Produkten kann die Funktion beeinträchtigen.
- Das Bedienpersonal muss über eine fachgerechte Schulung
im sachgerechten Umgang mit dem Taster verfügen, um einen
unsachgemäßen Gebrauch zu vermeiden (z.B. darf der Taster
nicht als Garderobenhaken verwendet werden).
- Der Entsperrungstaster darf nicht für den Not-Halt der Maschine verwendet werden.
Zur Installation an Wänden mit einer Dicke von mehr als 20 mm sind Verlängerungen
für den Entsperrungstaster erhältlich.
Zur fachgerechten Installation der Verlängerungen sind folgende Hinweise zu
befolgen:
- Eine Gesamtlänge von 500 mm zwischen Entsperrungstaster und Gerät darf nicht
überschritten werden;
- Verwenden Sie für die Schraubbefestigungen von Taster, Verlängerung und
Sicherheits-Geräts immer ein mittelfestes Schraubensicherungsmittel;
- Vermeiden Sie es, den Entsperrungstaster zu drehen oder zu biegen; verwenden
Sie bei Bedarf eine geeignete Gleitschiene (Rohr oder Buchse), wenn der Taster und
seine Verlängerung eine Länge von 100 mm überschreiten;
- Das Anzugsmoment für den Taster und die Verlängerungen beträgt 4 bis 5 Nm.
4.9 Hilfsentsperrung mit Werkzeug oder Schloss (Auxiliary release)
Einige Geräteausführungen sind zur Vereinfachung der Montage (Entsperrung
per Schraubendreher) mit einer Hilfsentsperrung ausgestattet oder können nur
von befugtem Personal (Entsperrung mit Schloss) geöffnet werden. Diese beiden
mechanischen Entsperrungen wirken in ähnlicher Weise im Sicherheits-Geräts
wie der vorstehend beschriebene Fluchtentsperrungstaster. Sie entsperren
die Schutzvorrichtung daher auch bei fehlender Spannung. Die Betätigung der
Hilfsentsperrung ist ausschließlich befugtem Fachpersonal vorbehalten, das im
Umgang mit den daraus resultierenden Gefahren geschult ist.
4.9.1 Verwendung der Hilfsentsperrung per Schraubendreher
- Die Befestigungsschraube mit einem Kreuzschlitzschraubendre-
her PH1 lösen
- Drehen Sie die den Innensechskant um 180° im Uhrzeigersinn
- Der Innensechskant darf nicht über 180° hinaus gedreht werden
- Es empfiehlt sich, das Gerät zum Schutz vor Manipulation der
Hilfsentsperrung mit Werkzeug an der dafür vorgesehenen, im
oberen Bereich befindlichen Öffnung zu verplomben oder den
Kreuzschlitz der Schraube mit einigen Lacktropfen zu versiegeln.
- Nach jeder Betätigung sollte das Gerät wieder versiegelt werden.
4.9.2 Verwendung der Hilfsentsperrung mit Schloss
- Öffnen Sie die Schutzkappe.
- Stecken Sie den mit dem Gerät mitgelieferten Schlüssel
ein und drehen Sie ihn um 180° im Uhrzeigersinn.
- Der Schlüssel darf nicht über 180° hinaus gedreht
werden.
- Schließen Sie nach jedem Herausziehen des
Schlüssels die Gummikappe.
- Der Entsperrungsschlüssel darf nur für den
Wartungsbeauftragten der Maschine zugänglich sein
und muss an einem separaten Ort aufbewahrt werden.
- Der Entsperrungsschlüssel darf für den Maschinenbediener nicht zugänglich sein.
- Der Entsperrungsschlüssel darf bei normalem Gebrauch der Maschine nicht im
Gerät stecken bleiben.
Für spezielle Anwendungen sind Ausführungen ohne jegliche Hilfsentsperrung
lieferbar.
4.10 Elektrische Verbindungen des Geräts
Achtung: Das Gerät verfügt über elektronische Halbleiter-Sicherheits-Ausgänge
vom Typ OSSD. Das Betriebsverhalten dieser Ausgänge unterscheidet sich von dem
elektromechanischer Kontakte. Gebrauch und Installation eines Sicherheits-Geräts
mit Halbleiterausgängen ist nur dann zulässig, wenn alle Eigenschaften dieser
speziellen Ausgänge im Detail bekannt sind.
4.10.1 Interne Verbindungen
Benutzen Sie einen Kreuzschlitzschraubendreher PH2 zum Öffnen der Abdeckung
des Geräts und ziehen Sie die Schrauben mit einem Anzugsmoment von 0,8 bis
1,2 Nm an.
10
11 12 13 14
15 16
17
18
1
2 3 45
6 7
8
9
1
2
3
45
6
7
8
9
10
11
12
1
2
3
4
5
6
7
8
1
2
3
4
5
6
7
8
Interne
Klemmen-
leiste
Schalter
Anschluss
M23-Steck-
verbinder
12-polig
M12-Steck-
verbinder
12-polig
M12-Steck-
verbinder
8-polig
Anschluss
als einzel-
nes Gerät
M12-Steck-
verbinder
8-polig
Reihen-
schaltung
mit Y-Steck-
verbindern
1A2 Eingang Stromversorgung
0 V 3333
2B2 Ausgang Hilfs-
Stromversorgung 0 V 3333
3I4 Eingang zur Aktivierung
des Elektromagneten bei
einkanaligem Betrieb (c) 10 10 8 8
4O3 Meldeausgang für
eingeführten Betätiger (d) 5 5 2 /
5O4 Meldeausgang für
eingeführten und
verriegelten Betätiger (b) (d) 9955
6I3 Betätiger-
Programmiereingang /
Reset 8 8 6 /
8IE1 Eingang zur Aktivierung
des Elektromagneten bei
zweikanaligem Betrieb 10 10 / /
9IE2 Eingang zur Aktivierung
des Elektromagneten bei
zweikanaligem Betrieb 12 12 / /
10 A1 Eingang Stromversorgung
+24 Vdc 1111
11 B1 Ausgang Hilfs-Stromver-
sorgung
+24 Vdc, 8 A max 1111
12 IS1 Sicherheits-Eingang 2 2 / 2
13 IS2 Sicherheits-Eingang 6 6 / 6
14 I5 Eingang EDM (a) 11 11 / /
15 OS1 Sicherheits-Ausgang 4444
16 OS2 Sicherheits-Ausgang 7777
Achtung: Klemmen 7, 17 und 18 der internen Klemmenleiste dürfen nicht benutzt werden.
(a) Nur in der Ausführung NG 2D••5••• verfügbar.
(b) Bei den Artikeln NG 2D••6••• meldet der Ausgang den Fehlerzustand des Geräts.
(c) Bei einkanaliger Betätigung müssen die Eingänge IE1 und IE2 kurzgeschlossen werden.
(d) Bei den Artikeln NG 2D••7••• haben die Meldeausgänge O3 und O4 negative Funktionslogik
(aktives Signal low).
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