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BREVI CENNI DI ACUSTICA
La diffusione del suono in un ambiente ha lo scopo di soddisfare l’ascolto da parte di un certo numero di
persone ed è legata a diversi fattori dipendenti dall’ambiente stesso (forma della sala, volume, ecc...), dal
numero e dalla posizione degli ascoltatori, dalla natura della sorgente sonora (esecuzioni musicali o parlato,
riprodotti da registrazione o dal vivo) e dal livello di rumore presente nell’ambiente.
Ecienza
La pressione sonora di un diffusore (SPL misurata in dB) dipende da tre fattori: la sua efficienza, le sue
dimensioni ed il suo utilizzo in combinazione con altri diffusori. L’efficienza, cioè la quantità di energia pro-
dotta dall’amplificatore trasformata in suono, determina il volume che si può ottenere da un amplificatore
di una data potenza. Diffusori molto efficienti, possono far sì che un amplificatore da 50W produca maggior
volume di uno da 100W usato con diffusori meno efficienti.
Impedenza
Una delle caratteristiche elettriche di un diffusore è l’impedenza (la resistenza opposta alla corrente alterna-
ta). Sia la resistenza che l’impedenza si misurano in Ohm; l’impedenza varia al variare della frequenza quindi
ne consegue che le diverse frequenze possono essere rese con un SPL diverso. Un diffusore con impedenza
superiore a quella minima di funzionamento del finale può essere utilizzata a scapito della potenza erogata,
mentre è bene evitare collegamenti con diffusori che hanno impedenza minore di quella minima di lavoro
del finale di potenza. Usando sistemi più complessi (ad esempio più speakers collegati allo stesso finale)
bisogna fare in modo che il valore totale dell’impedenza degli altoparlanti sia corrispondente a quella mi-
nima di funzionamento del amplificatore. Possiamo avere due tipi di collegamento: in serie o in parallelo.
Collegare in serie due altoparlanti significa unire un terminale positivo ed uno negativo dei due e collegare
all’amplificatore i rimanenti due terminali rimasti scollegati. I loro valori si sommano: per esempio, due al-
toparlanti da 8 Ohm in serie danno 16 Ohm. Quando gli altoparlanti sono collegati in parallelo, i terminali
dello stesso segno sono uniti tra loro. Per ottenere il valore totale bisogna utilizzare una formula, indicando
con R1 ed R2 i valori di due altoparlanti, ed eseguire: (R1xR2)/(R1+R2). Con due altoparlanti da 8 Ohm, per
esempio, avremo: (8x8)/(8+8)= 64/16= 4 Ohm. In pratica collegando due altoparlanti uguali in parallelo il
valore si dimezza. La lunghezza dei cavi di collegamento deve essere ridotta al minimo necessario.
Come scegliere l’amplicatore
La potenza di lungo termine AES, rappresenta la potenza termica dissipabile dal diffusore o dai singoli alto-
parlanti, viene misurata secondo lo standard AES, che prevede un test di 2 ore con segnale pink noise, fatto-
re di cresta 2; la potenza viene determinata dalla tensione RMS al quadrato divisa per l’impedenza minima
del diffusore o del singolo altoparlante. La potenza dell’amplificatore consigliato non viene misurata, ma
è pari al doppio della potenza AES e tiene conto delle capacità dinamiche degli altoparlanti di sopportare
picchi di potenza per brevi istanti di tempo. Il valore fornito corrisponde alla potenza RMS che l’amplificato-
re deve avere per fornire il segnale di test (pink noise con fattore di cresta 2) usato per misurare la potenza
AES. Un amplificatore con tale potenza, se usato con segnali musicali con fattore di cresta maggiore o ugua-
le a 6dB, permette di ottenere il massimo delle prestazioni del diffusore, erogando una potenza di lungo
periodo non superiore a quella AES del diffusore. Se, viceversa, si usano segnali musicali molto compressi
o il volume viene alzato fino al punto da spingere fortemente in clipping l’amplificatore, allora, la potenza
effettiva di lungo periodo erogata, tende a raggiungere o addirittura superare quella RMS dell’amplificato-
re, danneggiando in modo irreparabile gli altoparlanti. Con questo tipo di segnale è consigliabile usare un
amplificatore con potenza RMS pari alla potenza AES del diffusore, facendo comunque attenzione a non
fornire un segnale di ampiezza tale da portare troppo spesso in clipping l’amplificatore. La potenza di breve
termine IEC268-5 è la potenza che il diffusore può sopportare per un brevissimo intervallo di tempo. Corri-
sponde a 4 volte la potenza AES e viene calcolata in base alla massima tensione di picco che l’amplificatore
consigliato può fornire al diffusore. Le capacità in termine di SPL nei transistori del segnale musicale, sono
effettivamente corrispondenti a tale valore; quindi il dato di SPL max fornito nella tabella delle specifiche
tecniche viene calcolato in base a tale valore di potenza.