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rende inecace il sistema di sicurezza previsto dal costruttore
(classe I) con conseguenti gravi rischi per le persone (es. shock
elettrico) e per le cose (es. incendio).
CONNESSIONI DEL CIRCUITO DI SALDATURA
ATTENZIONE! PRIMA DI ESEGUIRE I SEGUENTI
COLLEGAMENTI ACCERTARSI CHE LA SALDATRICE SIA SPENTA E
SCOLLEGATA DALLA RETE DI ALIMENTAZIONE.
La Tabella 1 (TAB. 1) riporta i valori consigliati per i cavi di saldatura
(in mm2) in base alla massima corrente erogata dalla saldatrice.
Collegamento pistola di saldatura e cavo comando (solo modello
66mF - Fig. C)
- Collegare la spina DINSE nella apposita presa.
- Inserire il connettore del cavo comando nella apposita presa.
Collegamento cavo di ritorno della corrente di saldatura
Collegare il cavo di ritorno della corrente di saldatura al pezzo da saldare
il più vicino possibile al giunto in esecuzione.
Raccomandazioni:
- Ruotare a fondo i connettori dei cavi di saldatura nelle prese rapide (se
presenti), per garantire un perfetto contatto elettrico; in caso contrario
si produrranno surriscaldamenti dei connettori stessi con relativo loro
rapido deterioramento e perdita di ecienza.
- Evitare di utilizzare strutture metalliche non facenti parte del pezzo
in lavorazione, in sostituzione del cavo di ritorno della corrente di
saldatura; ciò può essere pericoloso per la sicurezza e dare risultati
insoddisfacenti per la saldatura.
6. SALDATURA: DESCRIZIONE DEL PROCEDIMENTO
Operazioni preliminari
Prima di eseguire qualsiasi operazione di puntatura, sono necessarie una
serie di veriche e regolazioni, da eseguire con interruttore generale in
posizione ”O”:
1- Controllare che l’allacciamento elettrico sia eseguito correttamente
secondo le istruzioni precedenti.
2- La saldatrice non va accesa e spenta ripetutamente poiché la
dissipazione dell’energia contenuta nei condensatori può causare
riscaldamento e danni.
3- Preparazione della pistola.
Fig. D
- Scelto il prigioniero (1) da saldare per tipo, diametro, lunghezza
e materiale, utilizzare e regolare il portaprigioniero (2) in base al
diametro corrispondente. Per l’inserzione corretta vedi gura D
(portaprigioniero 2).
- Inserire il prigioniero da saldare che dev’essere ben serrato; regolare la
sporgenza di 0,8÷1,2mm con la vite (3) e bloccare il dado (4).
- Inserire il portaprigioniero (2) nel mandrino della pistola, premerla no
a sentirla appoggiare in fondo e bloccare il dado.
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DELLA SALDATURA DI PRIGIONIERI
CON INNESCO A PUNTA DI ACCENSIONE (Fig. E):
I sistemi di saldatura operano con la scarica estremamente rapida (2-3 ms)
di una batteria di condensatori che consente la saldatura di perni da Ø 3
mm a Ø 8 mm in funzione del modello utilizzato.
Questa tecnologia permette di saldare prigionieri su superci pulite ,
ma non ossidate, di acciaio dolce , acciaio galvanizzato, acciaio inox,
alluminio, ottone.
La rapidità del processo non altera le superci sul lato opposto alla
saldatura cioè con lamiere verniciate, preverniciate, plasticate e zincate.
La saldatura non è possibile su acciaio temperato, metallo ossidato o
verniciato.
Il prigioniero viene inserito nella pinza porta prigionieri, dopo aver
regolato la molla di precarica tramite la vite presente sul retro della
pistola, (vedi fase 1) e viene posizionato con il suo innesco di accensione
direttamente sulla supercie della lamiera da saldare (vedi fase 2).
Attenzione: mantenere la pistola perpendicolare alla lamiera da saldare.
Premere la pistola contro il metallo no a che le quattro alette del
supporto montato sulla testa della pistola sono perfettamente a contatto
con il materiale, il comando di start determina l’inizio del passaggio
di corrente che vaporizza l’innesco di accensione e l’arco elettrico si
propaga su tutta la supercie del prigioniero (fase 3) che viene spinto
sulla supercie metallica.
Attenzione: NON applicare un’eccessiva compressione al perno.
Il metallo fuso solidica saldando il prigioniero (fase 4). L’estrazione
della pistola deve avvenire perfettamente allineata con il perno per non
deformare la pinza e assicurarne così una lunga vita (fase 5 + Fig.F).
Fig. F
PROVE DI SALDATURA DI PRIGIONIERI
Prima di iniziare la produzione è indispensabile, eettuare alcune
saldature di prova per determinare la corretta regolazione del generatore
e la pressione opportuna da applicare alla pistola operando come segue:
- inserire il prigioniero scelto nel portaprigionieri (2) (preventivamente
regolata come descritto in Fig. D)
- attivare il generatore tramite l’interruttore luminoso I.
- disporre la lamiera di base in condizioni identiche a quelle che saranno
le condizioni di lavoro come spessore, area del collegamento di massa,
dimensioni del pezzo, qualità del materiale; impugnare la pistola e
premerla sulla lamiera vericando che l’asse risulti perpendicolare al
piano.
- la pinza di massa va collocata il più vicino possibile al punto di
saldatura.
- eseguire alcune saldature regolando la tensione e la pressione no ad
ottenere saldature perfette.
Nota (solo per modello 66mF): I prigionieri di dimensioni maggiori
(M5, M6), richiedono, per una corretta puntatura, pressioni elevate, di
conseguenza è necessario che la lamiera su cui si va a puntare abbia
caratteristiche meccaniche adeguate. In autocarrozzeria, per il motivo
sopracitato evitare di utilizzare prigionieri M5, M6.
Prima di eettuare il punto successivo la pistola va estratta e il nuovo
prigioniero inserito nel portaprigionieri.
La pistola va estratta tenendola perfettamente allineata al perno per non
deformare la pinza.
SALDABILITA’ DI COMBINAZIONI TIPICHE FRA PRIGIONIERO E
METALLO BASE PER SALDATURA CON SCARICA DI CONDENSATORI.
E’ importante studiare con particolare attenzione la resistenza e la
deformazione nel punto di saldatura fra prigioniero e metallo base. Nel
caso dell’acciaio, si deve prestare particolare attenzione alla fragilità da
indurimento. Il materiale e la resistenza del prigioniero sono soggetti
a tolleranza ristretta. Il contenuto di carbonio nei prigionieri in acciaio
deve essere ≤0,2% (analisi di colata). La saldabilità dei vari materiali e le
combinazioni consentite tra il prigioniero ed i metalli base sono illustrate
in Tab. 2.
NB. La supercie del metallo base deve essere pulita. Strati di vernice,
ruggine, scorie, grasso, e rivestimenti di metalli non saldabili, devono
essere rimossi dalla zona di saldatura. Questo si deve fare con i mezzi
idonei. I metalli base con strati di scorie e ruggine devono essere
perfettamente puliti.
In Fig. I (regolazione energia e pressione di puntatura) vengono
riportati i valori delle tensioni di carica delle capacità (regolabili tramite
potenziometro) e della pressione della molla di precarica, in funzione del
tipo di prigioniero da puntare (M3, M4, M5, M6, chiodi faston).
Nota: per i materiali ferrosi, ridurre i valori di energia tabellati del 20-30%.
IMPERFEZIONI ED AZIONI CORRETTIVE PER LA SALDATURA DEI
PRIGIONIERI A SCARICA DI CONDENSATORI (FIG. H).
Al ne di valutare la qualità della saldatura eseguita vengono riportate
in gura le varie rappresentazioni delle possibili imperfezioni e relative
azioni correttive riscontrabili durante il processo di saldatura.
IMPIEGO DELLA PISTOLA
ATTENZIONE!
- Per ssare o smontare gli accessori dal mandrino della pistola utilizzare
una chiave ssa esagonale.
- Nel caso di operazione su porte o cofani collegare obbligatoriamente
la massa su queste parti onde impedire il passaggio di corrente
attraverso le cerniere, e comunque in prossimità della zona da puntare
(lunghi percorsi di corrente riducono l’ecienza del punto).
COLLEGAMENTO DEL CAVO DI MASSA
- Portare a nudo la lamiera il più vicino possibile al punto in cui s’intende
operare, quindi connettere l’apposita pinza di massa.
Puntatura prigionieri lettati ( Pos.6, Fig.G ),
perni lisci (POS.5, Fig.G ), chiodi (POS.4, Fig.G ),
porta-faston (POS.7, Fig.G ).
Dotare la pistola del portaprigionieri adatto , inserirvi l’elemento da
puntare ed appoggiarlo alla lamiera sul punto desiderato; regolare
opportuna energia e pressione alla pistola e premere il pulsante pistola.